Cyber security: ecco perché Trump ha scelto Giuliani
Ex sindaco New York reclutato per lotta a spionaggio informatico
Lo staff del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato di aver reclutato l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, contro lo spionaggio informatico nel settore privato. “Si tratta di una nomina che – spiega a Cyber Affairs Paola Tommasi, italiana al seguito di Trump nella recente campagna elettorale – fa il paio con gli annunci del presidente eletto, che ha comunicato di voler delineare un progetto per la sicurezza informatica nazionale entro 90 giorni dall’inizio del suo mandato”.
Per la Tommasi, “dopo gli scontri dei mesi passati, ora i big della Rete stanno cambiando approccio nei confronti di Trump. Poche settimane fa c’è stato un importante incontro alla Trump Tower, che ha segnato un riavvicinamento”. L’obiettivo del presidente eletto, spiega, “è quello di coinvolgere anche il settore privato nella riorganizzazione della cyber security nazionale, che durante l’amministrazione Obama ha mostrato evidenti limiti. Per farlo ha deciso di creare una sorta di ‘task force’ che parli col mondo delle imprese. A guidarla sarà appunto Giuliani, scelto per via delle sue competenze e del suo carattere.
L’ex sindaco di New York offre da tempo col suo studio legale del quale è ceo, Giuliani Partners, consulenza ai privati e non solo sui temi della sicurezza informatica. E poi ha uno spirito deciso che piace a Trump”.
L’esperto politico, a lungo considerato un possibile ministro nell’amministrazione Trump, “condividerà la sua competenza e le sue idee” per affrontare, si legge nel comunicato diffuso dal transition team, i problemi legati alla cyber security. Perché, visto che si tratta di un problema destinato a evolvere, lo staff del presidente eletto ha annunciato che Trump ha in mente di organizzare una serie di incontri con i manager delle grandi aziende che hanno subito attacchi informatici.
Trump, rimarca la Tommasi, “considera il problema prioritario, malgrado ciò che si dice”. “Il presidente eletto – rimarca – ha fatto capire che anche il partito Repubblicano è stato attaccato negli scorsi mesi, non solo quello democratico. Semmai il Gop si è per così dire ‘salvato’ solo perché aveva protezioni maggiori. Ma Trump considera la cyber security un problema urgente da affrontare e sta anzi spronando l’opinione pubblica, il settore privato e quello pubblico a non concentrarsi solo sulle intrusioni della Russia ma anche su quelle della Cina”.
In campagna elettorale, Trump ha promesso di istituire un ‘Cyber review team’ per rafforzare la sicurezza informatica delle agenzie federali. Se realizzato, il gruppo – spiegò il magnate – sarà costituito da esperti di cyber security del mondo militare, civile e privato e dovrà controllare sistematicamente la sicurezza delle agenzie federali, indagare su sospetti hacker e prevenire le violazioni.
“L’idea di Trump – prosegue – è che ci sia bisogno di agire su più fronti: infrastrutture, policy ma anche tanta formazione. Ed è probabile che un lavoro particolare sarà improntato al contrasto di fenomeni di fughe di notizie dall’interno di apparati di intelligence o del settore pubblico in generale, come è accaduto con il caso Snowden”.
Anche sua moglie Melania, evidenzia la Tommasi “pone grande attenzione alla problematica e come First Lady si è data l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei rischi connessi all’uso delle nuove tecnologie e dei social network tra i più giovani”.
Fonte: Cyber Affairs
Foto Paul Morse WSJ
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