Roma ha firmato l’accordo per lo sviluppo del Tempest con Londra e Stoccolma

L’Italia ha firmato il 21 dicembre l’accordo con Gran Bretagna e Svezia per lo sviluppo del nuovo caccia Tempest ma la notizia è stata tenuta “in naftalina” per due settimane.

Solo ieri il ministero della Difesa ha infatti reso noto con un comunicato stampa che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha sottoscritto insieme al Segretario di Stato per la Difesa del Regno Unito Ben Wallace e della Svezia Peter Hultkvist, lo scorso 21 dicembre, un accordo trilaterale per lo sviluppo del nuovo sistema d’arma Tempest, definito “determinante per gli equilibri delle capacità militari e industriali a livello europeo e globale”.

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“L’accordo, denominato Future Combat Air System Cooperation MoU (Memorandum of Understanding), disciplina i principi generali per una collaborazione paritaria tra i tre Paesi e riguarda tutte le attività comprese la ricerca, lo sviluppo e il joint concepting necessarie ai governi per operare la scelta dell’acquisizione di un sistema aereo avanzato in sostituzione dell’Eurofighter” si legge nel comunicato.

“All’accordo seguiranno i Project Arrangement e la fase di Full Development, attualmente prevista a partire dal 2025.  Il programma Tempest figura tra i programmi prioritari della Difesa. Nel Documento Programmatico Pluriennale, recentemente presentato al Parlamento, una prima importante linea di finanziamento per la partecipazione italiana a Tempest é stata chiaramente individuata nell’ambito del programma Eurofighter, per consentire il concreto avvio delle attività., attraverso la cosiddetta transizione “Typhoon to Tempest”.

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A questo proposito il Documento Programmatico Pluriennale (DPP) prevede che i fondi per l’avvio della fase di sviluppo del Tempest vengano reperiti all’interno dello stanziamento previsto per l’aggiornamento dell’Eurofighter F-2000 Typhoon, come aveva riferito anche il ministro Guerini nella recente audizione parlamentare.

“I volumi del programma F-2000 utili a detto strategico scopo sono stimati in circa 742 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno quote per ulteriori 760 milioni, da ricercare nell’ ambito di consolidate sinergie a livello intergovernativo ed in stretta collaborazione con l’industria – garantendo il pieno soddisfacimento del fabbisogno esigenziale di competenza nazionale per la fase di R&D, condotta congiuntamente a UK e Svezia” si legge nel DPP.

“Il FCASC MoU, sottoscritto tra le uniche nazioni europee che conoscono, producono e giá utilizzano tecnologie aeronautiche di 5ª generazione, base necessaria per la costruzione dei futuri velivoli, consentirà di valorizzare l’industria nazionale, garantendo l’accrescimento del know-how in un settore pregiato come quello delle tecnologie abilitanti ai velivoli di sesta generazione” continua il comunicato sulla firma del MoU.

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“In tale contesto, un ulteriore fattore di crescita economica per il Paese sarà rappresentato dal coinvolgimento delle piccole e medie imprese nazionali e il programma Tempest potrà riversare i propri effetti benefici anche sull’aspetto occupazionale nel settore dell’industria della difesa, nei Centri di Ricerca e nelle Università. Sempre nell’ambito della realizzazione dei velivoli di sesta generazione l’Italia ritiene auspicabile, come pure altri paesi partecipanti sia a Tempest sia al progetto FCAS trilaterale (Francia, Germania e Spagna) l’opportunitá di valutare nel tempo una possibile convergenza dei due programmi,  per rendere il prodotto europeo ulteriormente competitivo su scala globale, anche per non rischiare l’avvio di una concorrenza tra gruppi europei, non facilmente sostenibile e che rischierebbe probabilmente di andare a beneficio di altri attori regionali con capacità globali, che stanno sviluppando analoghe  tecnologie”.

 

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