In Israele è record di militari in riabilitazione psichiatrica
Il centro di riabilitazione psichiatrica del ministero della Difesa di Israele ha ricevuto circa 6.400 militari israeliani dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza contro il movimento islamista palestinese Hamas, il 7 ottobre 2023. Lo ha riferito in una nota il ministero israeliano ripresa in Italia dall’agenzia Nova, spiegando che il numero è tre volte superiore al totale di veterani feriti trattati dal centro di riabilitazione in tutto il 2022.
Il 21 per cento delle persone trattate dal 7 ottobre riporta “ferite alla testa”, soffre di disturbi da stress post-traumatico o altre condizioni di sofferenza psicologica, si legge nella nota del ministero, che prevede l’anno prossimo altre migliaia di veterani da sottoporre a riabilitazione, considerato l’andamento della guerra e lo stress imposto dalle operazioni in ambiente urbano e dai combattimenti a distanza ravvicinata.
Attualmente il centro assiste più di 64 mila soldati, tra cui 8 mila affetti da disturbi da stress post-traumatico, ha aggiunto il ministero.
Il 28 febbraio scorso la sanità militare israeliana ha annunciato l’apertura di un nuovo centro di servizi di salute mentale, che comprende anche una clinica per il trattamento post-trauma per i militari composta da terapisti civili. Dall’inizio della guerra l’unità di salute mentale del Corpo dei Medici ha gestito una rete di professionisti distribuiti in tutti i settori, con l’obiettivo di dare la migliore risposta ai militari bisognosi di salute mentale.
Durante i combattimenti, decine di specialisti hanno raggiunto i reparti entrati nella Striscia di Gaza su richiesta dei comandanti, per fornire una prima risposta ai combattenti che avevano vissuto eventi traumatici di vario tipo.
A fine gennaio il tenente colonnello medico Lucian Tatsa-Laur, il capo psichiatra delle IDF, ha evidenziato gli sforzi compiuti in questo settore. “Solo nella prima settimana di guerra abbiamo reclutato rapidamente circa 800 psicologi, psichiatri, assistenti sociali e professionisti della salute mentale. Abbiamo inviato il nostro personale in strutture di trattamento specializzate nella gestione delle reazioni allo stress da combattimento”.
Il 23 dicembre 2023 dai media israeliani era emerso che dallo scoppio del conflitto più di 2.800 militari israeliani stavano ricevendo cure riabilitative di varia natura presso il Dipartimento di riabilitazione del ministero della Difesa.
Il 91% dei soldati erano feriti lievemente, il 6% moderatamente e il 3% gravemente, ha riferito il quotidiano Haaretz citando i dati forniti da Limor Luria, capo del dipartimento. I dati evidenziavano che il 18% dei soldati in cura soffriva di problemi di salute mentale e disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Oltre alle operazioni nella Striscia di Gaza, dove nelle ultime 24 ore i velivoli con la Stella di David hanno colpito oltre 60 obiettivi, il governo israeliano è di nuovo alle prese con una legge per arruolare gli ultraortodossi, rinviata a tempo indefinito dal primo ministro Benyamin Netanyahu.
Sulla legge del resto il governo rischiava di cadere per le proteste dei partiti ultraortodossi che fanno parte dell’esecutivo. Il testo presentato aveva sollevato diverse critiche anche tra quanti intendevano porre fine all’esenzione dal servizio militare per gli haredi che dedicano la vita a studiare la Torah.
Foto IDF
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