Ancora aerei russi nella zona di identificazione aerea sudcoreana
Lo Stato Maggiore della Difesa sudcoreana (JCS) ha fatto sapere che sei aerei militari russi hanno violato la zona di identificazione della difesa aerea della Corea del Sud (KADIZ), costringendo i caccia di Seul ad uno “scramble” (decollo su allarme) per farli allontanare.
Un velivolo-radar di Early Warning A-50, tre aerei da caccia SU-27 e due bombardieri TU-95 sono entrati, senza preavviso, nella zona di identificazione della difesa aerea coreana tra le 9:23 e le 14:44 del 22 ottobre sopra gli isolotti di Dokdo, l’isola meridionale di Jeju e le aree del Mar Giallo.
Hanno lasciato la zona intorno alle 15:13, ha riferito il JCS, aggiungendo che nessuno degli aerei ha violato lo spazio aereo territoriale della Corea del Sud. Dopo aver rilevato il primo aereo che entrava nel KADIZ sopra l’isola orientale di Ulleung, l’Aeronautica sudcoreana ha immediatamente inviato i suoi caccia, inclusi i jet F-15K.
Quest’ultima violazione ha portato il numero totale di ingressi di aerei russi nella KADIZ di quest’anno a 20.
L’intrusione arriva dopo che altri due aerei russi e due aerei militari cinesi avevano violato, il 23 luglio scorso la KADIZ tra l’isola di Dokdo e quella di Ulleung, diverse volte durante esercitazioni aeree congiunte tra i due paesi a cui erano seguite molte polemiche.
Seul aveva dichiarato di aver risposto con lo scramble di caccia F-15K e F-16K. Alla prima infiltrazione sarebbero stati lanciati 10 razzi (flares) e sparati 80 colpi d’avvertimento mentre alla seconda infiltrazione Seul avrebbe risposto con altri 10 flares e altri 280 colpi. Gli aerei russi e cinesi si trovavano nell’area per svolgere un’attività di pattugliamento congiunto a lungo raggio, il primo del genere mai compiuto.
L’intrusione arriva dopo che altri due aerei russi e due aerei militari cinesi avevano violato, il 23 luglio scorso la KADIZ tra l’isola di Dokdo e quella di Ulleung, diverse volte durante esercitazioni aeree congiunte tra i due paesi a cui erano seguite molte polemiche.
Seul aveva dichiarato di aver risposto con lo scramble di caccia F-15K e F-16K. Alla prima infiltrazione sarebbero stati lanciati 10 razzi (flares) e sparati 80 colpi d’avvertimento mentre alla seconda infiltrazione Seul avrebbe risposto con altri 10 flares e altri 280 colpi. Gli aerei russi e cinesi si trovavano nell’area per svolgere un’attività di pattugliamento congiunto a lungo raggio, il primo del genere mai compiuto.
L’attività di due bombardieri strategici russi Tu-95 e due bombardieri cinesi H-6, supportati da un aereo russo A-50 di “early warning” e dalla sua controparte cinese, un KJ-2000, segna un notevole aumento della cooperazione militare tra Pechino e Mosca. Come riportato sul sito del Nodo di Gordio, la violazione dell’ADIZ sarebbe avvenuta, secondo la difesa sudcoreana, nelle vicinanze dell’isola di Dokdo – controllata da Seul ma rivendicata dal Giappone che la chiama Takeshima).
In quel frangente, il Giappone, che aveva fatto alzare aerei da combattimento per intercettare gli aerei russi e cinesi, aveva criticato la Corea del Sud per aver intrapreso un’azione contro un aereo russo in quello che il Giappone considera il suo ADIZ.
Anche nell’agosto scorso, due aerei da pattugliamento russi TU-142 avevano violato la KADIZ sul Mare Orientale.
Tuttavia, il ministero della Difesa russo continua a sottolineare come i suoi velivoli effettuino pattugliamenti conformemente alle norme internazionali.
Sebbene il Far East sia coinvolto da numerose controversie territoriali di lunga data, Russia e Corea del Sud, raramente sono entrate in conflitto negli ultimi anni.
Al fine di prevenire tali casi, Corea del Sud e Russia starebbero trattando per istituire una linea diretta militare tra le loro forze aeree per scambiare le informazioni di volo, secondo lo stato maggiore Difesa sudcoreano Le. due parti hanno iniziato a discutere della questione nel 2004 e hanno concluso le consultazioni sulla bozza del previsto MOU nel novembre dello scorso anno.
La zona di difesa aerea fu tracciata per la prima volta nel 1951 dall’USAF durante la guerra di Core , per prevenire scontri aerei tra le nazioni che circondavano la penisola coreana. L’anno scorso, Seoul l’ha ampliata per contrastare la decisione unilaterale della Cina di espandere la propria, per coprire una scogliera e altre isole al largo della costa meridionale.
La zona di identificazione per la difesa aerea di un paese (ADIZ) è lo spazio aereo che si estende normalmente dalla superficie del suolo o del mare fino ad altezza illimitata, entro il quale, nell’interesse della sicurezza nazionale, è richiesta la tempestiva identificazione nonché il controllo degli aeromobili che vi operano.
L’inosservanza delle procedure potrebbe determinare l’intervento della difesa aerea con lo scramble per l’identificazione, il dirottamento o, nei casi limite, l’abbattimento. Non esistono criteri fissi per stabilire l’ADIZ, ma nella decisione di attivazione di tale zona incidono le valutazioni politico-militari e la diversa sensibilità nei riguardi della sicurezza nazionale. Tale zona aerea infatti non fa parte dello spazio aereo nazionale e non è vincolata dal diritto internazionale.
Foto: ABC 57, BBC, Ministero Difesa Sudcoreano e Ministero Difesa Giapponese
Elvio RotondoVedi tutti gli articoli
Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.