Ultimo atto per la missione dell’ONU in Mali
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU non ha rinnovato la missione dei caschi blu in Mali (United Nations Multidimensional Integrated Stabilisation Mission in Mali – MINUSMA) in scadenza dopo dieci anni di attività, recependo una richiesta del governo di transizione del Mali che richiedeva il ritiro immediato della forza multinazionale di oltre diciassettemila uomini.
Il governo del Mali aveva già chiesto e ottenuto a inizio anno il ritiro delle forze rancesi ed europee (italiane incluse) dell’Operazione Barkhane in coincidenza con il rafforzamento della presenza di consiglieri militari e contractors russi della compagnia militare privata (PMC) Wagner.
MINUSMA dovrà avviare immediatamente la cessazione delle operazioni, il trasferimento delle attività e la riduzione e il ritiro del personale “con l’obiettivo di completarlo entro il 31 dicembre di quest’anno”, si legge in una nota.
MINUSMA ha fatto sapere che lavorerà risolutamente per un ritiro ordinato e sicuro del personale in consultazione con le autorità maliane e nel quadro dell’accordo tra le Nazioni Unite e il governo del Mali sullo stato dell’operazione.
Il rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite e capo della MINUSMA, El Ghassim Wane, ha sottolineato l’impegno di MINUSMA che a febbraio di quest’anno contava 17.430 effettivi di cui 15.209 militari e 1.920 poliziotti dei quali 1.427 del Ciad, 1.396 del Bangladesh (1 396), dell’Egitto (1 081), Senegal (970), Niger (874), Costa d’Avorio (859) , Togo (736), Guinea (668), Burkina Faso (661) e Germania (617).
In 10 anni di operazioni contro le milizie jihadiste che insanguinano il Mali MINUSMA ha registrato 302 caduti.
Foto MINUSMA
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