Frontex: organizzazioni umanitarie colluse con i trafficanti
Le Ong che salvano gli immigrati illegali nella rotta del Mediterraneo centrale dalla Libia verso l’Italia sarebbero in combutta con i trafficanti di esseri umani. La pesante accusa viene da Frontex, l’agenzia europea per le frontiere, messa nero su bianco in rapporti riservati citati dal Financial Times. ‘Medecins sans Frontier’ ha reagito chiedendo “un chiarimento immediato” da parte di Frontex, precisando di essere “in attesa di un incontro formale”.
“Si tratta di accuse estremamente serie e dannose”, ha affermato Jens Pagotto, capo missione per le operazioni di ricerca e soccorso di Msf, aggiungendo: “La ragione per cui esiste un sistema economico di traffico di migranti è anche legato al fatto che l’Ue non offre nessuna alternativa legale e sicura ai rifugiati e ai migranti che cercano protezione in Europa.
Affrontare questo aspetto sarebbe il miglior modo per evitare altre inutili morti in mare e per sradicare le reti di trafficanti”. In un primo rapporto citato dal quotidiano britannico, Frontex invece osserva che i migranti, prima della partenza, riceverebbero dai trafficanti “chiare indicazioni per essere recuperati da imbarcazioni delle Ong”. In un altro documento, pubblicato la settimana scorsa, Frontex ha parlato del “primo caso in cui i network criminali hanno contrabbandato i migranti direttamente verso i battelli delle Ong”, aggiungendo di aver rilevato che le persone salvate dalle Ong spesso “non vogliono cooperare” per le identificazioni, con alcuni dei migranti che avrebbero riferito di “essere stati avvertiti (dalle Ong) di non cooperare con le autorità italiane o con Frontex”.
Secondo FT, nel suo rapporto Frontex indica che le chiamate di emergenza (che vengono fatte dagli stessi migranti e fanno scattare l’intervento delle operazioni navali italiana ed europee) l’estate scorsa si sarebbero ridotte di due terzi rispetto ai volumi abituali e ad ottobre sarebbero crollate ad appena il 10% dei casi in coincidenza con un’impennata di salvataggi operati dalle Ong. Le cui navi agirebbero anche nelle acque territoriali libiche, utilizzando le luci di bordo come fari per i gommoni dei migranti.
Addirittura ci sarebbe stato un caso accertato in cui “le reti criminali hanno adoperato direttamente mezzi navali delle organizzazioni di volontariato per trasportare immigrati”. Accuse che i diretti interessati hanno respinto con forza, anche se Frontex continua rilevando che quanti sono tratti in salvo dalle autorità mentre già si trovano sulle navi delle Ong “non sono disposti a collaborare con gli incaricati dei primi colloqui” se non addirittura “già avvertiti del fatto che non devono cooperare con le autorità italiane o europee”.
Il fatto, continua l’ente europeo, è alla base di un fenomeno che da tempo incuriosiva le autorità preposte alle operazioni di soccorso in mare, vale a dire il crollo nel numero degli interventi decisi in seguito al lancio di segnali di aiuto da parte dei barconi. Contemporaneamente si sarebbe registrata un’impennata nel numero degli interventi dei mezzi delle Ong, le cui navi operano ora molto più vicino di prima alle coste libiche e, addirittura, con le loro luci provvederebbero a dare “segnali di posizione ai migranti”. Al contrario, gli accusati ribattono che è proprio la maggiore efficienza del loro contributo ad evitare che i migranti si trovino costretti a chiedere aiuto in condizioni disperate.
“La nostra opera consiste anche nell’andare a cercare chi è in difficoltà”, sottolinea il portavoce di Medici Senza Frontiere, Aurelie Ponthieu, “arriviamo a localizzarli in una fase precedente rispetto a prima e non pensiamo che questo sia collusione”. E ribalta l’accusa: “il problema non è se esistano collusioni tra le associazioni non governative e i trafficanti, quanto semmai se come mai ci siano numeri così alti di vittime, ed è su questo che il Frontex si dovrebbe concentrare”.
(con fonti Ansa e AGI)
Foto: Corriere della Sera e MSF
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