I MiG-21 LanceR rumeni a terra a causa del carburante scadente
Ha un risvolto tragicomico la recente situazione che ha visto coinvolti i caccia MiG-21 LanceR dell’Aeronautica Militare rumena (FAR o Forțele Aeriene Române); ma andiamo con ordine: come annunciato sul nostro canale Telegram lo scorso 15 aprile la FAR aveva sospeso bruscamente le operazioni di volo dei propri caccia MiG-21 LanceR.
Secondo il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito rumeno, Gen. Daniel Petrescu, il provvedimento era stato preso in considerazione della significativa presenza di incidenti durante l’esercizio operativo dei MiG-21 che avevano provocato vittime e danni o distruzione di velivoli, nonché al fine di migliorare la sicurezza dei voli nazionali e dunque prevenire in futuro incidenti simili.»
L’ultima perdita di un MiG-21 della FAR si era verificata lo scorso 2 marzo, quando un LanceR-C e il suo pilota erano precipitati durante un volo di perlustrazione; alla tragedia si aggiunse la scomparsa di un elicottero IAR 330 Puma inviato nella zona per localizzare il pilota del MiG con l’ulteriore perdita di tutti e sette i membri d’equipaggio a bordo.
Una doppia sciagura per un totale di otto vittime che colpì profondamente l’opinione pubblica e i vertici della Forza Aerea. Successivamente, il 12 aprile, la classica goccia che faceva traboccare il vaso: un altro LanceR subiva un’emergenza in volo ma questa volta il pilota riusciva a portare in salvo il velivolo alla propria base.
Ma non trascorreva nemmeno un bimestre che le decisioni venivano ritratte: già dal 23 maggio infatti, il Ministro della Difesa Vasile Dîncu dichiarava infatti che le attività di volo con i caccia MiG-21 LanceR sarebbero riprese immediatamente e per un periodo di circa un anno.
Si ritornava a volare dunque sul MiG-21 considerando tuttavia che già alla fine dello scorso anno, ben prima di questi tragici incidenti, era stato stabilito che i LanceR non avrebbero volato oltre il 2024.
E’ stata la stampa rumena a svelare (indirettamente) i probabili motivi degli incidenti avvenuti fino a pochi mesi prima: i MiG-21, stante ai documenti processuali, sarebbero stati riforniti con carburante di bassa qualità che avrebbero causato drastici malfunzionamenti.
A seguito dell’indagine è emerso infatti che la società Jetfly Hub guidata dall’uomo d’affari Christian Berendel, aveva concluso un accordo quadro con la Difesa rumena per una maxi fornitura di carburante aeronautico da destinare a otto unità militari per 4 anni.
«Sebbene i lotti iniziali di carburante fossero di qualità accettabile, Berendel dopo un po’ ha iniziato a fornire carburante di bassa qualità proveniente dalla Grecia e dalla Turchia.»
La Corte ha ritenuto che il gruppo criminale organizzato operasse su cinque livelli e che i suoi membri avessero ruoli ben definiti. Il Ministero della Difesa rumeno ha subito così danni per un valore di oltre 6,5 milioni di euro e diversi MiG-21 LanceR situati presso la base aerea di Bacau sono stati rovinati a causa dei malfunzionamenti delle pompe del carburante intasate (dove in alcuni casi è stata verificata la presenza di trucioli di metallo).
Oltre ai danni materiali causati, i magistrati locali hanno sottolineato che la frode costituiva una minaccia per la sicurezza nazionale e la capacità di difesa del Paese con il MiG-21 che attualmente costituisce la spina dorsale della flotta di caccia RoAF.
Com’è noto dopo maggio 2023 i caccia saranno comunque rimossi dal servizio e sostituiti dai Lockheed Martin F-16 Fighting Falcons; la Romania ha infatti acquisito 17 caccia F-16 di seconda mano dal Portogallo nel 2016 e prevede di acquistare altri 32 aerei dalla Norvegia.
Per il loro ultimo anno di servizio i MiG-21 LanceR rumeni saranno impiegati solo in missioni di polizia aerea e addestramento per mantenere la capacità operativa dei attuali piloti.
Foto Aeronautica Rumena
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.