Il bilancio fornito da Mosca dell’operazione speciale in Ucraina
Il ministero della Difesa russo ha reso noto ieri il bilancio delle operazioni militari in atto in Ucraina annunciando di aver colpito 1.533 obiettivi militari dei quali 54 centri di comando, controllo e comunicazione, 39 complessi missilistici antiaerei, oltre 60 aerei, 46 droni e 484 carri armati ucraini.
Per la prima volta dall’inizio della “operazione speciale” in Ucraina i russi hanno fornito anche un bilancio delle perdite in vite umane ammette do di aver registrato 498 caduti e 1.597 feriti dall’inizio dell’offensiva.
Il maggior generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero, in un briefing ha aggiunto che le perdite sofferte dalle forze armate ucraine includono più di 2.870 caduti e 3.700 feriti. Il governo ucraino aveva rivendicato l’uccisione, il ferimento o la cattura di almeno 5.840 militari russi.
Il rischio di un coinvolgimento diretto della NATO nel conflitto era emerso ieri quando il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha dichiarato che la Nato starebbe “valutando” la possibilità di imporre una no-fly zone sull’Ucraina, su richiesta di Kiev.
Fonti dell’Alleanza interpellate dall’ANSA hanno però smentito affermando che la Nato non prevede di mandare aerei nello spazio aereo ucraino rimandando alle parole pronunciate ieri dal segretario generale Stoltenberg, che nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al presidente polacco Andrzej Duda, aveva detto che “il Patto Atlantico è al fianco dell’Ucraina, ma non vuole essere parte del conflitto in corso. Non manderà il suo esercito e non manderà’ aerei nello spazio dell’Ucraina”.
Foto TASS e Twitter
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