Nuovi elicotteri Ka-27 e mini UAV per le forze russe

La Marina Militare russa continua a ricevere nuovi elicotteri anti-sommergibile (ASW) aggiornati Kamov Ka-27M (“Helix” per la NATO). Dieci esemplari ogni anno secondo le dichiarazioni rese dal Ministero della Difesa di Mosca, in conformità con il Programma di Armamento Statale che contempla nel dettaglio la consegna di 70 elicotteri ASW Ka-27M entro la fine del 2020. Si tratta praticamente di quasi l’intera flotta di Ka-27 a disposizione della Marina russa se consideriamo che su 88 esemplari a disposizione, solo 72 sono usati per i compiti ASW mentre i rimanenti 12 velivoli vengono utilizzati con funzioni di trasporto e collegamento.

I Ka-27 attualmente in fase di ammodernamento presso la Kumertau Aircraft Production Enterprise incorporano numerose migliorie e una di queste riguarda il radar di bordo a scansione di fase (o phased array) montato sotto la fusoliera e sviluppato dalla russa Fazotron-NIIR; l’adozione di questo nuovo sistema consentirebbe al Ka-27M di individuare a notevoli distanze oggetti di dimensioni contenute come ad esempio periscopi o altri impianti scorrevoli dei sommergibili sulla superficie dell’acqua.

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L’elicottero adotta inoltre un set d’individuazione dei sottomarini totalmente rinnovato che comprende nuove stazioni acustica, magnetometrica e radiotecnica. Tutti i dati vengono riprodotti sui nuovi schermi multifunzione LCD che permettono all’equipaggio di avere una situational awareness notevolmente ampliata rispetto alla versione precedente dell’Helix.

Il Ka-27M sarà inoltre capace di individuare e neutralizzare con efficacia sommergibili fino a 500 metri di profondità usando i propri armamenti quali siluri e bombe di profondità, oppure di trasmettere via data-link le coordinate dell’obiettivo ad un’unita navale da caccia.

Gli equipaggi degli elicotteri Ka-27M proseguono già dallo scorso anno, frazionati in vari scaglioni, il corso specifico presso il Centro di formazione del personale di volo per l’aviazione navale sito a Yeisk.

Obiettivo della Marina russa con il moderno Ka-27M è quello di consentire un’estensione della vita operativa delle macchine e giungere così in tempi ragionevoli allo sviluppo del futuro progetto ASW “Minoga” il cui prototipo secondo i vertici militari sarà realizzato invece dopo il 2020.

Mentre scriviamo infine, giunge notizia della consegna alla Flotta russa del Pacifico di sei elicotteri da trasporto e assalto anfibio Kamov Ka-29 sottoposti ad una revisione generale programmata sempre nello stabilimento della JSC Kumertau e giunti infine a destinazione (dopo un primo stop presso l’aeroporto di Knevichi – Vladivostok), presso la base aerea di Nikolaevka scortati da un An-26 e un Mi-8.

Il Ministero della Difesa russo ha invece riferito che entro la fine dell’anno le Forze Aeree riceveranno 20 nuovi piccoli velivoli telegudati UAV. “La consegna di nuovi velivoli UAV – recita il comunicato – comprende 20 sistemi suddivisi tra le tre tipologie diverse Orlan, Eleron (nella foto sotto) e Tachyon.”

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Si tratta di piccoli sistemi privi di pilota (mini UAV)  già ampiamente utilizzati in missioni operative di ricognizione aerea, osservazione, monitoraggio, ricerca e soccorso, addestramento al combattimento, jamming, rilevamento di segnali radio e tracciamento laser dei bersagli.

Questi sistemi UAV sono dotati di numerosi moduli intercambiabili che gli consentono una maggiore flessibilità operativa essendo dotati di telecamere per luce diurna, termocamere stabilizzate tramite giroscopio e tutti quei sistemi che forniscono in tempo reale alle truppe di terra informazioni, mappe 3D e localizzazioni aeree di bersagli a terra.

La suddetta categoria di UAV è in grado di operare in volo dalle 2 fino ad un massimo di 18 ore, svolgere compiti ad altitudini comprese tra poche decine di metri e i 5 km con velocità comprese tra i 40 e i 150 km/h e trasmettere dati all’operatore fino ad una distanza di 60 chilometri.

Foto Russian Helicopters e Rostech

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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