Le nuove munizioni UPMB delle forze aeree russe
Sono emersi alcuni dettagli sulle nuove munizioni UMPB mostrate lo scorso venerdì sul nostro canale Telegram che recentemente hanno iniziato ad essere utilizzate dalle Forze Aerospaziali russe.
Secondo quanto riferito dalle varie fonti in rete il nome completo dell’arma è “UMPB D-30SN” una sigla russa che sta per “Универсальный Межвидовой Планирующий Боеприпас” (Universal’nyy Mezhvidovoy Planiruyushchiy Boyepripas) o Universal Interspecific Glide Munition (in italiano Munizioni universali interspecifiche da planata) con un diametro di 30 cm.
In sostanza si tratta di una bomba guidata in cui tutto l’hardware, comprese le unità di controllo e di puntamento (satellitari), le ali e un munizionamento del peso di oltre 100 kg sono racchiuse in un tubo cilindrico. Nel dettaglio, l’UMPB D-30SN (nelle foto sopra e sotto) è una munizione unificata in grado di essere lanciata sia dal cielo che da un lanciarazzi campale multiplo MLRS Tornado-S (in questo caso la bomba è dotata del motore a reazione).
Le Forze Aerospaziali Russe (VKS) starebbe ancora utilizzando il modello senza motore, ma molto probabilmente nel prossimo futuro questa lacuna sarà colmata per aumentarne notevolmente la portata.
Secondo il portale ucraino Focus l’UMPB D-30SN sarebbe stata prodotta nel febbraio 2024 e per questo motivo le esatte caratteristiche prestazionali sono sconosciute a causa delle informazioni insufficienti sull’arma. Tuttavia, teoricamente, – come dicevamo sopra – l’UMPB può essere dotata di un motore per aumentarne la portata.
Pertanto si può affermare che l’UMPB non è un analogo concettuale del Powered JDAM come avevamo precedentemente ipotizzato, ma piuttosto della bomba GBU-39/B SDB, la cosiddetta “Ground Launched Small Diameter Bombs” (in italiano “bombe di piccolo diametro lanciate da terra”), sviluppata dal colosso americano Boeing con la collaborazione della svedese SAAB.
La GBU-39 è utilizzata dagli Stati Uniti per gli attacchi aerei diretti mentre in dotazione alle Forze Armate ucraine la stessa viene utilizzata con il motore a razzo M26 come parte della munizione GLSDB per il lancio dal sistema MLRS “HIMARS”.
Dopo lo sviluppo e l’introduzione dal marzo del 2023 del famigerato kit UMPK (Modulo di guida e correzione unificato – nella foto qui sora)applicato alle varie classi di bombe a caduta libera (FAB– OFAB– ODAB–250/-500/-1500) così trasformate in bombe guidate (più praticamente un analogo del kit americano JDAM), Mosca dimostra di continuare efficacemente a realizzare in proprio le armi di concezione occidentale evidentemente ritenute essenziali ai fini del conflitto contro l’Ucraina.
A proposito dei kit UMPK lo scorso mese di febbraio è stato un periodo record per la VKS nell’ambito dell’impiego delle bombe plananti dotate del suddetto sistema: si parla di 1.200 bombe ad alto potenziale esplosivo, dotate di UMPK, che sono state sganciate sulle posizioni ucraine dal 1° al 26 febbraio.
In un solo giorno, dal 16 al 17 febbraio, sono stati utilizzati 151 FAB con UMPK, 94 dei quali nella zona di Avdeevka. La comparsa degli UMPK nell’arsenale delle Forze Aerospaziali russe è diventato secondo molti analisti un punto di svolta nell’impiego del potere aereo durante l’attuale conflitto russo-ucraino.
Foto Telegram
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.