Dieci nuovi elicotteri Kamov Ka-31 per la Marina indiana
Lo scorso mese il Ministero della Difesa indiano ha approvato la proposta della locale Marina Militare circa l’acquisto di 10 elicotteri AEW (Airborne Early Warning – velivolo da scoperta radar e sorveglianza aerea) Kamov Ka-31 “Helix” dalla Russia ad un costo totale di circa 500 milioni di dollari, al fine di rafforzare le capacità contro le minacce aeree dirette alle proprie portaerei e alle grandi unità navali. A riferirlo è l’agenzia di stampa indiana ANI secondo cui la decisione sarebbe stata presa dal Ministero della Difesa in una riunione del Consiglio guidata dal ministro della Difesa Nirmala Sitharaman.
La Marina Militare indiana possiede già 14 esemplari di Ka-31 (ordinati rispettivamente in quattro esemplari nel 1999, cinque nel 2001 e cinque nel 2009) , oltre ad altrettanti esemplari di elicotteri ASW (Anti-submarine Warfare – anti sommergibile) Kamov Ka-28 recentemente sottoposti ad operazioni di aggiornamento.
La valutazione positiva delle Forze Armate indiane nei confronti di questo velivolo è essenzialmente dovuta alla specificità del compito per cui è stato progettato: il Ka-31 infatti, si basa sulla versione Ka-29TB (a sua volta versione d’assalto del Ka-27, destinato soprattutto al sostegno delle operazioni anfibie della Marina russa).
Originariamente il Ka-31 era conosciuto infatti come Ka-29RLD (Radiolokatsyonnogo Dozora), un elicottero speciale in versione AEW (Airborne Early Warning o velivolo da allerta precoce), ma sostanzialmente il suffisso 31 entrò al posto del 29 perché questa versione si rivelò totalmente differente dalla precedente da cui derivava.
La prima e più importante differenza risiede certamente nella grande antenna radar AEW rotante a matrice piana E-801m “OKO” (Occhio) posta a scomparsa sotto la fusoliera (ovvero piegata in posizione di riposo a 90°, parallela al piano di base della cellula) che permette di individuare aerei da combattimento ad una distanza di 150 km e condividere in tempo reale le coordinate di 30/40 bersagli alle varie unità navali in mare, in volo o terrestri.
Per questo scopo il carrello quadriciclo è dotato di gambe retrattili che durante la rotazione a 360° dalla grande piastra radar rettangolare di 6 mq spariscono visivamente al fine di evitare interferenze durante la ricerca.
Ulteriori differenze con il Ka-27/29 risiedono nella rimozione dell’ingombrante suite dei sensori elettro-ottici posti sotto il muso anteriore, una cabina di guida più larga, rimozione totale dei sensori ASW per la guerra ai sommergibili, due turbine più potenti (Klimov TV3-117VMAR al posto delle TV3-117BK), un’APU (unità di potenza ausiliaria) TA-8KA più prestante ai fini del funzionamento del radar stesso e dei mezzi di comando, controllo e comunicazione; e ancora una suite di navigazione satellitare Kronstadt Kabris 12 con mappatura digitale del terreno, avvisatore di prossimità del suolo e ostacoli, cockpit dotato di piastre di schermature contro le emissioni radar e un sistema di comunicazione digitale a 16 canali con una portata superiore ai 400 Km.
In comunanza invece con i Ka-27/29, da tradizione costruttiva Kamov, anche il Ka-31 usa il classico sistema a due rotori coassiali controrotanti. Per la cronaca i Ka-31 indiani sono dispiegati sulla portaerei Viraat e sulle fregate lanciamissili classe Talwar, ma alcuni di essi operano anche da basi terrestri.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.