Cooperazione militare Russia-Pakistan

Russia e Pakistan hanno firmato il 20 novembre un accordo in tema di cooperazione militare in occasione della prima visita della storia di un ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu (foto sotto), a Islamabad. Shoigu ha incontrato la sua controparte Khawaja Asif (foto a sinistra) . In un comunicato congiunto i due ministri hanno sottolineato che la visita arriva in un momento molto critico in cui le forze Nato stanno per lasciare l’Afghanistan. La Russia ha tolto l’embargo sulle forniture di armi al Pakistan proprio quest’anno. “Oltre a promuovere le relazioni bilaterali nel campo della Difesa – si legge nella nota congiunta – la visita permetterà ai due paesi di collaborare nell’obiettivo di portare pace e stabilità nella regione”.

Mosca ha da poco approvato la vendita di 20 elicotteri da attacco Mil Mi-35M Hind al Pakistan; la notizia, pubblicata dalla sito web della rivista specializzata IHS Jane’s, è stata diramata il 12 novembre scorso dall’Ambasciatore russo ad Islamabad, Alexey Dedov. Il diplomatico, intervistato dall’emittente di stato Radio Pakistan, non ha rivelato i dettagli della trattativa, ma secondo IHS Jane’s l’affare potrebbe riguardare un numero di elicotteri non inferiore a 20.

Dallo scorso giugno l’esercito pakistano si è basato in parte sui suoi Mi-17 (di provenienza russa) nelle operazioni militari contro i talebani nella regione settentrionale del Waziristan, lungo il confine con l’Afghanistan; i Mi-35 costituirebbero in tal senso una capacità offensiva nettamente superiore rispetto ai Mi-17.  È in funzione dei Mi-17, attualmente in servizio nelle Forze Armate pakistane in 52 esemplari (ripartiti tra Esercito e Aeronautica) e della loro facilità d’uso e della versatilità decantata dai piloti pakistani, che la scelta per un elicottero d’attacco sia ricaduta sul Mi-35.

Hameed Farooq Khan, un ex alto ufficiale dell’esercito pakistano ha  dichiarato che – “I nostri piloti di elicottero hanno trovato sempre confortevoli e al contempo efficaci gli elicotteri russi ed è per questo motivo che abbiamo scelto il Mi-35, proprio per via della nostra esperienza precedente con gli elicotteri russi che è sempre stata positiva.” Attualmente gli elicotteri Mi-35 prestano servizio in Russia, Azerbaijan, Brasile, Indonesia, Cipro, Burkina Faso, Tajikistan, e Afghanistan. Per la cronaca è bene ribadire che negli ultimi anni i funzionari pakistani sono diventati sempre più fiduciosi sulle prospettive future per l’acquisto di hardware militare dalla Russia. Ad esempio il caccia JF-17 ‘Thunder’co-prodotta dalla cinese Chengdu Aircraft Industry Group e dalla Pakistan Aeronautical Complex attualmente è spinta da motori russi Klimov RD-93.

La Russia, in prima linea nella lotto al terrorismo estremista islamico, ha voluto dare manforte alla causa pakistana ma è fin troppo evidente come le recenti campagne d’acquisto indiane rivolte verso armamenti statunitensi e i legami bilaterali e multilaterali nella Difesa con Stati Uniti, Australia e Giappone abbiano fornito una marcia in più nel processo di vendita di armamenti verso il Pakistan che probabilmente  non si limiteranno ai soli elicotteri d’attacco Mi-24.
Oltre ai Mil Mi-17 Hip, velivoli acquisiti tra il 1994 e il 2010 il Pakiostan ha ricevuto tra il 2007 e il 2014 dagli Stati Unti 34 AH-1F/S Cobra (8 dei quali ex giordani) e una flotta di velivoli multiruolo Bell 205/UH-1 Huey-2 (ex US Army) e Bell 412.

Il Mil Mi-35M è un elicottero disegnato come velivolo da combattimento capace di ospitare un equipaggio di due membri e una squadra di 8 elementi di fanteria leggera. Spinto da un rotore a cinque pale e 2 turbine Klimov/Isotov TV-3-117VMA o VK-2500 da 2.225 shp (1.600 kW) ciascuna, raggiunge una velocità massima di 335 km/h e una quota di servizio di 5.400 metri; il peso al decollo in configurazione da trasporto è di 12.000 kg , il carico massimo è 2.400 kg (5.291 lb), l’autonomia è di 1.120 chilometri, il raggio d’azione operativo di 450 chilometri. L’armamento prevede un cannone orientabile a due canne GSh-23V calibro 23 mm, razzi S8-KOM da 80 mm e missili anticarro 9M114 e 9M120/F; il sistema di puntamento è assistito da un apparato OPS-24N, mentre le contromisure comprendono un radar warning receiver, un dispenser chaff & flare, un sistema jamming a infrarossi, un apparato per la soppressione della temperatura dei gas di scarico.

(con fonti Ansa e ItlogDefence)

Foto:Vedemosti, Russian Helicopters, Express Tribune

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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