Washington ritira l’offerta dei Patriot alla Turchia
Dopo l’espulsione dal “club” degli F-35 e lo stop alla vendita di 100 velivoli della versione A, Washington ha inasprito le “rappresaglie” contro la Turchia, rea di aver acquisito il sistema missilistico di difesa aerea a lungo raggio russo S-400, ritirando l’offerta per le batterie di missili PAC 3 Patriot.
Un gesto ufficializzato il 22 agosto dal dipartimento di Stato. “Abbiamo costantemente detto alla Turchia che la nostra ultima offerta per i Patriot sarebbe stata ritirata se avesse preso in consegna il sistema S-400.Quindi la nostra offerta è scaduta”, ha dichiarato un funzionario all’emittente statunitense Cnn.
Dopo averla a lungo negata, nel dicembre 2018, il dipartimento di Stato aveva annunciato di aver approvato la possibile vendita alla Turchia del sistema missilistico Patriot con un contratto da 3,5 miliardi di dollari.
Nonostante Ankara avesse già ordinato l’S-400 a Mosca, lo scorso 6 giugno il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato la disponibilità ad acquisire il Patriot (integrabile nel sistema di difesa aerea NATO, a differenza dei prodotti militari russi) dopo la consegna degli S-400 e in caso di un’offerta economica alla pari di quella di Mosca (inferiore ai 3 miliardi di dollari).
Inevitabile la risposta di Washington che non intende fornire F-35 a Patriot a un alleato che impiegherà questi sistemi insieme agli S-400 russi che saranno peraltro a lungo gestiti da consiglieri militari russi in grado di carpire molte informazioni sui prodotti di punta dell’industria statunitense.
Secondo il Pentagono, infatti, la presenza degli S-400 (i primi esemplari sono giunti in Turchia a luglio e la consegna verrà completata a inizio 2020) sul suolo turco potrebbe permettere alla Russia di acquisire informazioni cruciali sulle capacità stealth degli F-35.
Di recente gli Stati Uniti hanno anche minacciato l’imposizione di sanzioni Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (Caatsa) (applicabili ai paesi amici degli USA che acquistano prodotti militari russi) nei confronti della Turchia.
(con fonte Agenzia Nova)
Foto US DoD e Ministero Difesa Russo
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