L’ Algeria interessata ai MiG-29M/M2 ?
Secondo il giornale economico russo Kommersant l’Algeria avrebbe avviato colloqui con Mosca in occasione del Forum ARMY-2018 per un contratto del valore di 800 milioni di dollari relativo all’acquisto di uno squadrone di 14 caccia (o 18 secondo altre fonti) MiG-29M/M2 (“Fulcrum-E”) simili a quelli recentemente consegnati all’Egitto.
La richiesta nascerebbe dall’esigenza di sostituire urgentemente parte della sua vecchia flotta di MiG-29 acquistata tra il 1999 e il 2003 dalla Bielorussia e dall’Ucraina.
Questo eventuale contratto potrebbe essere definito come il secondo tentativo dell’Algeria di assicurarsi nuovi MiG dopo che un accordo per l’acquisto di MiG-29SMT nel 2006 fallì, con Algeri che accusò il costruttore di utilizzare componenti di scarsa qualità sui primi tre velivoli allora consegnati.
Secondo il portale algerino Menadefense al momento non sarebbe stato firmato alcun contratto tra le due parti e questa fuga di notizie potrebbe persino mettere in pericolo il futuro contratto stesso in quanto, notoriamente, i vertici militari algerini sono molto cauti quando si tratta di rendere noti contratti in corso di negoziato.
La versione multiruolo MiG-29M/M2 (rispettivamente mono e biposto) appartiene alla nuova famiglia dei Fulcrum dotata di una cellula riprogettata costruita da una lega leggera di alluminio-litio per aumentare il rapporto spinta-peso, comandi di volo fly-by-wire, comandi HOTAS, schermi multifunzione LCD, motori potenziati RD-33MK, radar a impulsi Doppler Zhuk-ME, sistema IRST aggiornato, e un sistema di designazione del bersaglio montato sul casco.
Le forze aeree algerine schierano già 58 caccia Sukhoi Su-30 SM/MKA e hanno ordinato 18 Sukhoi Su-35 che verranno consegnati nel 2019 e sostituiranno i vecchi Mig 25.
Foto RAC MiG
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.