Altri aerei ed elicotteri russi per il Mali
(aggiornato alle ore 16,00)
Le forze armate del Mali hanno messo in servizio una serie di nuovi velivoli forniti dalla Russia inclusi aerei L-39 e Sukhoi Su-25 ed elicotteri. Il 9 agosto il capo di stato maggiore dell’aeronautica, generale Alou Boi Diarra, ha ricevuto ufficialmente i velivoli con una cerimonia tenutasi all’aeroporto internazionale Modibo Keita di Bamako-Sénou a cui hanno presenziato il primo ministro Choguel Kokalla Maïga, il ministro della Difesa Sadio Camara e l’ambasciatore russo in Mali.
La consegna ha riguardato un aereo da attacco Su-25, 4 aerei da addestramento avanzato e attacco L-39, un elicottero d’attacco Mi-24P, un elicottero da trasporto Mi-8 e il secondo di due aerei da trasporto tattico Airbus C295 costruito in Spagna.
Il primo C295 era stato consegnato nel dicembre 2016 e la consegna del secondo aereo è stata ritardata dalle sanzioni statunitensi in seguito ai recenti colpi di stato del Mali e alle accuse rivolte all’esercito di violenze sui civili e reclutamento di bambini soldato.
Due elicotteri da attacco Mi-24P sono stati consegnati dalla Russia al Mali il 30 marzo di quest’anno insieme ai radar mobili Protivnik-GE/59N6-TE; forniture sviluppatesi dopo l’arrivo in Mali di consiglieri militari e contractors russi del Gruppo Wagner.
Secondo il database sui trasferimenti di armi dello Stockholm International Peace Research Institute, nel 2020 il Mali ha ordinato quattro elicotteri Mi-8MT/Mi-17Sh dalla Russia per 61 milioni di dollari, inclusi addestramento e armi, con consegne dal 2021.
I Su-25 e L-39 sembrano essere invece essere nuove acquisizioni che punterebbero ad assicurare un embrione di capacità di combattimento alle forze aeree di Bamako e la capacità di addestrare piloti per cacciabombardieri.
I rapporti tra Bamako e Mosca sono del resto sempre più intensi come co fermano queste forniture di velivoli appartenenti alla Forza Aerospaziale russa e donati al paese africano nell’ambito della cooperazione tecnico-militare che di fatto ha progressivamente spodestato la Francia dalla sua posizione strategica un tempo predominante in Mali.
Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ad interim del Mali, Assimi Goita. Lo riporta l’agenzia di stampa RIA Novosti citando il Cremlino. Durante il colloquio telefonico si è parlato della possibile fornitura russa di cibo, fertilizzanti e carburante. Goita ha ringraziato Putin per il sostegno ricevuto dalla Russia.
«Le nuove consegne rafforzano le capacità di ricognizione e attacco delle nostre Forze Armate.» – ha affermato il ministro Camara – «La cerimonia di oggi – ha proseguito poi nel suo intervento il locale Ministro della Difesa – è storica, sia per il tipo e la qualità, sia per il volume di armamenti che stiamo ricevendo. [Qui] Stiamo solo mostrando una parte delle consegne di armi russe ricevute poiché il resto viene utilizzato nelle operazioni militari mentre questa cerimonia è in via di svolgimento.»
Il generale Diarra ha affermato che i nuovi velivoli rafforzeranno notevolmente l’Aeronautica e saranno utilizzati per distruggere basi e rifugi delle milizie terroristiche. Le nuove acquisizioni miglioreranno anche la mobilità dei militari e la capacità di evacuare i feriti e i malati e fornire aiuti umanitari alla popolazione.
L’Aeronautica militare del Mali è cresciuta negli ultimi anni, con acquisizioni di ala fissa e rotante.
Dai paesi occidentali le forze aeree del Mali hanno ricevuto negli ultimi anni 2 elicotteri Puma, 4 aerei da attacco leggero e addestramento Embraer Super Tucano, un Cessna 208 Caravan configurato per l’intelligence, la sorveglianza e la ricognizione (ISR) che è stato donato dall’Unione Europea per combattere il terrorismo.
Come ampiamente trattato da Analisi Difesa, il Paese africano ha proceduto a rafforzare notevolmente la sua forza aerea rivolgendosi alla Russia, considerato che già negli anni ’70 l’Unione Sovietica era stata il principale fornitore di armamenti a Bamako.
Nel dicembre 2020 veniva siglato un nuovo contratto relativo alla fornitura di quattro elicotteri multiruolo (nel dettaglio due Mil Mi-171Sh e due Mi-17V-5) i cui primi due esemplari venivano consegnati il 30 settembre 2021 e i rimanenti elicotteri due mesi dopo.
Lo scorso 30 marzo il Governo di Bamako annunciava di aver ricevuto dalla Russia due elicotteri da combattimento Mil Mi-24P “Hind-F” e un nuovissimo radar mobile 59N6-ТЕ da difesa aerea.
Com’è evidente nessuno dei sistemi d’arma ottenuti dal Mali sarebbe finalizzato alla superiorità aerea in quanto le risorse economiche del paese non potrebbero permettere il mantenimento e l’operatività di velivoli da caccia. Ecco perché i MiG-21 di fabbricazione sovietica acquisiti nel lontano 1973 giacciono abbandonati in un compound annesso all’aeroporto militare di Bamako senza alcuna possibilità che riprendano a volare.
Il Mali è interessato da 10 anni dall’insurrezione jihadista e dal nord gli attacchi si sono poi diffusi al centro e al sud del paese africano per poi sfociare in Niger e Burkina Faso: in tutta la regione migliaia di persone sono morte e più di due milioni sono fuggite dalle loro case.
In luglio i ribelli jihadisti hanno attaccato la base militare di Kati, alla periferia della capitale Bamako.
Foto: Presidenza del Mali via Twitter
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.