L’India lancia il nuovo missile aria-terra RudraM-II
Lo scorso 29 maggio, al largo della costa indiana di Odisha, un caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI dell’Aeronautica Militare (IAF) ha lanciato con successo il missile aria-terra RudraM-II. Il test di volo della nuova arma sviluppata dalla DRDO o “Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della difesa”, ha raggiunto tutti gli obiettivi della prova convalidando il sistema di propulsione, l’algoritmo di controllo e il relativo sistema di guida.
Le prestazioni del missile sono state convalidate dai dati di volo registrati dai sistemi elettro-ottici, radar e stazioni di telemetria distribuiti dall’Integrated Test Range della DRDO a Chandipur, nonché a bordo di una nave della Marina indiana.
A tal proposito sono giunte le congratulazioni del Ministro della Difesa locale Rajnath Singh rivolte all’azienda, all’IAF e all’industria della Difesa per il buon esito del volo di prova del RudraM-II: – «Il successo del test ha consolidato il ruolo del sistema RudraM-II come moltiplicatore di forza per le nostre Forze Armate» – ha affermato il Ministro Rajnath Singh.
Soddisfatto anche il Segretario del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo della Difesa e Presidente della DRDO, Dr. Samir V Kamat, che si è complimentato con il team DRDO per i suoi instancabili sforzi e il contributo culminato nel successo del test di volo. Il RudraM-II, versione sensibilmente migliorata del Rudram I, è un missile aria-terra supersonico a propulsione solida sviluppato in India, ha una portata di poco inferiore ai 300 chilometri e viene proposto anche in variante anti-radiazioni (ARM) per la distruzione dei radar nemici.
Il Rudram-II è destinato a sostituire i russi Kh-31 (Codice NATO “AS-17 Krypton”) e può essere lanciato dai Sukhoi Su-30MKI e dai Mirage 2000 dell’IAF. Nel nuovo sistema missilistico sono state incorporate numerose tecnologie all’avanguardia sviluppate dai vari laboratori del DRDO, può essere lanciato da una vasta gamma di altitudini e la variante ARM può captare frequenze radio nemiche e segnali dai radar da una distanza di oltre 100 chilometri.
Il missile è dotato di un sistema di guida interno che gli permette di dirigersi verso il bersaglio dopo il lancio consentendo il disimpegno del velivolo dalla zona di difesa aerea nemica. Sconosciuti al momento dimensioni e peso del missile. DRDO prevede già di apportare ulteriori miglioramenti al software per gestire una più ampia varietà di obiettivi in varie condizioni operative sviluppando al contempo una variante terrestre separata da lanciare da un apposito lanciatore mobile.
È già allo studio inoltre la variante del RudraM-II con una portata di oltre 300 chilometri e la futura versione aria-terra Rudram-III con una portata estesa a 550 chilometri.
Foto DRDO/Ministero Difesa Indiano
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.