Una nuova crisi missilistica (e forse nucleare) in Corea

 

 

Il regime nordcoreano di Kim Jong-un ha lanciato ieri un missile balistico da Mupyong-ri nella provincia settentrionale nordcoreana di Jagang, che ha sorvolato il Giappone per la prima volta negli ultimi cinque anni, che ha fatto suonare le sirene dell’arme aereo a Tokyo per ben 22 minuti.

Si tratta del 42° missile lanciato quest’anno da Pyongyang nel corso di 23 test, di cui cinque negli ultimi dieci giorni ma nessuno aveva riguardato missili balistici a così lungo raggio da sorvolare l’arcipelago nipponico: si tratta infatti del primo lancio di un missile balistico a raggio intermedio (IRBM) da otto mesi, come sottolinea l’agenzia sudcoreana Yonhap.

Il test sembra costituire la risposta alle esercitazioni congiunte tra le forze di Stati Uniti e Corea del Sud, le più ampie degli ultimi cinque anni, anche se non mancano osservatori che mettono in relazione i test missilistici con il sostegno della Corea del Nord alla Russia nel conflitto in Ucraina.

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I dati rilevati dalla parabola del missile sembrano riferirsi a un vettore a medio raggio Hwasong-12, in grado di colpire Corea del Sud, Giappone ma anche le basi statunitensi a Guam e che Pyongyang ha testato già sette volte dal 2017, l’ultima a fine gennaio 2022.

Il missile balistico ha volato per oltre 4.500 chilometri toccando l’apogeo di circa 970 alla velocità massima di Mach 17 prima di cadere nel Pacifico: la Corea del Nord ha rivendicato in gennaio di aver testato armi ipersoniche (hypersonic glide vehicle) sui missili balistici, in grado quindi di eludere il sistema di difesa antimissile nippo-statunitense.

“La Corea del Nord sta decisamente migliorando le sue capacità militari più velocemente di quanto pensassimo” ha detto alla BBC il professor Kim Dong Yup, ex comandante della Marina di Seul.

A completare il quadro dell’escalation in atto, il Center for Strategic and International Studies (CSIS) di Washington ha diffuso uno studio dettagliato sulle immagini satellitari ad alta risoluzione di Airbus Neo raccolte tra il 19 e il 29 settembre scorsi a Punggye-ri, il sito delle detonazioni atomiche, rilevando i preparativi per un test atomico.

Il mese scorso Pyongyang ha approvato la legge sull’impiego “automatico e preventivo delle armi atomiche” in caso di pericolo.

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In seguito al lancio del missile balistico il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si sono confrontati in un colloquio telefonico di 25 minuti nel quale hanno convenuto sulla condanna congiunta dell’atto, definito come “una seria sfida alla pace e alla stabilità nella comunità internazionale”.

Gli Stati Uniti hanno chiesto la convocazione di un incontro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite mentre sul piano militare la risposta al test nordcoreano è stata affidata a un’esercitazione di bombardamento di precisione (che ha coinvolto un caccia F-15K sudcoreano che ha sparato due munizioni aria-superficie contro un bersaglio virtuale in un poligono di tiro a ovest della penisola coreana) e al lancio di quattro missili balistici tattici ATACMS al largo della costa orientale della penisola coreana.

Un missile balistico tattico sudcoreano Hyumoo-2 si è invece schiantato dopo il decollo all’interno di una base aerea vicino alla città costiera sudcoreana di Gangneung. Sebbene il missile non sia esploso, il rumore e il successivo incendio hanno fatto pensare alla popolazione di Gangneung che il Nord avesse lanciato un attacco. Non ci sono notizie di vittime.

Foto KCNA

 

 

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