Armi USA a Taiwan: l’ira di Pechino
Gli Usa rafforzano la cooperazione militare con Taiwan suscitando le ire della Cina che ha condannato l’ultimo accordo sulle forniture statunitensi alle forze armate di Taipei.
“Abbiamo espresso una forte opposizione agli Stati Uniti e ci riserveremo il nostro diritto di intraprendere ulteriori azioni” ha detto l’ambasciatore a Washington, Cui Tankai, al quotidiano South China Morning Post
L’amministrazione Trump ha approvato la vendita di diversi sistemi d’arma difensivi in un contratto del valore di 1,42 miliardi di dollari.
Si tratta di:
- -16 sistemi missilistici di difesa aerea Standard 2 (SM-2) Block IIIA più diverse componenti per 125 milioni di dollari
- Supporto tecnico ai sistemi di sorveglianza radar e allarme precoce (Early Warning Radar Surveillance Technical Support) per 400 milioni
- Missili aria-terra AGM-154C Joint Stand-off Weapon (JSOW) per 185.5 milioni
- 60 Missili anti-radar AGM-88 High-Speed Anti-Radiation (HARM) di cui 10 da addestramento per 147.5 milioni
- Siluri pesanti MK 48 6AT Heavy Weight Torpedoes per 250 milioni
- Aggiornamento dei siluri MK-54 per 175 milioni
- Aggiornamento della suite imbarcata per la Guerra Elettronica AN/SLQ-32A per 80 milioni
L’ultimo contratto per la vendita di armi statunitensi a Taiwan era stato approvato da Barack Obama nel dicembre 2015 per un valore di 1,8 miliardi di dollari che includeva 2 fregate lanciamissili classe Knox surplus dell’US Navy, veicoli da assalto anfibio AAV-7, missili anticarro e antiaerei portatili Stinger.
Gli Usa sono da sempre i principali fornitori di armi a Taiwan, dal 1979 nell’ambito del Taiwan Relations Act firmato da Jimmy Carter che prevede che gli Stati Uniti vadano in soccorso militare di Taiwan in caso di minaccia alla sicurezza dell’isola-Stato.
L’accordo è stato infatti citata dalla portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert che ha definito l vendita di armamenti “coerente con il Taiwan Relations Act, che prevede la capacità per Taipei di mantenere un sufficiente livello di autodifesa”.
L’annuncio della vendita delle armi è arrivato dopo che il Senato americano ha approvato un disegno di legge che permette l’accesso delle forze navali statunitensi ai porti di Taiwan che ha provocato la forte reazione cinese. Per il portavoce del ministro degli esteri cinese, Lu Kang, “la questione di Taiwan riguarda la sovranità e l’integrità territoriale della Cina e appartiene soltanto agli affari interni della Cina”, che non ha mai riconosciuto l’indipendenza della Cina Nazionalista
“Invitiamo gli Stati Uniti ad onorare i sui impegno sulla questione di Taiwan, fermare immediatamente i contatti militari e le vendite di armi ed evitare di danneggiare la relazione e la cooperazione bilaterale in una vasta gamma di settori fra Usa e Cina”.
Immagine: Benjamin/American citizens for Taiwan
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