Missili balistici da Corea del Nord e Iran per le forze russe in Ucraina?
Gli Stati Uniti ritengono che la Russia stia negoziando l’acquisto di missili balistici a corto raggio dall’Iran in vista di consegne previste per questa primavera. Lo ha rivelato il Wall Street Journal il 4 gennaio citando funzionari statunitensi. “Gli Stati Uniti sono preoccupati che i negoziati russi sull’acquisizione di missili balistici a corto raggio in Iran stiano andando avanti. Stimiamo che la Russia intenda acquistare sistemi missilistici dall’Iran”, hanno aggiunto le fonti che ritengono l’accordo di acquisto sia già stato concluso.
Secondo i funzionari citati dal WSJ, il desiderio di Mosca di acquisire missili iraniani è diventato evidente a metà dicembre, quando una delegazione russa ha visitato un sito di test iraniano per visionare i missili balistici e le relative attrezzature.
Possibile quindi che nuove forniture militari si aggiungano ai droni Shaehed forniti dall’Iran e ora prodotti su licenza in Russia e ampiamente impiegati nel conflitto in Ucraina. Commesse probabilmente pagate con le recenti forniture aeronautiche russe che permettono di ammodernare decisamente le forze aeree di Teheran e che includono aerei da combattimento Sukhoi Su-35 e addestratori avanzati Yak-130 (nella foto sotto) ed elicotteri da combattimento Mi-28.
Lo stesso 4 gennaio la Casa Bianca ha dichiarato che i funzionari dell’intelligence hanno stabilito che la Russia ha ottenuto missili balistici dalla Corea del Nord.
Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha affermato che Pyongyang ha fornito a Mosca lanciatori di missili balistici e diversi missili. Le forze russe hanno lanciato almeno uno di questi missili balistici in Ucraina il 30 dicembre e probabilmente altri il 2 gennaio. Kirby ha riferito che Mosca ha lanciato diversi missili nordcoreani come parte di un attacco missilistico notturno.
“Prevediamo che la Russia userà altri missili nordcoreani per colpire le infrastrutture civili dell’Ucraina e per uccidere civili ucraini innocenti”, ha dichiarato Kirby aggiungendo che in cambio dei missili Pyongyang potrebbe ottenere da Mosca aerei da combattimento, missili terra-aria e altre tecnologie avanzate. “In parte a causa delle nostre sanzioni e dei controlli sulle esportazioni, la Russia è diventata sempre più isolata sulla scena mondiale ed è stata costretta a rivolgersi a Stati che la pensano allo stesso modo per avere attrezzature militari – ha proseguito Kirby – come abbiamo detto pubblicamente, uno di questi Stati è la Corea del Nord”.
L’amministrazione Biden ha ripetutamente cercato di dimostrare che il Cremlino è diventato dipendente dalla Corea del Nord, oltre che dall’Iran, per le armi di cui ha bisogno per combattere la guerra contro l’Ucraina e ha divulgato supposte prove d’intelligence che dovrebbero dimostrarlo.
A breve distanza di tempo anche il governo di Kiev si è affrettato a confermare le dichiarazioni di Washington. “La maschera è caduta, nell’ambito della sua vera e propria guerra genocida, la Federazione Russa ha colpito per la prima volta il territorio dell’Ucraina con missili ricevuti dalla Corea del Nord” ha scritto su X Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymr Zelensky.
Mosca “attacca gli ucraini con missili ricevuti da uno Stato in cui i cittadini vengono torturati nei campi di concentramento, mai prima d’ora nella storia il classico Asse del Male è apparso così palesemente, grottescamente malvagio: Russia, Iran, Corea del Nord”.
