Erdogan riduce (e continua a epurare) i generali
Cinque generali turchi hanno presentato il 26 agosto le dimissioni in dissenso con le decisioni del Consiglio militare supremo dello scorso primo agosto, prese sotto la guida del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Lo riportano media locali turchi secondo cui gli alti ufficiali – un generale di divisione (maggiore generale) e quattro generali di brigata (brigadier generali) – avrebbero criticato il presunto tentativo di indebolire l’esercito.
Nella sua consueta riunione estiva, il Consiglio militare aveva deciso promozioni, pensionamenti ed epurazioni (queste ultime consuete e frequenti da quando Erdogan governa ls Turchia con l’intento di “de-laicizzare” le forze armate) oltre alla riduzione del numero di generali e ammiragli da 241 a 233 reso compatibile con i programmi di riduzione numerica e ammodernamento tecnologico delle forze armate di Ankara.
I dimissionari erano tra i 127 generali e ammiragli assegnati a nuove funzioni.
Tra loro c’è il comandante della divisione dell’esercito schierata nel nord-ovest della Siria, nell’area di Idlib, dove Ankara è impegnata a sostegno dei ribelli anti-Assad contro l’offensiva di Damasco con il supporto della Russia.
Si tratta dell’ennesima epurazione attuata tra i militari dopo il fallito colpo di stato di tre anni fa, cui era seguita l’espulsione dai ranghi di migliaia di soldati tra i circa 150 mila dipendenti statali allontanati per presunti legami con i golpisti.
(con fonte Ansa)
Foto Anadolu e AFP
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