Gli F-16 di Kiev potrebbero venire basati anche oltre i confini dell’Ucraina

 

L’Ucraina potrebbe mantenere alcuni degli aerei da combattimento F-16 che riceverà dai suoi alleati occidentali in basi oltre confine per tenerli al riparo dagli attacchi russi. Lo ha detto a RadioFree Europe/Radio Liberty Serhii Holubtsov, capo di stato maggiore dell’Aeronautica Ucraina. “Un certo numero di aerei sarà immagazzinato in basi aeree sicure fuori dall’Ucraina in modo che non vengano presi di mira qui”, ha affermato parlando dei velivoli, circa 60, che dovrebbero essere consegnati da Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia.

Andrei Kartapolov, presidente della commissione Difesa della Duma (la Camera bassa del Parlamento russo) ha avvertito che se gli F-16 basati oltre i confini ucraini prenderanno parte a missioni di combattimento, le forze russe potranno prendere di mira anche gli aeroporti da cui partiranno, “con tutte le conseguenze del caso”. Un monito già espresso dal presidente Vladimir Putin. Del resto è evidente che trasferire negli aeroporti ucraini bersagliati dai missili russi gli F-16 significa esporli al fuoco russo.

Difficile però immaginare che nazioni europee siano disposte a far operare gli F-16 ucraini dai propri aeroporti: più probabile invece che i velivoli da combattimento vengono immessi gradualmente nelle basi aeree ucraine dadove opereranno.

La coalizione delle nazioni aderenti alla NATO che metteranno a disposizione i loro vecchi F-16 (risalenti agli anni ’80 e in fase di sostituzione dagli F-35) ha visto la realizzazione di un centro europeo per l’addestramento dei piloti di caccia F-16, denominato European F-16 Training Center.

Il centro ha iniziato ad operare il 13 novembre 2023 presso l’86a base aerea di Fetesti, 130 chilometri da Bucarest, sede anche del reparto di volo rumeno che impiega una ventina di F-16 acquisiti di seconda mano finanziata da tutti i partecipanti alla coalizione F-16. La Romania ha fornito infrastrutture, i Paesi Bassi hanno fornito 18 F-16B per l’addestramento mentre Lockheed Martin ha fornito istruttori a cui si sono aggiunti altri provenienti da diverse nazioni.

Attività addestrative destinate ai piloti ucraini che voleranno sugli F-16 sono in corso anche altrove. In Polonia i piloto dell’aeronautica di Kiev vengono addestrati a impiegare jet da combattimento sui velivoli Leonardo M-346 Master delle forze aeree di Varsavia (nella foto sopra)

Il portale d’informazione greco Defence-Point ha riferito che un ufficiale dell’Aeronautica Greca è giunto a Kiev come istruttore per i piloti ucraini nell’impiego degli aerei da caccia F-16 all’Ucraina dai paesi membri della NATO. La Grecia utilizza caccia F-16 da quasi 40 anni e ha deciso di radiare una trentina di esemplari della versione più vecchia Block 30.

Atene non sembrerebbe disposta a cederli all’Ucraina (come non ha ceduto i sistemi da difesa aerea Patriot e S-300) anche se il 21 agosto 023 il presidente ucraino Vladimir Zelensky, dopo un incontro ad Atene con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, aveva annunciato l’inclusione della Grecia nella coalizione per gli F-16 che comprendeva già Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Paesi Bassi, Canada, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania e Svezia.

Circa il possibile impiego degli F-16 ceduti all’Ucraina per colpire obiettivi in territorio russo il via libera è arrivato da Olanda, Danimarca e Norvegia ma non dal Belgio che si è impegnato a fornire all’Ucraina 30 F-16 entro il 2028, quando sarà in servizio un numero maggiore di nuovi F-35.

Il ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Kaisa Ollongren, ha assicurato che i 24 caccia F-16 che i Paesi Bassi trasferiranno in Ucraina potranno essere utilizzati per colpire obiettivi sul territorio della Russia. “Non ci sono restrizioni in stile belga. Applichiamo lo stesso principio che applichiamo ad ogni altra fornitura, vale a dire: non appena li consegniamo all’Ucraina, possono usarli”.

Gli F-16 non sono i primi velivoli di costruzione occidentale ceduti alle forze di Kiev che già dallo scorso ano impiega 3 elicotteri Westland Sea King forniti dal Regno Unito alla Marina ucraina (nelle foto sotto).

Secondo il sito d’informazione statunitense Politico nonostante siano circa 60 gli F-16 che verranno messi a disposizione dall’estate le forze aeree di Kiev non avranno uno squadrone di piloti operativi prima della fine del 2025 a causa dei ritardi nell’ addestramento.

Secondo le fonti interpellate solo una ventina di piloti ucraini di F-16 termineranno l’addestramento entro la fine del 2024, la metà di quelli necessari a garantire la piena operatività di uno squadrone di 20 aerei.

Come è già accaduto per i mezzi terrestri di fornitura occidentale anche gli F-16 saranno considerati bersagli paganti dalle forze russe.  La società petrolifera Fores di Ekaterinburg ha offerto una ricompensa di 15 milioni di rubli (168.000 dollari) per il primo aereo da caccia F-16 abbattuto sull’Ucraina, come ha detto all’agenzia TASS il direttore generale Sergei Smotiyev.

In precedenza, Fores aveva annunciato una ricompensa di 5 milioni di rubli per i primi carri armati tedeschi Leopard e M1 Abrams in servizio presso l’esercito ucraino che sarebbero stati distrutti. Smotiyev ha detto che la compagnia ha offerto 5 milioni di rubli per il primo carro armato distrutto, 2 milioni per il secondo e 500mila rubli per i successivi.

Ora ci sono più di due dozzine di carri armati Leopard danneggiati per i quali l’azienda ha pagato o sta per pagare militari russi, ha rivelato Fores, a cominciare dall’equipaggio di un elicottero d’attacco.

Foto: Twitter e Telegram

 

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