Ai toni propagandistici di Podolyak ha risposto il 5 gennaio l’Aeronautica Ucraina che non ha però confermato l’uso di missili nordcoreani da parte della Russia. “In questa fase non abbiamo informazioni sull’uso di tali missili. Gli Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione in tal senso, quindi gli esperti studieranno i rottami (del missile) e potremo dire allora se é il caso o No. Non posso ancora confermarlo”, ha detto alla televisione ucraina il portavoce dell’aeronautica Yuri Ignat
Sul tema è intervenuta l’8 gennaio anche l’Unione Europea. “L’Ue ha detto chiaramente che chi assiste la Russia nella guerra contro l’Ucraina ne pagherà le conseguenze” ha detto un portavoce della Commissione Europea commentando le informazioni secondo cui la Nord Corea avrebbe fornito missili alla Russia. “La potenziale fornitura di missili da parte della Nord Corea può costituire un’infrazione delle risoluzioni dell’ONU, stiamo osservando da vicino la situazione, abbiamo dimostrato nel caso dell’Iran che siamo pronti a prendere misure”, ha aggiunto. “Dobbiamo discutere con i nostri partner internazionali come far sì per contrastare le possibili forniture”.
La Russia avrebbe ottenuto da Pyongyang diversi missili balistici tattici a propellente solido KN-23 (Hwasong-11Ga), soprannominati “Kimskander” perché derivati dal russo Iskander a cui sono simili, accreditati di un raggio d’azione tra i 450 e i 700 chilometri a seconda della versione ed equipaggiati con una testata esplosiva da 500 chili. Gli Stati Uniti ipotizzano la presenza nelle forniture a Mosca anche di missili balistici tattici KN-24 (Hwasong- 11Na), con gittata limitata a circa 400 chilometri e testata da 400/500 chili di esplosivo.
I missili nordcoreani farebbero parte di un pacchetto di forniture che secondo Washington e i servizi segreti della Corea del Sud avrebbe già riguardato un milione di proiettili di artiglieria da 152 mm e razzi campali trasportati a bordo di un migliaio di vagoni ferroviari entrati in Russia nei mesi scorsi al confine nordcoreano e che i russi utilizzerebbero già da alcuni mesi.
Analisi Difesa pubblico già in agosto immagini di proiettili d’artiglieria da 152mm con ideogrammi cinesi e coreani diffuse da canali Telegram militari russi.
La Federazione Russa avrebbe fornito in cambio tecnologia e consulenza per il lancio del primo satellite da osservazione di Pyongyang ma è possibile che il supporto e le forniture russe riguardino anche tecnologia missilistica balistica e in futuro aerei da combattimento, elicotteri e mezzi corazzati, artiglierie e navi o equipaggiamenti navali utili a rinnovare le forze armate di Pyongyang.
Gli accordi sarebbero stati imbastiti durante la visita del ministro degli Esteri russo Sergei Shoigu in Corea del Nord (nel luglio scorso) e in seguito ratificati con la visita di Kim Jong-un in Russia, in settembre. Né Mosca né Pyongyang hanno mai reso noti accordi di forniture militari anche se Shoigu nel settembre scorso ha ipotizzato esercitazioni congiunte con le forze nordcoreane.
Con gli approvvigionamenti di munizioni, droni e missili da Corea del Nord e Iran la Russia sembra puntare a riempire gli arsenali per poter mantenere una forte pressione sull’Ucraina. L’acquisizione sembra infatti dovuta alla necessità di mantenere la superiorità sugli ucraini in termini di artiglieria e potenza di fuoco integrando la produzione nazionale in continua crescita con munizioni importate, non a supposte carenze nella produzione russa di missili legate alle sanzioni occidentali, ipotesi smentita peraltro dalle recenti massicce incursioni missilistiche sull’Ucraina. Del resto gli ampi arsenali nordcoreani sono certamente in grado di disfarsi di un numero rilevante di munizioni, probabilmente quelle in scadenza.
Inoltre l’acquisizione di munizionamento in Corea del Nord e Iran cementa i rapporti militari con la Russia che acquisisce così due nuovi ricchi mercati per il suo export militare in tutti i settori.
Nonostante le critiche di Seul e di Washington a Pyongyang, anche la Corea del Sud è stata coinvolta indirettamente nel conflitto ucraino producendo un gran numero di proiettili da 155 mm destinati all’US Army che ha potuto così fornire a Kiev ampi quantitativi dei suoi proiettili d’artiglieria.
Foto: KCNA, Yonhap, Tasnim e Telegram
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