L’azienda aeronautica ucraina Antonov diventa una società per azioni

 

Dallo scorso 12 aprile l’impresa statale ucraina Antonov è stata trasformata in una società per azioni nell’ambito della riforma del settore pubblico del complesso militare-industriale ucraino.

Il nuovo nome completo sarà Antonov Joint Stock Company, abbreviato in Antonov JSC. Le modifiche non influiscono in alcun modo sulla forma della proprietà statale: il 100% delle azioni rimangono infatti di proprietà dello Stato.

L’aziendalizzazione di “Antonov” – ha riferito l’ufficio stampa dell’azienda ucraina – è una decisione che apre nuove opportunità per lo sviluppo e la gestione aziendale, l’implementazione di nuove tecnologie e standard moderni per l’impresa strategica dell’industria della difesa. La nuova struttura aziendale fornirà un approccio più flessibile ed efficiente in tutti i processi lavorativi e nella gestione delle risorse. Ciò può contribuire ad attrarre risorse finanziarie aggiuntive per la modernizzazione e lo sviluppo dell’impresa.

La trasformazione di Antonov in una società per azioni – ha concluso il comunicato – è un passo strategico e parte del programma generale di riforma dell’industria della difesa ucraina. Le modifiche mirano a migliorare l’efficienza, la flessibilità e la competitività dell’impresa sul mercato.

Secondo German Smetanin, Direttore generale della società «La trasformazione dell’impresa statale Antonov in una società per azioni offre nuove opportunità di sviluppo, produzione, introduzione di nuove tecnologie e cooperazione con partner stranieri.»

«Questo è un momento storico e un nuovo capitolo nella storia della nostra azienda. – ha affermato invece il CEO ad interim. Yevhen Gavrilov e direttore generale di Antonov – Il passaggio allo status di società per azioni ci offrirà nuove opportunità: attrarre investimenti, espandere partnership, ottimizzare i processi di gestione. Questa trasformazione consentirà permetterci di rispondere in modo più flessibile ai cambiamenti delle condizioni di mercato e alle esigenze dei nostri partner. Rimaniamo fedeli ai nostri obiettivi e principi, ci impegniamo a proseguire le nostre attività, tenendo conto della responsabilità sociale e del comportamento etico nei confronti dei nostri dipendenti, preservando e sviluppando il valore. fiducia dei nostri clienti.»

Antonov è diventata così la settima impresa di UkrOboronProm (oggi UOP JSC) il complesso industriale della Difesa ucraina divenuto società per azioni in gennaio di quest’anno, e la seconda società per azioni costituita all’interno di UOP JSC dall’inizio della riforma dell’industria della difesa statale.

In quasi 80 anni di vita Antonov, com’è noto, ha costituito certamente la spina dorsale dell’aviazione da trasporto militare sovietica, russa e di centinaia di altri paesi nel mondo ma negli ultimi dieci anni il marchio è andato incontro ad una paralisi produttiva estremamente grave.

Il taglio alle collaborazioni bilaterali tra Kiev e Mosca iniziato in realtà già nel 2014 ha nociuto agli interessi dei due paesi con la perdita di lavoratori altamente specializzati, commesse, clienti inaridimento di conoscenze, competenze ed esperienze tecniche. Inevitabilmente i grandi clienti di un tempo (come l’India e gli ex paesi dell’URSS) in mancanza di scelte hanno optato per i progetti occidentali senza tralasciare le prospettive di realizzazioni congiunte con paesi terzi svanite nel nulla, gli ordini annullati i recenti e frequenti cambi di CEO.

In termini militari la Russia più che l’Ucraina è oggi alle disperata ricerca di varie categorie di nuovi aerei da trasporto per la propria aeronautica andando incontro a notevoli lungaggini e difficoltà.

Inoltre il tramonto dello storico marchio Antonov ha rappresentato un danno storico per entrambe le nazioni poiché se l’ufficio di progettazione Antonov è ucraino, il suo omonimo fondatore e capo progettista Oleg Konstantinovich Antonov era invece russo.

Antonov nacque infatti nella città di Troick, sita nell’Oblast di Mosca, e quando nel maggio del 1946 il Governo sovietico diede il benestare all’avvio del proprio OKB, costui si trovò ad operare inizialmente nella città di Novosibirsk (sempre in Russia).

Solo nel 1952 per fornire ampi spazi alla produzione del famosissimo An-2 (Codice NATO “Colt”, un biplano da trasporto che è rimasto in produzione per oltre 50 anni), si decise di trasferire Antonov e i suoi specialisti a Kiev. A quei tempi l’Unione Sovietica guidata da Stalin era un’entità forte e coesa e l’idea di smembramenti territoriali o divisioni etniche era assolutamente inconcepibile; così quando nel dicembre 1991 avvenne il crollo dell’URSS, Antonov si ritrovò a non essere più sovietica bensì ucraina ma nonostante tutto pur sempre legata alla Russia. Fino al fatidico 2014.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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