L’Aeronautica rinuncia (per ora) al programma per il rinnovo della flotta di tanker (AGGIORNATO)

 

Con una nota integrativa emessa dalla Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (ARMAEREO) datata 24 giugno e pubblicata il 2 luglio scorso, è stata annullata la relazione preliminare e determinazione a contrarre (DAC) del 27 ottobre 2022 n. 178 riguardante il programma di “Rinnovamento, Potenziamento e Supporto Logistico Integrato (per la) linea Tanker Heavy Multirole Aeronautica Militare”, in attesa del conferimento di un nuovo mandato da parte dello Stato Maggiore Aeronautica.

Quest’ultimo, seconda la medesima nota integrativa, “a causa di mutate e non previste esigenze”, ha richiesto la sospensione del programma in oggetto, determinando una situazione di criticità, che ha portato nell’arco di pochi giorni ARMAEREO ad emettere pubblicamente il 5 luglio una nuova determinazione a contrarre (DAC) per porre rimedio all’obsolescenza del sistema di controllo del rifornimento in volo denominato AROCDU (Air Refuelling Operator Control Display Unit).

In base alle risultanze delle attività di studio per il futuro della componente tanker dell’Aeronautica Militare, il requisito posto alla base del programma di “Rinnovamento, Potenziamento e Supporto Logistico Integrato (per la) linea Tanker Heavy Multirole Aeronautica Militare”, poteva essere soddisfatto, secondo quanto stabilito dalla DAC n. 178 dell’ottobre 2022, soltanto con l’acquisizione di sei velivoli Boeing KC-767B, attualmente in produzione per il programma tanker USAF, e l’effettuazione di una transazione di permuta sincronizzata dei KC-767A, attualmente in servizio, nell’ambito dello stesso contratto di potenziamento ed ammodernamento della flotta (avendo verificato che gli stessi non possono essere retrocessi ad operatori terzi, diversi dalla stessa ditta Boeing o, eventualmente, dalle forze armate statunitensi).

Tenuto conto delle risultanze dei lavori della Commissione, il soddisfacimento del requisito poteva essere garantito mediante la stipula delle seguenti distinte procedure:

1) procedura negoziata all’estero Direct Commercial Sale (DCS) per:

–  acquisizione di sei nuovi velivoli tanker Boeing KC-767B;

–  permuta dei quattro velivoli KC-767A in concomitanza con la procedura suddetta negoziata;

2) procedura negoziata all’estero Direct Commercial Sale (DCS) per:

– acquisizione del servizio di supporto logistico integrato per la durata di cinque anni per la flotta tanker Boeing KC-767B;

3) procedura intergovernativa Foreign Military Sale (FMS) per:

–  sistemi datalink tattici,

–  sistemi militari di comunicazione, identificazione e navigazione con capacità crypto,

–  sistemi di autoprotezione,

–  sistemi di pianificazione della missione,

–  supporto ingegneristico per il velivolo e per i relativi sistemi di missione.

La medesima DAC si riferiva soltanto alla fase negoziata all’estero di Direct Commercial Sale per l’acquisizione dei velivoli e non riguardava le altre fasi negoziate riguardanti il supporto logistico e sistemi FMS.

Secondo quanto affermato con la stessa DAC, il soddisfacimento dei requisiti essenziali dell’AM, tra cui la piena comunalità configurativa della flotta e quindi di dover retrocedere gli attuali sistemi in servizio tramite una procedura sincronizzata di permuta, faceva prevalere la soluzione Boeing KC-767B su qualsiasi eventuale altra soluzione perseguibile o proponibile.

Il valore complessivo dell’operazione era indicato in 1,12 miliardi di euro ed il programma si sarebbe sviluppato su un periodo temporale di 14 anni (2022-2035).

Le attività legate a tale programma non hanno registrato ulteriori sviluppi da tale momento (anzi nel DPP 2023-2025 si fa ancora riferimento al più vecchio piano di acquisizione di due velivoli KC-767B e l’ammodernamento dei 4 in servizio al più recente standard, attività successivamente rimpiazzata dalla DAC del 2022 oggi annullata) e nei giorni scorsi per motivi che sono stati giustificati come “mutate e non previste esigenze”, lo Stato Maggiore Aeronautica ha sospeso la procedura legata al programma con l’annullamento della medesima determinazione a contrarre.

 

I nuovi Typhoon o tanker diversi?

Non essendo state divulgate informazioni specifiche, è possibile che tale situazione sia stata determinata da concomitanti esigenze economiche legate ad altri programmi e potenziali cambiamenti in ordine agli stessi piani di sviluppo della componente tanker.

