Aspre battaglie a Kursk e Donetsk. La “prima volta” degli F-16 ucraini

 

Le forze armate ucraine avrebbero impiegato per la prima volta in un contesto bellico gli aerei da combattimento F-16 consegnati dai paesi occidentali dei quali ne sarebbero oggi operativi non più di una mezza dozzina. L’impiego operativo sarebbe avvenuto il 26 agosto in seguito al massiccio attacco russo con armi di precisione a lungo raggio contro le infrastrutture energetiche che supportano l’industria militare ucraina.

Lo ha detto ieri il presidente Volodymyr Zelensky. “Nell’ambito di questo enorme attacco, abbiamo utilizzato gli F-16 per abbattere alcuni missili e droni. E ringraziamo i nostri partner per averci fornito gli F-16. Naturalmente, questo non è sufficiente, non ne abbiamo molti e dobbiamo ancora addestrare i piloti”, ha detto Zelensky.

Il presidente non ha fornito dettagli sull’ingaggio dei velivoli contro armi russe, non ha specificato il numero degli aerei coinvolti né gli aeroporti da cui sono decollati e dove sono atterrati: tema spinoso quest’ultimo tenuto conto che vi sono ampi sospetti che gli aerei con le insegne ucraine operino da basi situate in Moldova, Romania e Polonia per sottrarsi agli attacchi russi contro le basi aeree ucraine.

Se venisse confermato l’impiego di aeroporti in nazioni neutrali o aderenti alla NATO il rischio di rappresaglie russe sarebbe concreto e giustificato dal coinvolgimento diretto delle nazioni che ospitano i velivoli di Kiev nel conflitto russo-ucraino.

Lockheed Martin si è detta ieri pronta ad addestrare i piloti ucraini all’uso degli F-16 nel centro di addestramento in Romania. Lo ha riferito il direttore operativo della società statunitense Frank St. John.

I governi di Ucraina e Stati Uniti stabiliranno quale è l’approccio migliore per addestrare i piloti ucraini. Se dovessero stabilire che farlo nel centro in Romania è l’approccio giusto, allora seguiremo il loro esempio e lo faremo”, ha affermato St. John al portale di informazione “Defense One. “Probabilmente – ha aggiunto St. John – potremo addestrare fino a 30 o 40 piloti all’anno” grazie a un’espansione delle capacità del centro romeno per soddisfare la domanda degli Statio Uniti e dei loro alleati”.

Zelensky continua a chiedere agli alleati di autorizzare l’impiego delle armi a lungo raggio occidentali contro il territorio russo. “Non vogliono parlarne, io continuo a tirare fuori la questione. Le Olimpiadi sono finite, ma il ping-pong è ancora lì”, ha affermato il presidente che ha ricordato la messa a punta del drone Palianytsia con raggio d’azione stimato in 700 chilometri precisando che se l’Ucraina avesse i fondi per farlo potrebbe produrre tra 1,5 e 2 milioni di droni all’anno.

 

Le operazioni a Kursk

Quanto agi sviluppi sui campi di battaglia l’esercito ucraino continua a rivendicare successi (non confermati) nella regione russa di Kursk: secondo il comandante delle forze armate, generale Oleksandr Syrsky, le forze di Kiev ora controllano 1.294 chilometri quadrati e 100 insediamenti nella regione russa dove hanno catturato 594 soldati russi dall’inizio delle operazioni il 6 agosto.

Fonti russe rivelano al contrario un costante incremento delle perdite subite dagli ucraini nella regione di Kursk che avrebbero ormai cessato di avanzare ma non avrebbero avuto il tempo di realizzare robuste linee di difesa trovandosi così esposte al concentramento di fuoco aereo e di artiglieria russo. Come sempre è difficile avere riscontri sulle notizie fornite ufficialmente o meno dai contendenti a causa dell’assenza di fonti neutrali.

