News da Mosca

Mi-171Sh per il Kazakhstan
Russian Helicopters nell’ambito di un contratto firmato nel 2012 ha consegnato alle pattuglie armate di frontiera del Kazakhstan un elicottero d’assalto Mi-171Sh che sarà utilizzato in perlustrazioni di routine dei confini del paese, nonché per il trasporto di truppe speciali al fine di contrastare eventuali attraversamenti illegali delle frontiere. Il Mi-171Sh (noto come Mi-8AMTSh sul mercato interno russo) è un derivato da esportazione del Mi-171; è alimentato da due motori turboalbero Klimov TV3-117VM ed è utilizzato in primis per il trasporto aereo armato delle forze d’assalto (fino ad un massimo di 36 soldati completamente equipaggiati); può però essere anche configurato per eseguire fuoco di supporto alle truppe, trasporto merci, scorta delle colonne militari, operazioni MedEvac e operazioni di soccorso in tutte le condizioni climatiche. Il Kazakhstan si conferma ancora una volta per Russian Helicopters una nazione di prim’ordine, se consideriamo che pochi mesi fa il Ministero degli Affari Interni del Kazakistan aveva emesso un ordine per un Mi-171E (da utilizzare in operazioni SAR durante gravi calamità) e in virtù del fatto che attualmente sono circa 200 gli elicotteri di fabbricazione russa in funzione con gli organi statali e privati del paese asiatico. Nel dettaglio la flotta del paese di elicotteri commerciali e militari comprende praticamente quasi tutti i tipi di elicotteri prodotti dalla società russa: Mi-8MTV, Mi-171E, Mi-171V-5, il Mi-26, Mi-26T, il multiruolo Ka -32A11BC e l’elicottero militare Mi-24.

 No all’export del Ka-52 prima del 2016-2017
In occasione del salone HeliRussia 2014 di Mosca, Vladislav Kuzmichev, rappresentante della Rosoboronexport, avrebbe dichiarato a RIA Novosti che i colloqui con i partner stranieri per la vendita di elicotteri d’attacco Ka-52 Alligator inizieranno non prima del 2016-2017. Il Ka-52, che è stato presentato a livello internazionale lo scorso giugno in occasione del 50° Salone aerospaziale parigino Le Bourget e che secondo i vertici aziendali sarebbe stato presentato a diversi potenziali acquirenti, attualmente opera con le Forze Armate russe in poco meno di 50 esemplari. Il Ka-52 (Codice NATO “Hokum-B”) è una versione biposto derivata del Ka-50 (monoposto); ha una velocità massima di 350 Km/h, una tangenza di 5.500 metri e un’autonomia di oltre 1.000 Km.

 News sulla nuova pattuglia acrobatica russa
E’ stato Viktor Bondarev, Comandante delle Forze aeree russe, a dichiarare il nome ufficiale della nuova pattuglia acrobatica che volerà sugli addestratori avanzati di 4^ generazione Yak-130; smentendo dunque quelle che erano le fonti ufficiose che asserivano come probabile il nome di “Krashnje Krjlya” (“Ali Rosse” in italiano), la nuova squadra acrobatica si chiamerà invece “Krjlya Tavridi”, in italiano “Ali della Tauride”. E’ molto probabile che questa scelta accenderà ulteriori polemiche con gli ucraini, dato che Tauride è il toponimo con cui gli antichi greci identificavano la penisola della Crimea e che dal 1802 al 1917 esistette sempre in quella zona un Governatorato che prese il medesimo nome. Lasciando da parte le questioni storiche (Bondarev avrebbe appunto dichiarato che il nome della nuova squadra è associato con la storia della Russia e della Crimea), il team, secondo le dichiarazioni opererà con 4 velivoli, a cui si uniranno altri 2 Yak-130 successivamente. A proposito della livrea, pare che la questione sia ancora in lavorazione ma la stessa “non sarà – secondo le parole di Bondarev – meno elegante della livrea dei Russian Knights o degli Strizhi”. A chi è rimasto deluso sul mancato battesimo dell’aria sopra la Piazza Rossa in occasione del Giorno della Vittoria dello scorso 9 maggio 2014 è bene informare che la flotta degli Yak-130 è stata posta a terra dopo un incidente avvenuto il 15 aprile 2014 nei pressi di Akhtubinsk e che ha causato, nonostante l’espulsione dell’equipaggio, la morte di uno dei due piloti. I voli degli Yak-130 riprenderanno non prima di luglio 2014. Dal canto suo è certo che la Russia in questi periodi sta lavorando alacremente per la vendita degli Yak-130 in Mongolia, Vietnam e America latina, così come affermato recentemente dal capo del Servizio federale per la cooperazione tecnico-militare (FSMTC) Alexander Fomin.

