Addestramento e armi indiane per i Sukhoi Su-30SM armeni?
Il caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM armeno acquistato dalla Russia nel 2019 è stato il grande assente della seconda guerra nel Nagorno-Karabakh nel 2020. Gli aerei d’attacco Sukhoi Su-25 dell’Azerbaigian e i droni Bayraktar TB2 anche a causa della sua latitanza operativa sono riusciti infatti a scatenare il caos sui siti di difesa aerea dell’Armenia e sulle truppe a terra.
Secondo le cronache del tempo infatti, l’Aeronautica Militare armena decise di non schierare i Su-30SM in combattimento causando in patria aspre polemiche e uno dei motivi principali era che i piloti armeni non erano sufficientemente addestrati e che inoltre Erevan non era riuscita ad acquistare missili aria-aria prima dello scoppio della guerra.
Un motivo che tra l’altro venne smentito nell’aprile del 2021 quando alcune foto mostrarono gli stessi velivoli armati di missili a corto e medio raggio (R-73 e R-27) e dotati persino di pod da guerra elettronica L-175V Khibiny installati sulle estremità alari.
Konstantin Makienko vicedirettore del Center for Analysis of Strategies and Technologies (CAST) sostenne allora che le parole del primo ministro Nikol Pashinyan testimoniavano la sua incompetenza poiché «Gli aerei da combattimento, in particolare i caccia, non vengono quasi mai consegnati senza munizioni. È prassi normale fornire contemporaneamente al velivolo, in questo caso i caccia Su-30SM, un set standard di armi aeree.»
Secondo i resoconti di allora invece, i Su-30SM armeni erano dotati solo di razzi non guidati come sistema d’arma principale, motivo per cui il governo – secondo Forbes – avrebbe pianificato di diversificare le proprie risorse per (ri)costruire la propria Forza Aerea semplicemente chiedendo aiuto all’India che dispone di un’enorme flotta di Su-30MKI (circa 270 esemplari), la maggior parte dei quali costruiti su licenza da New Delhi.
Oltre a gestire un numero così elevato di questi caccia, l’India inoltre ha anche acquisito e sviluppato armamenti dedicati. «Ciò che rende il Su-30MKI indiano diverso da tutti gli altri Flanker è che si tratta di una piattaforma dotata di un’eccellente integrazione di varie armi, sensori e avioniche provenienti da tutto il mondo» – ha riferito un pilota di caccia indiano ai media locali.
Tra gli armamenti di produzione congiunta o nazionale ricordiamo ad esempio la versione aviolanciata del missile da crociera supersonico BrahMos e il missile aria-aria BVR (beyond visual range) a medio-lungo raggio Astra. Le aree di cooperazione tra Erevan e Nuova Delhi potrebbero in tal senso variare dall’addestramento dei piloti all’equipaggiamento con alcune delle armi di fabbricazione indiana, tanto che i colloqui tra i due paesi sarebbero ancora in corso mentre i continui attriti tra Armenia e Azerbaigian al suo confine starebbe accelerando questa decisione al fine di potenziare la flotta aerea di Su-30SM acquisita da pochi anni dalla Russia.
I legami tra i due paesi nel settore della Difesa sono notevolmente aumentati negli ultimi mesi: Erevan è diventato infatti il primo cliente straniero del sistema d’artiglieria lanciarazzi multiplo (MLRS) indiano Pinaka quando lo scorso anno ha ordinato quattro batterie per un valore di circa 250 milioni di dollari. Inoltre entrambi i paesi sono preoccupati per i crescenti legami militari tra Turchia, Azerbaigian e Pakistan.
Foto : Ministero della Difesa Armeno
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.