Come meglio vedremo con un articolo dedicato, lo scorso 4 luglio, in Parlamento è stato presentato lo schema di decreto ministeriale di approvazione di programma pluriennale di A/R n. SMD 1/2024, relativo all’acquisizione di 24 velivoli F-2000 Eurofighter Typhoon, ed al supporto tecnico logistico dell’intera flotta, il cui dossier esplicativo della necessità e relativi fondi da allocare non è stato ancora reso disponibile ma si prevede che necessiti di importanti fondi sia per quanto riguarda l’acquisizione dei nuovi velivoli che per il supporto logistico dell’intera flotta.

Non si può però escludere che lo stop al programma per i nuovi tanker sia legato all’esito negativo dei negoziati con Boeing e che l’Aeronautica si rivolga presto ad altri fornitori, cioè con ogni probabilità ad Airbus, per rinnovare la componente trasporto/rifornimento in volo. 

 

Le attività necessarie al mantenimento della capacità tanker

Alla luce della criticità che si è creata per l’attuale componente tanker heavy multi-role  basata su una flotta di quattro velivoli Boeing KC-767A Tanker/Transport, derivata dal modello civile Boeing 767-200ER (Extended Range) che, oltre a garantire le capacità di rifornimento in volo, assicura anche un’elevata autonomia e capacità di carico, lo stesso Stato Maggiore dell’AM ha dato mandato urgente ad ARMAEREO affinchè si proceda con la risoluzione dell’obsolescenza del sistema AROCDU (Air Refueling Operator Control Display Unit).

Secondo quanto riportato dalla relativa relazione preliminare e determinazione a contrarre, quest’ultimo sistema impiega “una tecnologia ormai vetusta, con parti di ricambio non più reperibili sul mercato. Questo stato di obsolescenza mette a rischio la capacità operativa di aviorifornimento, creando un’esigenza urgente di intervento.”

Lo Statement of Work del contratto base PO2640USA, sempre secondo il documento di ARMAEREO, già includeva la necessità di un emendamento contrattuale per risolvere tali problemi di obsolescenza. Infatti, l’attività non era stata dapprincipio prevista a contratto a causa della mancanza di fondi e dell’impossibilità da parte Boeing di produrre comunque le relative quotazioni in tempi utili.

Per questi motivi, lo scorso mese di maggio, lo Stato Maggiore dell’Aeronautica ha emesso una Lettera di Mandato (LdM) con la quale ha indicato la disponibilità dei fondi, pari ad 16,9 milioni di euro, necessari ad avviare le attività tecnico-amministrative per la risoluzione dell’obsolescenza del sistema AROCDU. Secondo il documento reso disponibile da ARMAEREO, tale attività si svilupperà su quattro anni, dal 2024 al 2027.

Non è stato specificato se la somma e la tempistica si riferiscano anche all’attività installativa dell’equipaggiamento d’aggiornamento. Il soddisfacimento dell’Esigenza Operativa, specifica ARMAEREO, “verrà garantito mediante la modifica del design del sistema AROCDU a cura della ditta Boeing, in maniera tale da mantenere l’equipaggiamento completamente intercambiabile con i sistemi esistenti, al fine di minimizzare i tempi di fermo operativo ed evitare interventi strutturali.”

Nel frattempo, Boeing continuerà ad offrire un’assistenza completa per i quattro aerei tanker dell’Aeronautica, che comprende le attività di manutenzione, riparazione e revisione (MRO), la gestione della supply chain, il supporto ingegneristico, le revisioni delle pubblicazioni e l’addestramento al volo e alla manutenzione, grazie ad un accordo di supporto logistico (Performance Based Logistics, PBL) siglato nell’agosto 2022 e destinato a protrarsi fino al dicembre 2025.

Boeing fornisce un supporto integrato alla flotta di velivoli da rifornimento dell’Aeronautica Italiana dal 2011. Il supporto e l’addestramento hanno consentito un elevato utilizzo, con più di 9.000 missioni, oltre 36.000 ore di volo e più di 55.000 tonnellate di carburante trasferite. In media, i KC-767 dell’Aeronautica Militare Italiana operano con un tasso di utilizzo per aeromobile doppio rispetto ai tanker militari tradizionali.

L’importanza di tale componente nell’ambito della NATO è diventata sempre più evidente negli anni alla luce delle più recenti operazioni e crisi quale il conflitto russo-ucraino, offrendo un supporto senza sosta alle missioni e dispiegamenti addestrativi/operativi all’estero, come nel caso dell’attuale supporto ai velivoli dell’AM che partecipano all’attività esercitativa/addestrativa nell’Indo-Pacifico, nell’ambito delle esercitazioni internazionali Pitch Black e Rising Sun 2024.

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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