I dettagli dei contratti algerini per i caccia russi
Come anticipato nello speciale MAKS 2019 un corposo contratto di natura militare ha riguardato l’Algeria: secondo quanto riportato dal quotidiano commerciale Vedomosti il paese nordafricano avrebbe ordinato specificatamente 16 caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKA (e non quattordici come precedentemente comunicato) e 14 caccia MiG-29M/M2.
Entrambi gli acquisti hanno un valore totale pari a 1,8 miliardi di dollari ma il valore potrebbe superare i 2 miliardi di dollari se si aggiungessero pacchetti di armi e attrezzature ai due lotti ordinati.
I nuovi Su-30MKA, che ricordiamo essere una variante del Su-30MKI dotata di avionica franco-russa su esplicita richiesta del paese algerino, si uniranno ai 58 caccia ordinati rispettivamente nel febbraio del 2006 (28 esemplari), nel dicembre 2010 (16 esemplari) e nel settembre 2015 (14 velivoli).
Gli accordi come dicevamo sono stati raggiunti in occasione del salone aerospaziale russo MAKS 2019 alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica algerina, il maggior generale Hamid Boumaiza.
Secondo le intenzioni di Algeri l’ordine dei 14 MiG-29M/M2 dovrebbe servire alla radiazione delle versioni obsolete dei Fulcrum acquistate dalla Bielorussia e dall’Ucraina nei primi anni 2000.
Per la cronaca, il MiG-29M (e il MiG-29M2 biposto) è una versione aggiornata del MiG-29 che offre una maggiore autonomia in volo grazie all’aumento del carburante interno, un telaio più leggero, motori RD-33MK più potenti e aggiornati, una sonda per il rifornimento in volo, display MFD e avionica migliorata.
Nulla di fatto, infine, per quella che dapprima era stata comunicata come la prima vendita all’estero dei Su-34 in Algeria (in realtà si trattava della versione da esportazione Su-32): la richiesta ufficiale più volte reiterata a Rosoboronexport sembra sia stato un vezzo personale del viceministro della Difesa algerino Ahmad Gaid Salah che tuttavia si è visto costretto a tornare sui suoi passi quando l’entourage militare – fermamente contrario sin dal principio all’acquisizione del cacciabombardiere – ha avuto la conferma da Mosca che sarebbe stata venduta solo la versione da esportazione Su-32 e non quella utilizzata dall’Aeronautica Militare russa in Siria (Su-34).
Foto Sukhoi
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.