La "bomba sporca" del Califfo

Un jihadista britannico, Hamayun Tariq, 37 anni, originario di Dudley nelle Midlands occidentali e da mesi in Siria, ha reso noto sul web che lo Stato Islamico sarebbe in possesso di una cosiddetta “bomba sporca”. Secondo l’edizione domenicale del tabloid Daily Mirror l’arma sarebbe stata realizzata con 40 chili di uranio trafugato dai depositi dell’università di Mosul, la seconda città irachena conquistata in giugno dagli uomini di Abu Bakr al-Baghdadi.

Una “bomba sporca” o “arma radiologica” è un ordigno realizzato con un nucleo di esplosivo convenzionale circondato da uranio o altro materiale radioattivo capace di contaminare un’area di diverse centinaia di metri di raggio.

Fonti dei servizi di sicurezza britannici valutano che sia quasi impossibile fare arrivare un’arma simile in un Paese occidentale, mentre sarebbe facile impiegarla in Iraq o Siria. Non è certo la prima volta che circolano notizie circa il possesso di “bombe radiologiche” da parte dell’IS.  Il furto del materiale radioattivo a Mosul era stato reso noto per primo dall’ambasciatore iracheno all’Onu, Mohamed Ali Alhakim, in una lettera inviata l’8 luglio scorso al Segretario generale Ban Ki-moon.

(con fonte AGI)

Foto AFP

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