La mappa pubblicata e aggiornata (qui sotto) quotidianamente dall’Institute of the Study of the War (ISW) statunitense sembra mostrare un ridimensionamento dei territori controllati dagli ucraini nella regione di Kursk rispetto ai giorni precedenti.

Syrsky ha ribadito in una conferenza stampa il 27 agosto che uno degli obiettivi principali dell’Ucraina a Kursk era di distogliere le forze russe dalle aree critiche del fronte del Donbass. Tale obiettivo sembra essere fallito. Il comandante ucraino ha rivelato che la Russia ha schierato nella regione di Kursk circa 30 mila militari e altri sono in arrivo dall’interno del territorio russo e in misura limitata da regioni ucraine quali Kherson e Zaporizhia ma Mosca sta incrementando continuamente le forze impegnate nel settore critico di Pokrovsk dove gli ucraini perdono terreno ogni giorno.

Il 26 agosto Syrskyi ha dichiarato di aver “avuto un colloquio con il comandante supremo alleato in capo delle Forze congiunte della NATO in Europa e comandante delle forze armate degli Stati Uniti in Europa, generale Christopher Cavoli. Ha parlato della situazione e dei progressi delle operazioni di combattimento in varie linee del fronte”.

Syrsky ha detto di aver parlato a Cavoli delle esigenze delle forze armate ucraine, in particolare per quanto riguarda le munizioni e l’equipaggiamento militare, e ha discusso del rafforzamento del sistema di difesa aerea ma l’incontro sembra fornire ulteriori conferme circa il ruolo di alcune nazioni aderenti all’Alleanza Atlantica nelle operazioni in territorio russo.

Nelle prime ore di ieri sono apparse notizie sui canali Telegram russi di un’incursione di un battaglione di 500 soldati ucraini anche nella regione di confine di Belgorod: “Secondo il ministero della Difesa russo, la situazione alla frontiera resta difficile, ma controllabile”, ha commentato il governatore dell’oblast russo Vyacheslav Gladkov segnalando bombardamenti d’artiglieria ucraina sui villaggi della regione.

Media russi in precedenza hanno riferito di combattimenti nei pressi di Nekhoteyevka e di Shebekino, aree già interessate da tentativi di infiltrazione ucraini.

 

I russi alle porte di Pokrovsk

Nel Donbass sono invece i russi ad avanzare speditamente nel settore di Toretsk e Pokrovsk (Donetsk occidentale): ieri Mosca ha annunciato che le sue truppe hanno preso il controllo di Orlovka, 15 chilometri da Pokrovsk, importante snodo logistico per le Forze armate ucraine.

“Le unità del Raggruppamento di forze Centro hanno liberato il villaggio di Orlivka (per gli ucraini Orlivka) nella repubblica popolare russe hanno sconfitto “le formazioni di Donetsk”, ha annunciato il ministero della Difesa russo. Secondo quanto riportato, le truppe di Mosca hanno sconfitto “le formazioni della 53a e 110a brigate meccanizzate, della 25a brigata aviotrasportata e della 109a brigata di difesa territoriale nelle aree degli insediamenti di Vozdvizhenka, Rozovka, Novgorodskoe e Sergivka eliminando 530 militari”.

Oggi è caduta anche Kamishevka e negli ultimi giorni le forze russe hanno accelerato l’avanzata verso la roccaforte di Pokrovsk, settore dal quale gli ucraini hanno ritirato alcuni tra i loro migliori reparti per impiegarli nell’offensiva nella regione di Kursk.

Ieri i russi avrebbero conquistato anche Novohrodivka (a sud-est di Pokrovsk) o comunque gran parte di questo centro abitato e diversi altri piccoli insediamenti nella zona dove gli ucraini sembrano disporre di forze di difesa numericamente insufficienti, composte da truppe poco addestrate al combattimento urbano e non abbastanza supportate dall’artiglieria per carenza di bocche da fuoco e munizioni.

Foto :Aeronautica Ucraina e Ministero Difesa Russo

Mappe: ISW

 

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