Cybersicurezza nazionale: il report di giugno e l’accordo tra ACN e Polizia di Stato

 

La Polizia di Stato, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo hanno siglato un protocollo per lo scambio di informazioni e di buone pratiche.

L’accordo servirà a strutturare il flusso delle informazioni tra l’ACN, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e il Servizio della polizia postale e per la sicurezza cibernetica del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a seguito delle recenti modifiche legislative che hanno dettato una nuova disciplina sul necessario raccordo tra l’organismo nazionale di resilienza cibernetica, l’ufficio del coordinamento investigativo nazionale e antiterrorismo e l’organo investigativo che si occupa dei più gravi reati informatici.

Si tratta di attività ostili, spesso legate all’azione di organizzazioni criminali internazionali e di attori che possono operare anche al servizio di entità di tipo statuale, mirate ad aggredire la superficie digitale del Paese con attacchi dagli effetti sempre più pervasivi e pericolosi.

L’accordo definisce, sulla base della trama normativa introdotta dal legislatore, le modalità del reciproco scambio informativo, con lo scopo anche di contemperare le esigenze dell’accertamento giudiziario con quelle, altrettanto importanti, di resilienza operativa dei sistemi e dei servizi impattati, per una loro più immediata ripresa funzionale.

Il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Pisani, ha dichiarato: “Con la sigla dell’odierno Protocollo, la Polizia di Stato attiva le risorse e le capacità della Polizia Postale che, attraverso la rete dei Centri Operativi presenti su tutto il territorio, è oggi chiamata ad offrire il proprio supporto alle procure distrettuali nell’attività investigativa, favorendo il dialogo tra le istanze della resilienza e quelle del contrasto alla criminalità informatica.”

A tale riguardo il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Giovanni Melillo, ha aggiunto: “Il protocollo oggi adottato costituisce un importante strumento di sostegno dell’azione di contrasto delle minacce criminali alla sicurezza cibernetica nazionale che le procure distrettuali sono chiamate a svolgere in un quadro normativo che ne rafforza significativamente poteri e relative responsabilità.

Come ha infine sottolineato il Direttore Generale dell’ACN, Bruno Frattasi, “È un accordo molto importante per l’agenzia, che suggella e rafforza la cooperazione istituzionale, con la DNA e la specialità della Polizia di Stato, per finalità che coniugano, nell’equilibrio voluto dal legislatore, le esigenze di giustizia con quelle di resilienza cibernetica”.

A questo proposito il monitoraggio mensile effettuato dal Computer Security Incident Response Team, CSIRT – It, dell’ACN, ha rilevato nel mese di Giugno che:

  • l’Italia è stata il 9◦ Paese in UE per numero di rivendicazioni DDoS e il 16◦ al mondo. I gruppi più attivi sono stati NoName057(16) e CyberArmyofRussia Reborn;
  • i settori con il maggior numero di eventi registrati a giugno 2024 sono stati: Pubblica amministrazione centrale, Telecomunicazioni e Trasporti;
  • l’Italia è risultata al 4◦ posto tra i Paesi più colpiti al mondo da ransomware a giugno 2024 (a maggio era al nono) e al 1◦ posto in UE;

Per svolgere i compiti di resilienza affidatigli dalla legge, l’ACN nel mese di luglio ha pubblicato:

Inoltre, sempre nel mese di luglio 2024, l’Agenzia ha istituito l’ISAC Italia, il Centro nazionale per l’analisi e la condivisione di informazioni in ambito cyber e indetto un concorso per potenziare il proprio organico con l’assunzione di giuristi esperti di materie cyber.

Fonte: comunicato ACN

 

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