Gurkha in guerra in Ucraina: il Nepal sospende i visti per Mosca e Kiev

 

Il governo del Nepal ha vietato ai suoi cittadini di recarsi in Russia o Ucraina per lavoro dopo che 10 giovani nepalesi sono stati uccisi e decine di altri sono stati denunciati come dispersi durante i combattimenti mentre prestavano servizio come volontari nell’esercito russo. Si ritiene che più di 200 soldati nepalesi – scrive il Guardian – si siano arruolati nell’esercito russo dall’invasione dell’Ucraina nel 2022, afferma il ministero degli Esteri del Nepal parlando di almeno 100 scomparsi. Si ritiene che alcuni, ma in numero ridotto, combattano anche nell’esercito ucraino.

“I permessi di lavoro per Russia e Ucraina sono stati temporaneamente sospesi fino a quando non verranno presi ulteriori accordi per ridurre al minimo i potenziali rischi e le perdite per i cittadini nepalesi che entrano in questi Paesi devastati dalla guerra”, ha detto all’emittente statale RSS il direttore del dipartimento per il lavoro all’estero, Kabiraj Upreti.

Kathmandu ha anche chiesto formalmente a Mosca di non reclutare i suoi cittadini nell’esercito russo, di rimandare immediatamente tutti i soldati nepalesi nella nazione himalayana e di risarcire le famiglie dei caduti. Mosca offre la propria cittadinanza agli stranieri che accettano di andare a combattere al fronte in Ucraina, un incentivo non da poco per un Paese dove i Gurkha hanno già servito gli eserciti britannico e quello indiano dopo l’indipendenza ottenuta nel 1947 ma un escamotage già utilizzato in passato dagli Stati Uniti che arruolarono migliaia di immigrati nel periodo post 11 settembre 2001 assicurando loro la cittadinanza.

Milioni di cittadini nepalesi sono impiegati in lavori civili all’estero, soprattutto come manovali in industrie e cantieri in Corea del Sud, Malaysia e Medio Oriente. I migranti devono ricevere dal proprio governo il permesso per lavorare all’estero, che dà diritto al sostegno dello Stato in caso di emergenza o al risarcimento delle famiglie in caso di morte. Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters negli ultimi due anni sono stati rilasciati a più di 800 nepalesi permessi di lavoro per attività non militari in Russia. Non sono disponibili invece dati relativi all’Ucraina.

Il mese scorso la polizia nepalese ha arrestato 10 persone con l’accusa di aver inviato giovani disoccupati in Russia per il reclutamento illegale nell’esercito dopo aver fatto pagare loro ingenti somme di denaro per i visti di viaggio.

La decisione di interrompere temporaneamente il rilascio dei permessi di lavoro per la Russia e l’Ucraina è stata presa da Kathmandu per ridurre al minimo la perdita di vite umane e sarà in vigore fino a nuovi ordini, ha dichiarato Kabiraj Upreti.

Il Nepal vieta l’arruolamento in eserciti stranieri diversi da quelli di India e Regno Unito e il primo agosto il ministero degli Esteri ha emesso un avviso per ricordare l’esistenza del divieto, oltre che per sconsigliare i viaggi non essenziali in Russia.  primo ministro del Nepal, Pushpa Kamal Dahal (nella foto sotto) , in una conferenza stampa tenuta l’11 dicembre, ha dichiarato che più di 200 nepalesi combattono con l’Esercito russo in Ucraina.

“Abbiamo informazioni ufficiali sul fatto che alcuni nepalesi sono stati presi prigionieri dall’Esercito ucraino, e ci sono anche informazioni su alcuni cittadini nepalesi che prestano servizio nell’Esercito ucraino. Abbiamo appreso che più di 200 nepalesi prestano servizio nell’Esercito russo e questa e’ una situazione nuova e impegnativa per noi”, ha affermato il premier.

La settimana precedente l’ambasciatore del Nepal a Mosca, Milan Raj Tuladhar, aveva stimato l’impiego di 150-200 mercenari nepalesi, aggiungendo che l’ambasciata stava “rimandando a casa almeno un cittadino nepalese al giorno”. Secondo il diplomatico, si tratta di nepalesi attirati con promesse di grandi somme di denaro e introdotti in Russia per lo più clandestinamente, con l’aiuto di trafficanti di esseri umani, ed entrati con visti per studenti e turisti.

“Abbiamo esortato il governo russo a scoraggiare l’ingresso e il reclutamento di cittadini nepalesi e abbiamo anche chiesto al governo del Nepal di adottare misure rigorose per frenare il traffico di cittadini nepalesi verso la Russia”, aveva riferito Tuladhar. Successivamente la polizia nepalese ha arrestato dieci persone che avrebbero fatto pagare ad alcuni giovani disoccupati ingenti somme di denaro per ottenere dei visti di viaggio e inviarli in Russia per delle pratiche di reclutamento illegale.

Secondo il capo della polizia del distretto di Katmandu, Bhupendra Khatri, le dieci persone in custodia hanno pagato somme fino a novemila dollari a testa per entrare in Russia con visti turistici, principalmente attraverso gli Emirati Arabi Uniti, ed essere poi reclutate nelle forze armate russe. “E’ un caso di tratta di esseri umani, di criminalità organizzata”, ha sintetizzato Khatri.

(con fonti AsiaNews, ANSA e Agenzia Nova)

Foto: Ministero Difesa Ucraino, Ministero Difesa Russo e Governo Nepalese

 

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