Meno carri Challenger 2 per il British Army
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Un articolo sul quotidiano The Times del 19 aprile scorso ha riaperto il dibattito sul futuro incerto della flotta di carri da battaglia che l’Esercito Britannico ridurrà tagliando i Challenger 2 da 227 a 148 esemplari in servizio in seguito al programma di aggiornamento Life Extension Project (LEP) previsto dal British Army e che sta creando un acceso dibattito.
Citando una fonte militare “senior”, il quotidiano aveva riferito che 148 Challenger 2 saranno potenziati nell’ambito del LEP e che i rimanenti 79 veicoli nell’inventario del Regno Unito verranno messi fuori servizio e cannibalizzati per utilizzarne le componenti come ricambi.
Il ministero della Difesa britannico ha precisato che “Non è stata presa alcuna decisione definitiva sul numero di carri armati da aggiornare” ma ha aggiunto che “ci impegniamo a migliorare significativamente i nostri tank Challenger 2, assicurandoci di avere le migliori armi e corazze”.
Il Regno Unito ha acquistato in origine 386 Challenger 2 tra il 1991 e il 1995 ma la flotta di carri armati è stata ridotta del 40% nel 2010 nell’ambito della Strategic Defence and Security Review (SDSR), che aveva lo scopo di deviare i fondi e le risorse necessarie per lo sforzo bellico in Afghanistan in un contesto incentrato, almeno per la componente terrestre, sulla contro-insurrezione.
Il Regno Unito ora dispone di tre reggimenti di carri armati (come l’Esercito Italiano) con 56 Challenger 2 ciascuno. I restanti 59 sono utilizzati come addestramento e come riserva.
La notizia ha suscitato lamentele sulla stampa secondo cui la Gran Bretagna avrà meno MBT rispetto a Stati certo molto meno significativi sul piano militare.
Certo il CR2 da 72 tonnellate è uno dei carri armati più potenti, armati e protetto (un solo Challenger 2 è andato distrutto in Iraq, durante le operazioni a Bassora nel marzo 2003 – nella foto sopra) ma la progr4essuva riduzione degli schieramenti e dei reparti corazzati è un tema comune a tutta l’Europa e potrebbe riservare sorprese in caso di conflitto convenzionale su vasta scala o su scala limitata ma prolungato al punto da influire pesantemente sull’usura e l’operatività dei mezzi.
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