Fronte iracheno: il Califfato attacca Ramadi

Almeno 85 miliziani dello Stato islamico (Isis) sono stati uccisi ieri in una serie di attacchi aerei della coalizione internazionale nella provincia irachena di al-Anbar, secondo quanto hanno comunicato fonti della sicurezza di Baghdad. Gli attacchi hanno preso di mira postazioni dei militanti presso la stazione della cittadina di Hit e le zone limitrofe. Nell’area sono in corso anche combattimenti di terra, cui partecipano le forze di sicurezza irachene col supporto di militanti delle tribù locali che si oppongono allo Stato Islamico e cercano di ostacolarne l’avanzata soprattutto verso Ramadi, capoluogo della provincia. Ieri il Consiglio di al-.Anbar ha comunicato che i miliziani islamisti sono riusciti a tagliare le linee di rifornimento militare che alimentano i difensori di Ramadi, in gran parte caduta sotto il controllo del Califfato.

Il Consiglio provinciale ha attribuito il collasso dei difensori “all’insufficiente preparazione ed equipaggiamento” delle forze destinate a difenderla. Il consigliere provinciale Athal Fahdawi ha detto che “elementi dello Stato Islamico hanno preso posizione venerdì sera nella zona di Alsjaria, ad est di Ramadi, interrompendo la vitale strada d’accesso alla città”.

Fahdawi ha denunciato “la debolezza degli armamenti e dell’equipaggiamento delle forze di sicurezza”, malgrado gli appelli al governo centrale, ripetuti da mesi, per migliorare la situazione.  Ramadi e’ oggetto di una pesante offensiva da parte dell’IS che dal gennaio scorso ha il controllo di alcuni quartieri della città.

L’offensiva in atto si muove lungo quattro direttrici puntando al centro cittadino, dove sono in corso duri scontri con le forze di sicurezza che stanno tentando un contrattacco impiegando le milizie tribali locali e le brigate sciite Hezbollah. Fonti locali riferiscono che gli altoparlanti delle moschee di Ramadi hanno invitato i cittadini a difendere la città dall’offensiva dello Stato islamico. Prima dell’attacco, le milizie jihadiste hanno deportato 1.500 famiglie del quartiere di Azwiya, a ovest di Ramadi. Lo ha annunciato il ministero per i Diritti Umani di Baghdad, che cita il governatore di al-Anbar.

“Verso la fine di ottobre queste bande criminali hanno costretto le famiglie a lasciare le loro case, dopo avere confiscato tutti i loro possedimenti, incluse le automobili, per poi condurli verso il deserto, in direzione di Haditaha”, ha dichiarato il governatore, secondo il quale le difficili condizioni di viaggio avrebbero provocato la morte di 18 bambini.

Il presidente del Consiglio provinciale di al-Anbar, Sabah Karhout, ha richiesto al governo iracheno e all’ambasciata statunitense a Baghdad “rinforzi urgenti” e copertura aerea per fronteggiare l’avanzata dello Stato Islamico come ha riferito .lo stesso Karhout in un’intervista all’emittente locale “al Sumaria”.

Per rappresaglia contro l’aiuto prestato alle forze governative centrali, i terroristi dello Stato islamico hanno giustiziato ieri 25 esponenti della tribù Albu Nimr nella zona di Ramadi secondo quanto riportato da fonti locali al quotidiano Shafaq News.

Foto: Milizie sciite irachene (Jane’s e Kataib Imam Alì)

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