Il razzo guidato russo Monolith pronto per i test di Stato
Si chiama Monolith e rappresenta l’ultima generazione di razzi aviolanciati russi sviluppati dalla russa Techmash; ne avevamo parlato lo scorso giugno su questa rubrica.
Si tratta di un razzo da 122 mm destinato a sostituire tutta la classe dei razzi omologhi S-13 (B/T/OF/D/DF) Tulumbas di pari calibro sviluppati a suo tempo negli anni ‘70.
Secondo Vladimir Lepin, drettore generale dell’azienda, che non si è particolarmente sbottonato con i dettagli, il Monolith dovrebbe entrare a breve nella fase dei test di Stato: – “Il lavoro è in corso ma è troppo presto per parlare dei dettagli di quest’arma poiché si tratta di un progetto ancora riservato.
Posso dire che siamo pronti per passare alla fase dei test di Stato.” – ha risposto Lepin rispondendo a una domanda sullo stato di avanzamento dei lavori del razzo Monolith.
Il razzo guidato Monolith è in grado di neutralizzare strutture, postazioni di comando fortificate, bunker, carri armati e altri veicoli corazzati dovrebbe fare il paio col nuovo razzo S-8OFP “Broneboyshchik” (letteralmente “fucile anticarro”) trattato da Analisi Difesa nel settembre del 2018 e i cui collaudi di Stato si sono conclusi agli inizi dello scorso anno.
Secondo alcune fonti russe questo nuovo tipo di razzo sarebbe in grado di esplodere non solo al contatto con il bersaglio ma anche di fronte ad esso e persino dietro di esso moltiplicando così l’effetto perforante.
Per inciso i vettori del Monolith saranno ovviamente tutti i velivoli che normalmente sono abilitati all’impiego dei razzi non guidati S-13 anche se sarà necessario perfezionare i loro sistemi di controllo delle armi, e inoltre, sempre secondo Lepin, il Monolith non dovrebbe costare all’erario russo un rublo in più rispetto al suo predecessore.
Foto Rosoboronexport
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.