Il Contesto: “La NATO esce a pezzi dalla guerra russo-ucraina”. L’intervista al direttore di AD
Mentre le forze armate russe continuano a conseguire successi di rilievo sui fronti di Kursk, Pokrovsk, Toretsk, Chasov Yar e nella regione di Kharkiv, tra gli sponsor occidentali dell’Ucraina e in seno allo stesso governo di Kiev emergono segnali di grande inquietudine.
Il segretario generale della Nato Mark Rutte, dal canto suo, ha annunciato che «dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che l’Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno in termini di addestramento e di equipaggiamento per prolungare la lotta e prevalere». Yulija Mendel, ex membro dell’ufficio stampa di Zelens’kyj, afferma invece che la guerra in corso «sta prosciugando il Paese fino al midollo […].
L’economia è a terra, almeno 7,5 milioni di ucraini sono fuggiti a causa del conflitto, di cui oltre 440.000 solo l’anno scorso: una cifra 3,3 volte superiore a quella del 2023 […]. L’Ucraina potrebbe non avere una possibilità realistica di riconquistare le aree occupate […], e sta pagando a caro prezzo le “narrative rosee” veicolate da molti su Twitter e TikTok per oltre due anni.
Anche un cessate il fuoco imperfetto in questa fase diventa, dunque, un “passo necessario” poiché il primo obiettivo è sopravvivere». Il direttore dello Sbu Kyrylo Budanov, scrive «Ukrainska Pravda», avrebbe addirittura esortato il governo di Kiev – che ha poi smentito – a intavolare negoziati prima della fine dell’estate, pena l’estinzione della stessa statualità ucraina.
L’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza dell’Unione Europea Kaja Kallas, dal canto suo, affermato che la struttura comunitaria è «pronta a sostenere l’Ucraina se gli Stati Uniti interromperanno il loro impegno».
La presa di posizione fa seguito alla diffusione, da parte della pubblicazione ucraina «Strana», di un presunto piano di pace elaborato dall’amministrazione Trump sotto la supervisione del generale Keith Kellogg.
Il progetto implicherebbe anzitutto la neutralità dell’Ucraina, che rinuncerebbe per dieci anni alla prospettiva di aderire alla Nato ottenendo come sorta di indennizzo assistenza militare continua da parte degli Stati Uniti e della Nato, solide garanzie di sicurezza e l’integrazione entro il 2030 nell’Unione Europea, a cui verrebbero accollate le spese legate alla ricostruzione del Paese.
La sovranità di Mosca sugli oblast’ di Crimea, Donec’k, Lugans’k, Zaporižžja e Kherson, incorporati nella Federazione Russa tra il 2014 e il 2022, non verrebbe riconosciuta da Kiev né dai suoi sponsor occidentali, ma il governo ucraino si asterrebbe da qualsiasi tentativo di alterare lo status quo.
Le sanzioni irrogate nei confronti della Russia verrebbero gradualmente revocate, a fronte dell’introduzione di una tassa sulle esportazioni russe di energia verso l’Europa per contribuire a finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, le cui minoranze etniche godrebbero invece di pieni diritti in materia linguistica, politica e religiosa.
Infine, il governo ucraino si impegnerebbe a organizzare elezioni politiche entro l’agosto di quest’anno, risolvendo così la spinosa questione dell’illegittimità della permanenza di Zelens’kyj alla presidenza oltre la scadenza del suo mandato. D’altro canto, la bozza non contiene alcuna menzione al tema del dispiegamento di contingenti europei sul territorio ucraino, identificato ripetutamente da Zelens’kyj come fondamentale garanzia di sicurezza per il suo Paese e giudicato assolutamente inaccettabile dal Cremlino.
Qualora la Russia si rifiutasse di collaborare, gli Stati Uniti irrobustirebbero pesantemente il regime sanzionatorio in essere e costringerebbero gli europei a incrementare pesantemente le spese militari per esercitare la massima pressione su Mosca; se fosse invece l’Ucraina a rigettare l’intesa, gli Stati Uniti interromperebbero completamente e con effetto immediato la propria assistenza militare a Kiev.
Quanto è realistico il piano predisposto da Kellogg? Proviamo a comprenderlo assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore della rivista «Analisi Difesa.
Guarda il video qui sotto o a questo link.
RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.