L’accordo (non vincolante) sulla sicurezza tra Italia e Ucraina

 

L’accordo di cooperazione tra Ucraina e Italia (a questo link il testo, disponibile solo in lingua inglese sul sito del Governo) composto da 20 articoli e firmato ieri a Kiev dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, prevede che l’Italia continui a fornire assistenza all’Ucraina durante il periodo decennale di validità dell’accordo.

“L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina nei suoi sforzi per difendersi finché sarà necessario” e a “fornire assistenza all’Ucraina nel mantenere la sua difesa di alta qualità e la superiorità militare nelle condizioni di trasformazione politica e di sicurezza regionale rapida, incerta e complessa” si legge nel testo. “Nel caso di un futuro attacco armato da parte della Russia all’Ucraina”, Roma e Kiev “si consulteranno entro 24 ore per determinare le misure e le opportune misure successive necessarie per contrastare o contenere l’aggressione”, aggiunge il documento.

L’intesa prevede che i due Paesi “lavoreranno insieme e con altri partner dell’Ucraina per garantire la capacità delle forze di sicurezza e di difesa dell’Ucraina di ripristinare completamente l’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale e di aumentare la resilienza dell’Ucraina affinché sia sufficiente a scoraggiare e difendersi da futuri attacchi e coercizioni”. Roma e Kiev “coopereranno nella creazione di forze sostenibili in grado di difendere l’Ucraina ora e di scoraggiare l’aggressione russa in futuro”.

Nel documento si ricorda che “dall’inizio della guerra, l’Italia ha sostenuto in modo globale l’Ucraina, fornendo assistenza in vari settori. Tra questi, 110 milioni di euro sono stati stanziati per il sostegno al bilancio, 200 milioni di euro per prestiti agevolati, 100 milioni di euro per gli aiuti umanitari, 820 milioni di euro per il sostegno ai rifugiati ucraini in Italia, circa 400 milioni di euro per il sostegno macrofinanziario, 213 milioni di euro per sostegno allo sviluppo, 200 milioni di euro a sostegno della sostenibilità energetica dell’Ucraina” e ha “fornito all’Ucraina 8 pacchetti di aiuti militari nel 2022 e nel 2023 e intende mantenere lo stesso livello di sostegno militare aggiuntivo nel 2024”.

Per un totale quindi di oltre 2 miliardi senza contare il valore degli aiuti militari, o meglio, i costi che la Difesa dovrà sostenere per rimpiazzare armi, mezzi, equipaggiamenti e munizioni forniti a Kiev.

“L’Italia continuerà a fornire assistenza all’Ucraina durante il periodo decennale del presente Accordo”. L’Italia inoltre, “intende essere parte degli sforzi internazionali sia a livello bilaterale che con i partner per sostenere le forze di difesa dell’Ucraina e altre componenti della sicurezza nei loro sforzi di modernizzazione.

A questo proposito, la base industriale-difesa italiana è pronta anche a interagire con l’industria ucraina per sostenerla nel ripristino o nel consolidamento della produzione nazionale di attrezzature, materiali e munizioni”. Inoltre, “sosterrà lo sviluppo delle Forze di Sicurezza e Difesa dell’Ucraina, incluso, ma non limitato alla progettazione delle future Forze Armate, la transizione ai concetti e alle procedure operative della NATO, la formazione del comando e del personale, esercitazioni congiunte e miglioramenti interoperabilità con gli alleati della NATO”.

L’accordo prevede anche una serie di principi sulla cooperazione in materia di industria della difesa, di formazione e istruzione, di riforma del sistema di sicurezza e difesa dell’Ucraina, di intelligence e sicurezza informatica. Quanto al partenariato in materia economica, “l’Italia, insieme alle organizzazioni e ai partner internazionali, si impegna a partecipare al ripristino e alla ricostruzione dell’Ucraina”, “continuerà a fornire sostegno all’Ucraina nella soluzione degli urgenti bisogni umanitari causati dalla guerra di aggressione russa, nella rapida ricostruzione delle infrastrutture critiche e sociali distrutte e dei mezzi di sostentamento, nonché nel creare le migliori condizioni per la ricostruzione della struttura socio-economica del Paese”. La cooperazione tra Italia e Ucraina riguarderà infine l’energia e altre infrastrutture critiche.

Il documento non fa cenno all’entità dell’impegno finanziario che tale accordo comporterà per l’Italia ma precisa che i costi “saranno coperti” dalle due parti “in accordo con il budget ordinario disponibile, senza alcun costo aggiuntivo per il bilancio dell’Italia e dell’Ucraina”.

Il 22 febbraio, in audizione alle Commissioni riunite Esteri della Camera e Esteri e Difesa del Senato, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva presentato l’accordo bilaterale Roma-Kiev. “L’accordo che stiamo discutendo ribadisce l’indipendenza territoriale dell’Ucraina e condanna l’aggressione russa. L’intesa dà una veste più strutturata al nostro impegno a favore di Kiev. Il valore di questo documento d’intesa con Kiev, che sarà sottoscritto, è politico e simbolico per lanciare un messaggio chiaro a favore della difesa del diritto internazionale”.

Tajani ha aggiunto che “il nostro accordo – come quelli stipulati da Francia, Germania e Regno Unito – non sarà giuridicamente vincolante. Dal testo non derivano obblighi sul piano del diritto internazionale, né impegni finanziari. Non sono previste garanzie automatiche di sostegno politico o militare. Come quella dei nostri partner, anche la nostra intesa bilaterale non richiederà, quindi, la procedura di ratifica parlamentare”. 

(con fonti AGI, ANSA e Governo.it)

 

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