La presenza russa al Dubai Airshow 2023

 

Al salone aereo emiratino Dubai Airshow 2023 la società d’esportazioni d’armi russa Rosoboronexport ha presentato una selezione di armi aeronautiche per aerei da combattimento e, soprattutto, per la versione da esportazione del caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 noto come Su-57E.

Nel dettaglio, allo stand esterno erano esposti tre specifici sistemi d’arma tra cui la versione da esportazione del missile da crociera aria-terra Kh-69, che a sua volta è un’evoluzione della famiglia dei missili Kh-59 con un sistema di guida combinato che comprende un metodo di correzione degli errori del sistema di navigazione inerziale (INS) sui segnali del sistema di guida satellitare GLONASS) ed un sistema di guida a comando TV con un canale radio bidirezionale.

Quest’ultimo permette al pilota dell’aereo di riorientare il missile in volo sulla falsariga di quello che fanno i navigatori-operatori degli elicotteri d’attacco russi che oggi utilizzano in Ucraina il nuovo missile aria-terra LMUR.

Il Kh-69 ha inoltre un nuovo layout progettato per ridurre la segnatura radar e adattata per essere inserita nei compartimenti interni del Su-57.

Il secondo missile esposto era invece la versione da esportazione del missile aria-aria (AAM) a lungo raggio R-37M, che a sua volta è uno sviluppo del missile sovietico R-33 (Codice NATO “AA-9 Amos”) che costituiva l’arma principale della versione originale dell’intercettore MiG-31 e che viene oggi offerto per l’esportazione con il nome di RVV-BD.

Il missile è dotato di un sistema di guida combinato compreso un sistema di navigazione inerziale con un canale di correzione radio e una testa di homing radar attiva.

Il terzo missile esposto era infine la variante per l’esportazione del missile aria-aria a corto raggio ultra manovrabile R-74M2 e denominato con la sigla da esportazione RVV-MD2.

Questo missile aria-aria è dotato di una testa di homing a infrarossi ma a differenza dei suoi predecessori appartenenti alla famiglia R-73, dispone inoltre di un canale di correzione radio che consente di agganciare un bersaglio dopo il lancio del missile con la capacità di ingaggiare bersagli in un’ampia gamma di angoli e persino nell’emisfero posteriore, rispetto all’aereo che lo lancia.

Missili a parte la presenza russa negli Emirati Arabi Uniti è stata inoltre rinforzata con la prima presentazione all’estero dell’aereo da trasporto Ilyushin Il-76MD-90A(E) e del nuovo elicottero antincendio Kamov Ka-32A11M a cui si sono uniti inoltre l’elicottero leggero Ansat in configurazione MedEvac, l’elicottero da impiego off-shore Mil Mi-171A3 e l’elicottero da attacco e ricognizione Kamov Ka-52 che si è esibito anche nel programma di volo.

Programma di volo che è stato quotidianamente presenziato dalla pattuglia acrobatica dei Russian Knights su caccia Su-35 e Su-30SM.

Non solo aerei ovviamente, ma anche dispositivi e ausili tecnici: dalle nuove tute di volo fino al nuovo sistema di comunicazione per aerei da combattimento di quinta generazione e infine, immancabili i droni, come l’Orlan-30 ma anche i mezzi di guerra elettronica studiati per contrastarli, come il Sapphire, aggiornato e sviluppato dalla KRET Corporation, che ha la capacità di sopprimere tutti i tipi di droni, inclusi quelli FPV oggi intensamente utilizzati nel conflitto russo-ucraino.

Secondo le dichiarazioni del Direttore generale di Rosoboronexport, Alexander Mikheev, rese a margine del salone emiratino, Rosoboronexport avrebbe risolto tutti i problemi logistici e finanziari creati dalle sanzioni che impediscono la cooperazione tecnico-militare russa.

La società starebbe inoltre negoziando con partner stranieri un totale di 40-50 nuovi aerei da trasporto militare Il-76MD-90A(E).

Il volume del portafoglio ordini di Rosoboronexport ha raggiunto i 50 miliardi di dollari mentre la domanda di prodotti russi supera le capacità del complesso militare-industriale, da oltre un  anno e mezzo impegnato prioritariamente a soddisfare le richieste delle forze armate russe coinvolte nel conflitto in Ucraina.

Una parola infine è stata espressa sui paesi africani: secondo Mikheev, nel quadro della cooperazione tecnico-militare con la Russia questi mirano a localizzare in patria la produzione di armi e Mosca potrebbe aiutarli allo sviluppo di quest’impresa certamente non d’immediata realizzazione.

Foto UAC e RIA Novosti

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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