Leonardo e Rheinmetall insieme per lo sviluppo dei nuovi mezzi corazzati cingolati dell’Esercito
Leonardo e Rheinmetall hanno firmato oggi un Memorandum of Understanding (MoU) per la costituzione di una nuova joint venture paritetica finalizzata allo sviluppo di un approccio industriale e tecnologico europeo nel campo dei sistemi di difesa terrestre.
Come ha reso noto un comunicato congiunto dei due gruppi industriali, l’obiettivo dell’accordo è lo sviluppo industriale e la successiva commercializzazione del nuovo Main Battle Tank (MBT) e della nuova piattaforma Lynx per il sistema di combattimento della fanteria corazzata (AICS), nell’ambito dei programmi di sistemi di terra dell’Esercito Italiano.
In particolare, la futura joint venture – con sede in Italia – sarà Lead System Integrator, prime-contractor e system integrator, in entrambi i programmi italiani (MBT e AICS) e definirà la roadmap per la partecipazione al futuro Main Ground europeo Sistema di combattimento (MGCS).
Il comunicato aggiunge che “nell’ambito dei programmi MBT e AICS, i sistemi di missione, le suite elettroniche e l’integrazione delle armi saranno sviluppati e prodotti da Leonardo secondo i requisiti dell’Esercito Italiano. Le tecnologie costituiranno anche la base per lo sviluppo del futuro MBT europeo (MGCS) e delle nuove versioni destinate all’esportazione internazionale”.
L’accordo pone quindi le basi per l’adozione da parte dell’Esercito Italiano del nuovo tank di Rheinmetall KF-51 Panther (invece del Leopard 2A8 previsto nel precedente accordo con Krauss Maffei Wegman/KNDS Germania naufragato nelle scorse settimane) e del veicolo corazzato da combattimento per la fanteria KF-41 Lynx, già ordinato dall’Esercito Ungherese.
“Con il carro armato KF-51 Panther (nella foto sopra) di nuova concezione e il nuovo veicolo da combattimento della fanteria KF-41 Lynx (nella foto sotto), Rheinmetall dispone della tecnologia di base adeguata su cui costruire entrambi i programmi” si legge nel comunicato congiunto ma entrambi i veicoli corazzati verranno “italianizzati” nelle dotazioni elettroniche e nella torretta del Lynx.
Del resto il comunicato precisa che le linee di assemblaggio finale, i test di omologazione, le attività di consegna e il supporto logistico saranno svolti in Italia dove resterà una quota di lavoro pari al 60%.
Sulla falsariga del precedente programma per il Leopard 2A8, il fabbisogno italiano è valutato in 132 carri armati da combattimento (MBT) e 140 mezzi cingolati per impieghi speciali (gettaponte, officina, genio…..) realizzati sullo stesso scafo mentre gli AICS sono previsti inizialmente in 570 esemplari con una prospettiva a lungo termine di un migliaio di mezzi. Nel complesso i due programmi hanno un valore di 23 miliardi di euro.
Armin Papperger, CEO di Rheinmetall AG ha dichiarato che “con Leonardo e Rheinmetall, due principali fornitori europei di tecnologia di difesa stanno unendo le forze per realizzare progetti ambiziosi. Insieme vogliamo stabilire nuovi standard e aprire le porte a una nuova generazione di tecnologie all’avanguardia -art veicoli da combattimento in e per l’Europa. In tal modo, ci rivolgiamo al mercato italiano e ad altri paesi partner che hanno bisogno di modernizzazione nel campo dei sistemi di combattimento.”
Roberto Cingolani, Amministratore Delegato di Leonardo ha affermato che “la tecnologia e le sinergie industriali tra Leonardo e Rheinmetall rappresentano un’opportunità unica per sviluppare carri armati da battaglia principali e veicoli di fanteria all’avanguardia. Consideriamo questo accordo un contributo fondamentale alla creazione di uno spazio di difesa europeo”.
L’accordo per la costituzione della joint ventures 50/50 tra Leonardo e Rheinmetall rappresenta un successo sia per Leonardo e l’industria nazionale rispetto alle resistenze poste da KMW per consentire ritorni industriali e una partecipazione ragionevole italiana al programma Leopard 2A8, sia per Rheinmetall Italia, l’azienda italiana del gruppo tedesco che da anni ha portato avanti in tutti i consessi pubblici e istituzionali (incluse le audizioni alle commissioni parlamentari dell’ad Alessandro Ercolani) il progetto di una stretta cooperazione bilaterale italo-tedesca nel settore dei mezzi corazzati cingolati integrando le rispettive competenze industriali.
L’11 giugno scorso alcuni elementi chiave dell’accordo firmato oggi erano stati evidenziati al convegno “La forza terrestre e la sfida dell’innovazione” organizzato a Roma dal Centro Studi Machiavelli presso l’Università Link.
Nel panel “Il rinnovo del parco mezzi corazzati”, moderato dal direttore di Analisi Difesa, si confrontarono proprio su questo tema il co-direttore generale di Leonardo Lorenzo Mariani e l’ad di Rheinmetall Italia Alessandro Ercolani (nella foto sopra).
L’attuazione del MoU firmato oggi, che prevede anche l’eventuale esportazione dei mezzi corazzati prodotti, sarà ovviamente soggetta alla preventiva approvazione da parte delle competenti autorità di regolamentazione, tra cui la Commissione Europea e le rispettive autorità nazionali garanti della concorrenza.
Foto: Rheinmetall e Centro Studi Machiavelli
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