Ashton Carter, un "veterano" al Pentagono

Salvo sorprese il prossimo Segretario alla Difesa degli Stati Uniti sarà Ashton Carter (nella foto a sinistra), già numero due del Pentagono. In cima alla lista dei candidati che viene esaminata dal presidente Obama ora c’è il suo nome ma solo perché altri presunti candidati pare si siano tirati indietro. L’annuncio ufficiale della nomina potrebbe arrivare a giorni, afferma la Cnn, riferendo anche dell’ultima defezione, quella dell’attuale segretario alla sicurezza interna, Jeh Johnson, che ha fatto sapere di non essere interessato.

Prima di lui avrebbero rifiutato l’incarico  anche i senatori Jack Reed e Carl Levin, così come la candidata più quotata, Michele Flournoy, già sottosegretario alla Difesa. “Flournoy non vuole fare da zerbino e io credo che loro vogliano un zerbino” ha detto riferendosi alla Casa Bianca un ex alto funzionario della Difesa citato in forma anonima da Politico, che cita anche il parere di un esperto di un think tank secondo cui sembra che la cerchia più ristretta dei collaboratori del presidente voglia giusto “un cheerleader per ciò che accade”.

Come riferisce l’ANSA si tratta di critiche indirizzate soprattutto al consigliere per la sicurezza nazionale, Susan Rice, e al capo dello staff della Casa Bianca, Denis McDonough, ma di certo, in generale, i rapporti tra Consiglio per la sicurezza nazionale e Pentagono sono stati difficili sin dall’inizio dell’amministrazione Obama.

Il primo segretario alla Difesa di Obama, Robert Gates, cosi’ come il suo successore Leon Panetta, hanno apertamente criticato la tendenza della Casa Bianca di intromettersi nella gestione del Pentagono. Chuck Hagel (nella foto a sinistra) aveva espresso frustrazione per la sua mancanza di peso nel processo decisionale. Secondo le dichiarazioni ufficiali, le sue dimissioni sono arrivate di comune accordo col presidente ma secondo diverse fonti sono invece frutto di pressioni crescenti a cui è stato sottoposto.

E i problemi sul tavolo sono molteplici, dalla guerra all’Isis, al futuro delle forze Usa in Afghanistan, dalla crisi in Ucraina al braccio di ferro per la chiusura del carcere di Guantanamo. E su tutto aleggia inoltre nuovamente lo spettro di nuovo round di tagli automatici al budget della Difesa.  Carter, 60 anni, era già tra i papabili per diventare segretario alla Difesa quando è stato scavalcato da Hagel.

Al Pentagono è già stato sottosegretario per il procurement, cioè gli acquisti di equipaggiamenti ed è stato anche numero due dal 2011 al 2013, prima con Gates, poi con Panetta. Carter è stato definito “la persona più importante e meno conosciuta di Washington” dal Capo di stato maggiore interforze, il generale Martin Dempsey.

Foto Us DoD

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