La Cina investe in intelligenza artificiale
Il meeting annuale del Partito Comunista Cinese, svoltosi nella prima settimana di marzo a Pechino è stata l’occasione per la massima leadership cinese di ribadire come la intelligenza artificiale sia da considerarsi tra le priorità di massimo livello per il Paese. I campi di applicazioni della Artificial Intelligence (AI), infatti, sono molto ampi ed investono il business ed il dominio militare. Due ambiti di grande interesse per la moderna Cina.
Il People’s Liberation Army (PLA) – circa 2,3 milioni di militari (la prima forza bellica del mondo) – ne riconosce oramai pubblicamente un potenziale strategico dirompente, come anche le più importanti aziende cinesi (il motore di ricerca Baidu, il sito di e-commerce Alibaba, il produttore di smartphone Xiaomi, la casa automobilistica Geely proprietaria della Volvo).
I software di Artificial Intelligence governeranno il funzionamento degli Autonomous Weapons Systems (AWS), sistemi d’arma autonomi), impattando così in modo decisivo nello scenario militare.
Gli esperti del PLA, infatti, immaginano un massivo impiego degli AWS, sia a livello strategico che operativo, poiché i futuri scenari “richiederanno rapidità di reazione che va oltre le capacità umane”.
L’ampio contesto di impiego e le modalità di utilizzo ipotizzate dal PLA stanno fornendo nuova linfa al dibattito internazionale incentrato sulla necessità/opportunità di mantenere una supervisione umana sul funzionamento dei futuri armamenti.
Etica, diritto, modalità di impiego degli AWS sono i principali argomenti al centro di numerose iniziative organizzate dalla Nazioni Unite e di famose campagne di sensibilizzazione, come“Stop Killer Robots” )
Per comprendere meglio le ragioni del dibattito vale la pena di ricordare che un AWS “ragiona autonomamente” per determinare la miglior azione possibile in base a determinati scenari.
Al contrario dei sistemi automatizzati, un AWS dunque non necessariamente produce le medesime conclusioni a fronte dei medesimi input: gli algoritmi di intelligenza artificiale infatti tentano di riprodurre il ragionamento umano, ovvero, a fronte di una percezione, individuano, contestualizzano e valutano le possibili opzioni prima di decidere come agire.
Le macchine sono state da sempre impiegate come strumenti di guerra e, storicamente, l’uomo ne ha sempre deciso il funzionamento e l’impiego – mentre i “Killer Robots” avranno invece il potere di fare scelte autonome che condizioneranno la vita e la morte di esseri umani.
Quali algoritmi di intelligenza artificiale governeranno gli AWS? In quali contesti verranno impiegati gli AWS?
A tale proposito, mentre gli Stati stanno ancora discutendo l’eventuale adozione di norme che ne regolamenteranno la produzione e l’impiego, il concetto di “meaningful human control weapon” entrato prepotentemente al centro del dibattito. Molti infatti sono i consensi di chi pensa opportuno immaginare scenari in cui sarà l’essere umano che deciderà “quando, dove e come” il sistema d’arma entrerà in funzione.
Ad oggi, comunque, non è ancora possibile comprendere bene come il PLA utilizzerà gli algoritmi di intelligenza artificiale. È però più che evidente che la Cina non si farà trovare certamente impreparata ed impiegherà al meglio le nuove tecnologie informatiche per ribadire il suo ruolo di superpotenza mondiale.
Ciò sta già avvenendo nel cyberspace, contesto in cui la Unità 61398 del PLA, un’élite che raccoglie migliaia di hacker, è ritenuta responsabile di molti cyber attack a governi ed aziende. Anche nel dominio degli Autonomous Weapons Systems, non vi sono dubbi, la Cina sarà protagonista mondiale.
Foto The National Interest
Andrea MelegariVedi tutti gli articoli
Laureato in Informatica, ha insegnato per oltre 10 anni all'Accademia Militare di Modena. Dal 2000 si è specializzato nello sviluppo e nell'impiego delle tecnologie di Intelligenza Artificiale in ambito civile e militare. Tra gli incarichi ricoperti SEVP Defense, Intelligence & Security di Expert AI, Chief Marketing & Innovation Officer di CY4Gate. E' stato anche membro del CdA delle società Expert AI, CY4Gate e Expert System USA (Washington DC area). Dal luglio 2021 lavora presso una azienda tecnologica di un importante Gruppo industriale italiano.