Guerra in Ucraina: altre truppe italiane sul Fianco Est della NATO ?
L’impegno militare italiano all’interno del dispositivo della NATO schierato intorno ai confini russi e ucraini potrebbe subire presto un ulteriore incremento.
“Per ciò che concerne la NATO, abbiamo deciso di rafforzare la postura di deterrenza e rassicurazione, con particolare attenzione sui paesi del fianco Est “ha dichiarato il 5 maggio il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in audizione nelle commissioni Difesa di Camera e Senato sui recenti sviluppi della situazione in Ucraina.
“L’Italia già contribuisce a queste misure in maniera significativa, con una componente terrestre in Lettonia, una componente aerea in Romania e Islanda e una componente navale nel Mediterraneo Orientale. A questo sforzo si aggiungeranno gli impegni in Bulgaria e Ungheria, che saranno inseriti nella delibera Missioni di prossima presentazione al Parlamento”.
Non sono stati forniti dettagli ma potrebbe trattarsi di un contributo di forze terrestri dell’entità di uno o due battaglioni di fanteria (oppure solo di loro componenti a livello compagnia) da inserire nei Battlegroup multinazionali della NATO assegnati a tutti gli stati membri di “prima linea” sul Fianco Est dell’Alleanza, di fatto tutti i partner orientali della NATO tra il Mar Nero e il Mar Baltico.
Nel complesso, qualora i governi di Sofia e Budapest autorizzassero il dispiegamento, potrebbe trattarsi di un impegno quantificabile al massimo tra i 500 e mille militari che si aggiungerebbero ai dispositivi già schierati:
- Task Force Baltic con circa 240 militari dell’Esercito schierati in Lettonia con elementi del 2° Reggimento Alpini, del Reggimento Nizza Cavalleria (1°), appartenenti alla Brigata Alpina “Taurinense”, del 17° Reggimento Artiglieria Controaerei e del 2° Reggimento Trasmissioni alpino
- Task Force Air Black Storm dell’Aeronautica presso l’aeroporto Mihail Kogălniceanu di Costanza, in Romania, con 8 aerei da combattimento Typhoon provenienti dal 4°, 36°, 37° e 51° Stormo e circa 160 militari
- Task Force Air Iceland dell’Aeronautica all’aeroporto di Keflavik in Islanda con 4 F-35A e 130 militari, anche se questa missione di sorveglianza dello spazio aereo (l’Islanda non dispone di forze aeree) non è direttamente legata all’emergenza determinata dal conflitto in Ucraina.
Foto SMD
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