La Flotta del Mar Nero russa lascia Sebastopoli e ripiega a oriente
(aggiornato alle ore 12,45)
La Flotta russa del mar Nero ha trasferito le sue navi dalla base di Sebastopoli in Crimea in altri porti a est della penisola e lungo la costa russa, soprattutto nella base navale di Novorossysk, meno esposta agli attacchi ucraini condotti con missili da crociera e droni aerei e navali.
Lo ha rivelato il sito The Bell ripreso dal Moscow Times rilanciando le immagini satellitari della società Planet Labs. Le fregate Essen e Makarov, tre sottomarini, cinque grandi navi da sbarco e diverse unità missilistiche più piccole con missili si trovano ora nel porto di Novorossiysk (nella foto qui sotto), nella regione di Krasnodar. La Makarov è la nave ammiraglia della Flotta del Mar Nero dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva nell’aprile 2022.
Il ritiro di quasi tutte le unità navali da Sebastopoli non significa che la Marina russa lascia la Crimea poiché le immagini satellitari, risalenti al 1-2 ottobre, mostrano una grande nave da sbarco, alcuni cacciamine e altre unità minori rischierate da Sebastopoli al porto di Feodosia (nell’immagine qui sotto), nella parte orientale della penisola della Crimea.
Altre unità potrebbero raggiungere la nuova base navale istituita ancora più a est di Novorossysk, nei pressi di Ochamchira, nell’omonimo distretto dell’Abkhazia sud orientale, regione rivendicata dalla Georgia. La nuova base sembra essere destinata a ospitare soprattutto navi ausiliarie e unità leggere.
I trasferimenti sono avvenuti dopo gli attacchi ucraini di settembre a Sebastopoli: quello del 13 in cui sono stati gravemente danneggiati un sottomarino e una nave da sbarco ai lavori nei locali cantieri navali e quello del 22 che ha colpito il palazzo sede del quartier generale della Flotta (prima dell’inizio del conflitto) in cui gli ucraini rivendicarono l’uccisione dell’ammiraglio Viktor Sokolov, comandante della Flotta del Mar Nero in realtà apparso successivamente all’attacco in incontri con il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il presidente Vladimir Putin.
Anche nelle ultime ore il sindaco di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev, ha riferito che l’attacco ucraino condotto da due droni navali è stato respinto nelle prime ore di oggi. “I forti rumori uditi nell’area del molo settentrionale sono stati causati dall’intervento dell’unità di supporto anti-sabotaggio sottomarino della Flotta. Secondo le informazioni preliminari stanno respingendo un attacco da parte di due droni marittimi”, ha scritto Razvozhaev sul suo canale Telegram.
In tarda mattinata il ministero della Difesa russo ha reso noto che “il 6 ottobre, intorno alle 10,45 ora di Mosca, è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando un’imbarcazione senza pilota contro obiettivi situati nel territorio della Federazione russa. Durante un pattugliamento di un elicottero dell’aviazione navale Ka-29 della flotta del Mar Nero è stata scoperta e distrutta una nave senza pilota delle forze armate ucraine diretta verso la penisola di Crimea”. ieri Mosca aveva annunciato di aver sventato il tentativo di sbarco di un commando ucraino in Crimea.
Il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, non ha voluto commentare la notizia del trasferimento a est di gran parte della flotta poiché “le informazioni relative alla dislocazione delle navi sono di competenza del ministero della Difesa”.
Lo spostamento a Novorossysk delle unità maggiori della Flotta non inficerà il loro impiego per il lancio di missili da crociera Kalibr contro obiettivi in Ucraina: Novorossysk si trova a meno di 400 chilometri da Sebastopoli e a poche decine di chilometri dallo Stretto di Kerch che separa la Crimea dal Caucaso russo. Semmai la concentrazione delle maggiori unità in questa base sembra voler garantire un più intenso controllo del gasdotto Turkstream che attraversa il Mar Nero tra Russia e Turchia dal porto di Anapa, 50 chilometri a nord ovest di Novorossysk. Le navi russe che proteggono il gasdotto hanno già subito in almeno tre occasioni attacchi infruttuosi da droni marini ucraini.
Il permanere di navi leggere nella base crimeana di Feodosia lascia intendere la volontà russa di continuare a presidiare il settore centro occidentale del Mar Nero (dove sempre più spesso le operazioni contro le unità navali leggere ucraine vengono affidate agli aerei da combattimento dell’Aviazione Navale) e le rotte utilizzate dalle navi mercantili che esportano il grano ucraino lungo una rotta che resta pericolosa come dimostra l’incidente che ha coinvolto oggi il mercantile turco Kafkametler che ha subito l’esplosione di una mina navale nel Mar Nero al largo delle coste della Romania. Secondo i media ucraini la nave non ha subito danni gravi e non si registrano feriti a bordo. L’incidente è avvenuto in mattinata alla foce del Danubio, 11 miglia nautiche a nord della città di Sulina.
Foto: Planet Labs e Ministero Difesa Russo
Leggi anche:
RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.