Le future tappe del PAK-DA
Il futuro bombardiere strategico russo PAK-DA (acronimo di Perspektivnyi Aviatsionnyi Kompleks Dalney Aviatsyi, in italiano Complesso Aereo Futuro per le Forze Aeree Strategiche) dovrebbe svolgere il suo volo inaugurale entro il 2019: questo avrebbe dichiarato all’agenzia di stampa RIA Novosti il Comandante in capo della VVS Viktor Bondarev, aggiungendo inoltre che i test di Stato e le forniture saranno ultimate nel 2023, anno in cui l’aereo dovrebbe entrare in servizio.

Secondo il capo della United Aircraft Corporation (UAC) Mikhail Pogosyan, il bureau Tupolev avrebbe ultimato la progettazione “su carta” del nuovo bombardiere. Il progetto, secondo Pogosyan, si trova ora in una fase intermedia di transazione tra il completamento della progettazione del velivolo e la costruzione del primo prototipo con l’inizio della fabbricazione di alcuni dei moduli componenti l’aeromobile stesso. Nonostante le numerose speculazioni che definiscono il PAK-DA un’ala volante, Pogosyan si è rifiutato di discutere i dettagli della configurazione definitiva strutturale del velivolo.  UAC, che detiene ricordiamo il contratto per il programma PAK-DA, ha la responsabilità generale per la progettazione del nuovo bombardiere. Tuttavia, il programma è stato sviluppato da una nuova filiale di UAC nata dalla fusione del design bureau Tupolev e l’impianto di produzione KAPO a Kazan. Più certo e forse definitivamente concluso il dibattito sulla velocità del nuovo progetto: in questo caso sembra chiaro che l’aereo non sarà capace di velocità ipersonica, ma questo non sorprenderebbe più di tanto gli analisti militari data la sfida tecnica (nonché i costi) che rappresenterebbe lo sviluppo di tale tecnologia. Il PAK-DA è chiamato a sostituire in futuro la linea dei tre bombardieri strategici attualmente in servizio: il Tu-22M3 “Backfire”, il Tu-95 “Bear” e il Tu-160 “Blackjack”. Lo sviluppo in Russia del PAK-DA si accompagna alla controparte statunitense attraverso il programma LRS-B (Long-Range Strike-Bomber) che sarà chiamato anch’esso a sostituire circa 160 aerei, di cui la metà sono gli imperituri B-52, che proprio come i pari classe russi Tu-95 continuano a volare accumulando un impressionante numero di anni al loro attivo.

MiG-29 alla Siria
In occasione del Kadex Kazakhstan Defence Expo 2014 Sergej Korotkov, direttore generale del RAC MiG, ha dichiarato che a seguito del contratto firmato nel 2007 la Siria riceverà dalla Russia 12 caccia MiG-29M/M2.

“Le consegne sono previste per il biennio 2016-2017 e 4 esemplari sono stati ultimati” – ha dichiarato Korotkov, non nascondendo però le difficoltà che il conflitto siriano sta causando all’esecuzione del contratto. Interessante a tal proposito è stata la dichiarazione di Qadri Jamil, leader del Fronte Popolare per il cambiamento e la liberazione siriano, all’agenzia di stampa RIA Novosti: “Fin dai tempi dell’U.R.S.S. la Russia ha sempre fornito armi alla Siria in modo da mantenere un discreto equilibrio nella regione e dunque al fine di aiutare a mantenere la pace; il contratto dei MiG è parte di questa strategia storica. Pertanto – ha proseguito Jamil – se qualcuno cerca di interrompere il contratto con il pretesto del conflitto interno in corso nel paese, questo sarà illogico, fazioso e poco convincente perché la transazione fu firmata comunque ben prima delle attuali vicende interne.” A proposito di nuove consegne Korotkov ha aggiunto inoltre che sono 16 i caccia multiruolo MiG-29SMT che l’Aviazione russa prenderà in carico fino al 2016. Al Kadex 2014, che si è svolto dal 22 al 25 maggio presso la capitale Astana, il gruppo MiG ha presentato il MiG-29K/KUB, il MiG-29M/M2 e il prototipo di MiG-35, portato in volo dal test pilot Stanislav Gorbunov insieme al navigatore Nikolay Murmilov.

