Sukhoi Su-30 armeni disarmati? Smentito il premier Pashinyan
Clamorosamente smentite le dichiarazioni del Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan circa l’assenza di armamenti sui cacciabombardieri Sukhoi Su-30SM il cui mancato impiego nel conflitto nel Nagorno-Karabakh dello scorso autunno costituisce uno dei temi del pesante confronto politico in atto a Erevan dopo la sconfitta subita contro gli azeri.
Le immagini riprese lo scorso ottobre nella base aerea di Erebuni mostrano infatti chiaramente le dotazioni di missili R-27 (AA-10 Alamo) e R-73 (AA-11 Archer) a bordo dei velivoli acquistati in Russia.
Le immagini satellitari mostrano anche sistemi di guerra elettronica L-175V Khibiny installati sulle estremità alari di due caccia Su-30SM, sistemi elettronico di jamming che non erano mai stati precedentemente segnalati.
La vicenda pone sempre più in difficoltà il premier armeno che rischia di diventare il capro espiatorio per la sconfitta subita contro l’Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh dello scorso autunno, con buona parte della opinione pubblica che lo considera il principale responsabile.
I 4 nuovi caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM acquistati recentemente dalla Russia sono risultati e praticamente ininfluenti nello scontro contro le truppe azere, in grado di far volare persino dei vecchi Antonov An-2 convertiti in drone al fine di saggiare le difese aeree armene e rivelarne le posizioni agli UAV turchi Bayraktar TB2.
“Abbiamo acquistato i Su-30SM che sono stati consegnati a maggio dello scorso anno pochi mesi prima del conflitto, ma non siamo riusciti ad acquistare in tempo [prima del conflitto] le relative armi” aveva dichiarato Pashinyan (nella foto sotto).
Pashinyan aveva attribuito la responsabilità al governo precedente che per 26 lunghi anni non ha acquistato alcun nuovo velivolo lasciando a lui l’onere di chiudere in poco tempo la realizzazione di uno squadrone di nuovi caccia Su-30SM con relativi armamenti.
Konstantin Makienko vicedirettore del Center for Analysis of Strategies and Technologies (CAST) russo sostenne subito che le parole di Pashinyan testimoniavano la sua incompetenza.
“In primo luogo gli aerei da combattimento, in particolare i caccia, non vengono quasi mai consegnati senza armamento. È prassi normale fornire contemporaneamente al velivolo, in questo caso i caccia Su-30SM, un set standard di armi aeree.”
Makienko aveva inoltre ricordato un vecchio post di Pashinyan su Facebook dove dichiarava testualmente che “il Su-30SM ha condotto i primi voli di addestramento testando missili aria-terra per operazioni offensive” come del resto le immagini diffuse hanno confermato.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.