L’Aeronautica russa si appresta a radiare i cargo Antonov An-22 Antei  

 

In un reportage televisivo fornito dalla russa VGTRK, il comandante dell’Aviazione Militare da trasporto russa (VTA), tenente generale Vladimir Benediktov, ha affermato che quest’anno le Forze Aerospaziali russe (VKS) cesseranno definitivamente di utilizzare l’aereo da trasporto militare pesante turboelica Antonov An-22 “Antei” (Codice NATO “Cock”),

Il quadrimotore turboelica da trasporto strategico di progetto e costruzione sovietica sarà sostituito dai più moderni e capaci An-124 “Ruslan”.

«Alcuni di loro sono rimasti in Ucraina…avevamo circa 60 aerei nella flotta della VTA» – ha dichiarato Benediktov a proposito del fatto che sono stati prodotti in totale 67 unità dell’An-22, in assoluto il primo “wide-body” della storia anche se progettato per scopi puramente militari, nonché il più grande al mondo quando volò per la prima volta nel 1965.

Un primato che detenne fino al 1969 quando apparve lo statunitense Lochkeed C-5 Galaxy. L’An-22 rimane ancora oggi il più grande aereo con motori turboelica al mondo: 57,92 metri di lunghezza, 64,4 m di apertura alare e 12,53 m di altezza. È stato sviluppato dall’ufficio di progettazione Antonov e ha effettuato il suo primo volo il 27 febbraio 1965.

Il primo velivolo di serie fu pronto nel 1966 e nel 1969 fu adottato dalla VTA sovietica: il 76° Squadrone della VTA della Bandiera rossa di Leningrado delle Guardie separate nei suoi anni migliori era dotato di 29 “Antei” contemporaneamente e prese parte al trasporto della stazione orbitale Salyut a Baikonur così come alla consegna di attrezzature a Chernobyl.

Il velivolo attribuì ampie capacità di mobilità alle Forze Armate sovietiche: l’An-22 “Antei” poteva trasportare infatti quasi ogni tipo di equipaggiamento delle forze di terra, inclusi carri armati, sistemi missilistici tattici e quasi l’intera gamma di equipaggiamenti e armi delle Forze missilistiche strategiche.

Gli unici An-22 militari rimasti nel mondo sono (ancora per pochissimi mesi) gestiti dalla 12a Divisione della Bandiera rossa dell’Aviazione da trasporto militare russa Mginskaya, situata presso la base aerea di Migalovo, nell’Oblast’ di Tver.

La possibilità di ripristinare invece l’An-22 ucraino (UR-09307) utilizzato dalla società di trasporto Antonov Airlines è fortemente in dubbio: le foto scattate pochi mesi dopo l’inizio delle ostilità tra Russia e Ucraina, a séguito dei noti combattimenti avvenuti presso l’aeroporto di Kiev Gostomel nel marzo 2022, mostrano l’esemplare in questione con danni evidenti sulla cellula, sebbene ad onor del vero il pilota ucraino dell’azienda Dmytro Antonov aveva affermato in un’intervista resa nel giugno 2022 che l’esemplare sarebbe stato riparato.

L’An-22 ha stabilito 41 record mondiali nelle varie categorie di carico, distanza e velocità e suscitò scalpore per le dimensioni e per il rombo dei suoi motori quando apparve al salone parigino di Le Bourget, motivo per cui i francesi chiamarono l’An-22 la “Cattedrale volante”. Il velivolo compirà 60 anni dal primo volo il 27 febbraio 2025.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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