Accordi sino-russi
L’incontro della durata di due giorni tra il presidente della Federazione russa Vladimir Putin e il suo omologo cinese Xi Jinping avrebbe determinato la siglatura non soltanto di oltre 40 documenti importanti sul commercio, lo scambio culturale e l’energia, tra cui un contratto per una fornitura trentennale di gas del valore stimato di circa 456 milioni di dollari, ma anche tre accordi che potrebbero essere formalizzati nel prossimo incontro che vedrà Putin recarsi in Cina, al fine di segnare un’ulteriore nuova fase di partenariato globale e strategico tra i due paesi. Secondo una fonte anonima al quotidiano Kommersant il primo dei tre accordi riguarderebbe la creazione congiunta siglata da United Aircraft Corporation e la Commercial Aircraft Corporation of China di un aereo civile wide body a lungo raggio i cui numeri di produzione potrebbero toccare la cifra totale di circa 1000 esemplari (considerato che anche Mosca starebbe valutando l’acquisto di uno specifico aereo della categoria). Il secondo accordo sarebbe il contratto definitivo per 24 caccia Su-35 di cui ci siamo occupati più volte su questa testata. Il terzo accordo, sempre in ambito aeronautico, riguarderebbe l’interesse verso un elicottero da trasporto pesante per le Forze Armate cinesi. A tal proposito, sempre secondo la fonte anonima, i russi avrebbero offerto il loro Mil Mi-26 ma i cinesi avrebbero declinato la proposta. A quel punto, descrive la fonte anonima al Kommersant – “dopo aver ascoltato le loro preferenze avevamo suggerito di modernizzare radicalmente i nostri Mi-26” tuttavia, secondo quanto affermato dal Vice primo Ministro Rogozin – “la capacità di carico richiesta per questo elicottero è quasi due volte superiore a quella del Mi-26; dunque se la Cina vuole un elicottero con caratteristiche significativamente diverse da quelle dei nostri Mi-26, allora serve un nuovo elicottero extra pesante e non un Mi-26”. Alexander Mikheyev, direttore di Russian Helicopters, avrebbe affermato all’HeliRussia 2014 che il progetto AHH (Advanced Height Helicopter), qualora sussista l’interesse dei due paesi, potrebbe essere sviluppato nei tempi e nei modi stabiliti dall’accordo.

 I primi 8 Mi-171Sh per il Perù
A seguito del contratto del valore di 406 milioni di dollari siglato a dicembre dello scorso anno per l’acquisto di 24 elicotteri Mi-171Sh, secondo quanto dichiarato dal Ministro della Difesa peruviano Pedro Cateriano Bellido, le forze aeree locali prenderanno in consegna otto Mi-171Sh entro il prossimo novembre 2014 e i rimanenti 16 elicotteri nel 2015. Nel dettaglio, i primi velivoli in consegna quest’anno sostituiranno 8 obsoleti Mi-17 che sono stati presi in carico dal paese sudamericano nel lontano 1984; sempre secondo Cateriano, il suo Ministero prevede di destinare 11 milioni di dollari entro la fine di quest’anno per la manutenzione e la revisione di tre cellule di Mi-171Sh consegnati al paese nel 2010. Altri 2,8 milioni di dollari saranno stanziati inoltre sul bilancio militare peruviano per la manutenzione e la revisione dell’elicottero presidenziale Mi-17-1V. Il contratto relativo ai 24 nuovi Mi-171Sh prevede tra l’altro un accordo di compensazione del valore di 180 milioni di dollari: il documento include infatti un centro MRO (Maintenance, repair and operations) nello stato andino responsabile della manutenzione degli elicotteri russi che verrà inaugurato nel 2016. Tale accordo prevede che il Perù possa offrire servizi di assistenza ad altri operatori di elicotteri Mi-17/171 nella regione.

Mi-35 al Pakistan?
Secondo l’Amministratore delegato di Rostec State Corporation Sergey Chemezov, la Russia starebbe trattando la vendita di elicotteri d’attacco Mil Mi-35 al Pakistan. Tale affare avrebbe causato, secondo alcune notizie apparse contestualmente alla dichiarazione di Chemezov, la revoca dell’embargo sulle forniture di armi e attrezzature militari al Pakistan.

Ovviamente la notizia è stata smentita da un portavoce di Rostec, il quale avrebbe semplicemente spiegato come l’embargo verso il Pakistan per lo stato russo non è mai esistito (basta vedere a titolo esemplificativo la fornitura in passato di elicotteri Mi-8/17 o di motori aeronautici RD-93); tuttavia un accordo contrattuale di questo tipo potrebbe essere ampiamente contestato dalla parte indiana, che della Russia è un partner politico e commerciale di prim’ordine. E’ chiaro che l’uso dei Mi-35 contro i gruppi islamici radicali che operano nel nord del Pakistan potrebbe essere in sintonia con gli interessi di Delhi (di recente proprio in Iraq gli elicotteri Hind sono stati immediatamente adoperati per colpire le posizioni dei ribelli sunniti); diversamente, un uso alternativo potrebbe costituire nella contrapposizione tra India e Pakistan uno svantaggio per il primo, seppur debole in virtù della consistenza delle forze indiane (che possiede tra la sua vasta flotta ad ala fissa e rotante anche 22 AH-64E Apache). A proposito di elicotteri russi ricordiamo inoltre per dovere di cronaca che il Pakistan ha annunciato anche un forte interesse nei confronti dell’elicottero da trasporto pesante Mil Mi-26 Halo.

Foto: Forze Aeree Kazake, Isaf e RIA Novosti

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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