L’esercitazione Lampo 1-22 simula l’evacuazione da un teatro di crisi

 

 

“È necessario evacuare urgentemente tutti i connazionali attualmente presenti sul territorio e occorre farlo nel modo più rapido e sicuro possibile”.

Questa l’ultima conversazione telefonica avvenuta pochi giorni fa tra l’Ambasciatore Italiano in Carbonium e il Capo dell’Unità di Crisi del Ministero Affari Esteri, nella quale il capo della missione diplomatica italiana esplicitava la necessità di supporto per evacuare concittadini italiani presenti a vario titolo sul territorio di Carbonium, prima che l’esigenza fosse girata alla Difesa.

E dallo Stato Maggiore Difesa, i vertici sono stati chiari: attivare immediatamente l’ITA-JFHQ (Italian Joint Force Headquarters) del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) per condurre una NEO (Non-Combatant Evacuation Operation) il più velocemente possibile.

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Parliamo ovviamente di uno scenario esercitativo, quindi artefatto, che però non si discosta molto da quanto si verifica spesso in tanti scenari dello scacchiere geopolitico mondiale. Un qualcosa che proprio il JFHQ si è trovato a dover gestire anche in occasione della complicata evacuazione da Kabul ed Herat, in Afghanistan, in quel caldissimo mese di agosto del 2021 che tutti ricordano.

Tre sono i principali elementi che caratterizzano questo specifico tipo di operazione:

– margini di errore ridottissimi;

– operazioni interforze da eseguirsi in “high tempo” (si tratta di operazioni, in questo caso, da condurre con pochissimo preavviso, brevissimo tempo e con numero di azioni tattiche elevatissimo dentro una finestra temporale ristretta);

– solitamente, esigui elementi per pianificare anticipatamente ogni dettaglio operativo.

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In situazione Insomma, un insieme di ingredienti che sottopongono un comandante ad un incredibile stress operativo. Ogni ingranaggio del meccanismo deve essere oliato e sincrono con quello affianco.

Ed è per questo motivo che ogni anno vengono messe in piedi specifiche esercitazioni come la LAMPO, volte a riprodurre scenari il più verosimili possibili affinché il personale del JFHQ si eserciti unitamente ad altre capacità della Difesa attinte dal bacino JRRFs (forze già in prontezza operativa – Joint Rapid Reaction Forces), di volta in volta individuate durante la pianificazione.

In sostanza, non è detto che un “pacchetto” di forze e sistemi funzioni per ogni scenario operativo. Ogni situazione è connotata da una sua unicità. Ogni area geografica, e tempistica disponibile “disegna” inevitabilmente linee e regole del gioco dove ci si trova ad operare.

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Lo scenario della LAMPO 1-22 è impostato geograficamente su un’area di crisi (area di Cagliari, chiamata Carbonium), una zona intermedia (fuori la madre patria), ritenuta sicura e logisticamente facile da raggiungere (Gioia del Colle) e la madre patria (Roma, destinazione finale degli evacuandi).

Oltre al comando JFHQ nella sua interezza, nello scenario LAMPO 1-22 si trovano ad esercitarsi:

– la CSTL (Compagnia di Supporto Tattico Logistico) del Reparto Comando Granatieri di Sardegna;

– il 183° Reggimento Paracadutisti Nembo di Pistoia, che ha fornito la Force Protection delle forze;

– un nucleo trasmissioni del 11° Reggimento Trasmissioni Leonessa, di Civitavecchia;

– il 36° Stormo CacciaHelmut Seidl di Gioia del Colle, che ha reso disponibile parte della base per simulare l’area di schieramento del posto comando avanzato del ITA-JFHQ;

– il 21° Distaccamento AVES Orsa Maggiore, che garantisce l’avio-trasportabilità dei team del JFHQ tramite assetti ad ala rotante;

– unità del 151° Reggimento di Fanteria Sassari, del Reggimento Logistico Sassari e del 47° Battaglione trasmissioni Gennargentu, che hanno fornito tutti i role-players per la parte di esercitazione giocata in Sardegna;

– il CME Sardegna, cha ha fornito i locali per l’allestimento della DIREX e dell’Ambasciata Italiana a Cagliari;

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Un totale di 182 militari impegnati per due settimane in uno scenario complesso giocato tra Sardegna, Gioia del Colle e Roma che vedrà la sua conclusione il prossimo 18 giugno.
Auspicando non occorra mai, ora almeno sapete che ovunque vi troviate un Comando della Difesa si tiene pronto nell’eventualità di dover tirare qualcuno fuori dai guai.

Fonte: Stato Maggiore Difesa

 

 

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