Trump vuole schierare Unifil contro l’Iran. Parigi non ci sta. E Roma?

La Francia, ex potenza mandataria del Libano, si è opposta al Consiglio di Sicurezza Onu al cambio di mandato della missione Onu, Unifil (in cui sono schierati 1.125 soldati italiani, il contingente maggiore contro gli 800 francesi), proposta dagli Stati Uniti secondo i quali i caschi blu, oltre a monitorare il rispetto del cessate il fuoco nel sud del Paese al confine con Israele, dovrebbero anche contrastare il traffico di armi he dall’Iran via Siria giungono alle milizie sciite di Hezbollah.

“Chiediamo ai membri del Consiglio di Sicurezza Onu di unirsi a noi nell sforzo per rendere Unifil una missione di peacekeeping più solida, e per contrastare i movimenti terroristici in Libano e nella regione”, sarebbero state le parole dell’ambasciatrice american all’Onu, Nikki Haley, pronunciate durante un meeting a porte chiuse con altri rappresentanti dei paesi del Consiglio di Sicurezza.

“Vogliamo mantenere la missione cosi’ com’è”, ha dichiarato lapidaria Anne Gueguen, vice rappresentante della Francia alle Nazioni Unite, aggiungendo che l’Eliseo non vede alcuna ragione per modificare la missione il cui mandato è stato aggiornato dopo la guerra dell’estate del 2006 tra Israele ed Hezbollah.

Mandato che scade a fine agosto e che la Francia, non da sola, vuole riconfermare ma mantenendolo negli attuali limiti. La missione Unifil, che vede al momento schierati 10.500 militari, venne istituita inizialmente nel 1978 per monitorare il ritiro delle truppe israeliane. Obiettivo cambiato nel 2006 dopo il conflitto durato 34 giorni innescato il 12 luglio dall’uccisone di tre soldati israeliani e dalla cattura di altri 2 ad opera di Hezbollah.

Gli Usa vorrebbero imprimere a Unifil un nuovo mandato, più aggressivo nei confronti di Iran e governo siriano alleati di Hezbollah. Un simile ampliamento del mandato metterebbe però a rischio l’esistenza stessa della forza Onu e la sua legittimazione, nonché la sicurezza dei caschi blu schierati nel cuore del territorio controllato da Hezbollah nel sud del Paese dei Cedri, con assetti tattici non certo idonei al combattimento ma solo a perlustrare il territorio e la “Blue Line” che segna il confine con Israele.

L’iniziativa dell’Amministrazione Trump, dichiaratamente ostile all’Iran, ha avuto forse il plauso di Israele ma sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il governo italiano. Se la Francia si è espressa chiaramente al Consiglio di Sicurezza (sostenuta dalla Russia), anche Roma dovrebbe far sentire la sua voce considerato che esprime il contingente europeo numericamente più rilevante e ha avuto per diversi anni il comando di Unifil.

(con fonte AGI/AFP)

Foto G. Gaiani

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