L’Aeronautica Militare all’esercitazione NATO Arctic Challenge
di 1° Lgt. Michele Potenza, 32° Stormo, AM
L’Arctic Challenge è una esercitazione che si svolge con cadenza biennale, la cui prima edizione risale al 2013. Giunta quest’anno alla 6^ edizione, l’Arctic Challenge Exercise si candida ad essere la più imponente e complessa delle esercitazioni militari mai effettuate in territorio nordico, sia per il numero di Paesi partecipanti che per il numero di assetti impiegati.
Organizzata congiuntamente da Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca, quest’anno la leadership è stata affidata alla Finlandia. Complessivamente vi hanno preso parte 14 nazioni: oltre all’Italia, hanno partecipato le Forze Armate di Olanda, Belgio, Regno Unito, Italia, Canada, Francia, Germania, Svizzera, Repubblica Ceca e USA, a cui ovviamente vanno aggiunte le nazioni ospitanti.
Scopo principale dell’esercitazione è stato l’addestramento congiunto di tutte le componenti presenti che, perfezionando il processo di integrazione tra assetti di 4ª e 5ª generazione, hanno avuto modo di confrontarsi in scenari di missioni complesse e situazioni ambientali proibitive, in spazi aerei notevolmente congestionati (circa 200 aerei in volo contemporaneamente), con minacce simulate e reali, con tattiche e regole di ingaggio che hanno consentito di testare e massimizzare tutte le risorse tecnologiche a disposizione.
Tutto questo ha consentito l’accrescimento della combat readiness degli equipaggi coinvolti, favorendo l’incremento della cooperazione internazionale grazie allo scambio di esperienze maturate e conoscenze acquisite.
Proprio la disponibilità di grandi spazi aerei utilizzabili, principalmente su territorio svedese, ha reso possibile l’esecuzione di numerose sortite effettuate dai vari assetti coinvolti e rischierati presso le 4 basi di riferimento: Orland (Norvegia), Rovaniemi (Finlandia), Kallax (Svezia) e Pirkkala (Finlandia).
L’Aeronautica Militare ha preso parte all’attività con cinque velivoli F-35A del 32° Stormo di Amendola rischierati sulla base norvegese di Orland e relativo personale, integrato anche da un’aliquota proveniente dal 6° Stormo di Ghedi.
Le attività effettuate hanno abbracciato l’intero spettro delle capacità aerospaziali, includendo missioni OCA (Offensive Counter Air), AI (Air Interdiction) e DCA (Defensice Counter Air), e sono state supportate da un assetto di Comando e Controllo aerotrasportato (AWACS) e da assetti KC-135 Stratotanker per le operazioni di rifornimento in volo, il tutto inserito in scenari di minacce avanzate e implementate da sistemi della difesa aerea reali, simulatori e assetti aerotattici.
La disponibilità di un ampio poligono di tiro presente al largo delle coste occidentali norvegesi, ha inoltre reso possibile l’impiego da parte di due velivoli F-35A di due missili aria-aria (AIM-120 AMRAAM) per la neutralizzazione e l’abbattimento di due bersagli appositamente lanciati e controllati da terra.
Il successo dell’attività del primo lancio reale del missile AIM-120 AMRAAM con F-35 italiani, ha confermato non solo l’altissimo livello addestrativo e competenza raggiunte dell’Aeronautica Militare nell’impiego del Sistema d’Arma di 5^ generazione ma anche l’estrema affidabilità ed efficacia dell’F-35 che, con massima precisione e da notevole distanza, è riuscito a trovare, identificare, ingaggiare e colpire entrambi i bersagli.
Il successo dell’attività, primo lancio reale del missile AMRAAM con F-35 italiani, ha confermato l’estrema affidabilità ed efficacia del sistema d’arma che, con massima precisione e da notevole distanza, è riuscito a centrare entrambi i bersagli.
Questo evento rappresenta il raggiungimento di un’ulteriore importante “milestone” nella crescita capacitiva dell’F-35 verso il raggiungimento della Final Operational Capability (FOC) nell’anno del Centenario dell’Aeronautica Militare e ha consentito alla Difesa italiana di confermare, ancora una volta, le capacità dell’Aeronautica Militare di garantire efficacemente la difesa dello spazio aereo nazionale e dell’Alleanza.
Il 32° Stormo è alle dipendenze del Comando delle Forze da Combattimento (CFC) di Milano, la cui missione assegnata è quella di acquisire e mantenere la prontezza operativa di tutti gli organismi della difesa aerea e di attacco e di ricognizione, provvedendo all’efficienza operativa dei sistemi d’arma, dei mezzi e dei materiali, nonché all’addestramento del personale ed al costante aggiornamento ed ottimizzazione delle procedure operative, nel rispetto delle linee guida delle SS.AA. Il CFC è alle dipendenze del Comando Squadra Aerea che esercita le attribuzioni in materia di addestramento, predisposizione e approntamento operativo dei propri Reparti, affinché gli stessi acquisiscano e mantengano i previsti livelli di prontezza operativa.
Dopo il raggiungimento della Initial Operational Capability (IOC), avvenuta nel 2018, partecipa, dal 2019, alle Operazioni NATO di Air Policing fuori i confini nazionali. Dal febbraio 2020 il 32° Stormo è l’unico Reparto del panorama europeo che impiega congiuntamente sia F-35A (CTOL) che F-35B (STOVL), contribuendo, con il velivolo di 5ª generazione, alla capacità Air Expeditionary della Forza Armata.
Da gennaio 2022 il 32° Stormo è regolarmente inserito nella turnazione del Servizio di Sorveglianza Spazio Aereo nazionale e NATO. Inoltre, impiegando gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto MQ9-A, il Reparto effettua operazioni di Intelligence, Surveillance, Target Acquisition & Recoinnissance, sia nazionali che di coalizione.
Infine, attraverso i velivoli MB-339, il 32° Stormo completa l’addestramento dei piloti di APR per mantenere un adeguato livello operativo sui velivoli a pilotaggio tradizionale.
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