Velivoli e forze aeree: il rapporto FlightGlobal 2023
Secondo il consueto rapporto di fine anno fornito dal FlightGlobal International nell’ambito del dossier World Air Forces 2023, gli aerei da combattimento statunitensi, russi e cinesi rappresentano il 39% dell’intera flotta globale militare che registra un impercettibile calo complessivo dei velivoli militari di tutte le tipologie pari a 53.271, cioè 6 velivoli in meno rispetto allo scorso anno (- 0,011%).
Interessante notare che la classifica delle prime 10 forze aeree al mondo per numero di aerei da combattimento in servizio non riporta ancora una volta nessuna nazione europea ma è guidata da Stati Uniti (2.757) seguiti da Cina e Russia (rispettivamente con 1.570 e 1.517 velivoli), India (707), Corea del Nord (572), Corea del Sud (500), Pakistan (453), Arabia Saudita (364), Egitto (333) e Taiwan (285).
Specificatamente, alla top-ten della tipologia di velivoli più attivi tra quelli da combattimento, al vertice è ancora stabile l’F-16 con 2.184 esemplari pari al 15%; anche il secondo posto della classifica è ancora in mano alla famiglia dei caccia multiruolo russi Sukhoi Su-27/30/34/35 con 1.187 “Flanker” presenti nelle varie Forze Aeree (pari al 7% della flotta globale), seguito dall’F-15 con 961 presenze (6%).
Detiene il quarto posto della classifica con 828 esemplari attivi nel mondo il Boeing F-A/18 e appena dietro, in quinta posizione, con soli 6 velivoli in meno dell’Hornet, il caccia MiG-29 “Fulcrum” con 822 esemplari pari al 6% della flotta globale.
Sebbene il MiG-29 abbia perso negli ultimi 20 anni una considerevole fetta di mercato a discapito del cugino Su-27/30, in termini di distribuzione il Fulcrum continua ancora oggi a distanziarsi notevolmente dal sesto classificato: l’F-35 con 545 velivoli totali pari a circa il 4% della flotta globale mondiale. A seguire Eurofighter Typhoon (522), il Sukhoi Su-25 (480), il cinese J-7 (444) e il Northrop F-5 (403).
Relativamente ai velivoli di produzione russa, l’Ilyushin Il-18 è ancora stabile al decimo posto nella categoria “Aerei da impiego speciale” con 57 esemplari mentre al comando ci sono i King Air con 232 velivoli. Alla voce “Tanker” l’Ilyushin Il-78 “Midas” compare al sesto posto con 37 esemplari nella classifica guidata dagli americani KC-135 con ben 408 velivoli.
Nella categoria “Aerei da trasporto” guidata dai C-130 Hercules con 858 velivoli, immancabili gli Antonov An-24/26, gli Ilyushin Il-76 e gli An-30/32 rispettivamente al quinto, sesto e settimo posto con 221, 206 e 142 aerei in servizio. La categoria elicotteri militari è capeggiata dagli americani S-70/SH-UH-60 con 3.962 esemplari ma vede al secondo posto l’immancabile Mi-8/17 con 2.804 velivoli e il Mi-24/35 Hind al sesto posto con 922 esemplari.
Mosca infine, si colloca sempre nel podio per tutte le specifiche categorie di flotte aeree militari comunque capeggiate dagli Stati Uniti; nel dettaglio:
– terzo posto con 1.517 velivoli nella categoria “aerei da combattimento” (10% del totale globale), scalzata già da alcuni anni nel secondo posto dalla Cina, quest’anno con una differenza di 53 aerei;
– terzo posto con 147 velivoli nella categoria “missioni speciali” (7% del totale globale), a tre velivoli dal Giappone (8%);
– terzo posto pari merito con Parigi con 19 velivoli nella categoria “aerotanker” (2% del totale globale);
– secondo posto nella categoria “aerei da trasporto” con 444 mezzi (10% del totale globale);
– secondo posto nella categoria “elicotteri da combattimento” con 1.531 velivoli totali (8% del totale);
– e infine terzo posto nella categoria “aerei da addestramento” con 524 aerei (5% del totale globale), alle spalle del Pakistan con una differenza di 26 esemplari.
In conclusione il confronto tra le forze aeree del mondo per numero complessivo di velivoli di tutte le categorie vede gli Stati Uniti saldamente al primo posto con 13.300 velivoli (25%), seguita dalla Russia con 4.182 (8%) e dalla Cina con 3.284 (6%); a seguire India (2.200), Corea del Sud (1.602), Giappone (1.451), Pakistan (1.413), Egitto (1.069), Turchia (1.065) e Francia (1.004).
Foto Flightglobal, VKS, US DoD e Aeronautica Rumena
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.