Missili balistici tattici iraniani a Mosca: ipotesi, accuse e sanzioni

 

Le rivelazioni del Times del 7 settembre circa le forniture russe di missili balistici tattici iraniani alla Russia sono il frutto di rivelazioni provenienti da fonti militari e d’intelligence. Si tratterebbe di 200 missili balistici Fath-360 già consegnati alla Russia attraverso il Mar Caspio. Già in agosto era trapelata la notizia che militari russi si addestrassero in Iran all’impiego di questi missili con raggio d’azione di 120 chilometri e carica esplosiva da 150 chili, necessari a Mosca per colpire obiettivi ucraini a distanza non troppo estesa risparmiando cosi i più potenti Iskander che possono raggiungere obiettivi a 500 chilometri di distanza portando testate da 700 chili.

“Qualsiasi trasferimento di missili balistici iraniani alla Russia rappresenterebbe una drammatica escalation del sostegno iraniano alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”, ha dichiarato il 6 settembre Sean Savett, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Lo stesso giorno Wall Street Journal e Pravda Ucraina hanno scritto delle nuove forniture iraniane.

Oltre ai droni del tipo Sahed poi riprodotti in Russia, l’Iran è sospettato di aver già fornito al Mosca 400 missili balistici a medio raggio, soprattutto Zolfaghar che hanno una gittata massima di 700 chilometri.

“Non possiamo confermare il trasferimento, ma qualsiasi fornitura di simili tecnologie avrebbe un effetto deleterio non solo sulle capacità di difesa dell’Ucraina, ma anche in Medio Oriente: il programma di missili balistici iraniano è già sviluppato, e una partnership con la Russia potrebbe consentire a Teheran di rafforzarsi nella regione”, ha detto il 9 settembre il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby.

Lo stesso giorno l’Unione Europea ha annunciato che i suoi alleati hanno condiviso informazioni “credibili” secondo cui l’Iran ha fornito missili balistici alla Russia. “Siamo a conoscenza di informazioni credibili fornite dagli alleati sulla consegna di missili balistici iraniani alla Russia“, ha affermato il portavoce responsabile per la politica estera, Peter Stano, la cui indicazione è stata respinta “con fermezza” da Teheran, mentre il Cremlino non l’ha smentita esplicitamente.

“Stiamo esaminando ulteriormente la questione con i nostri Stati membri e, se confermata, questa fornitura rappresenterebbe un’escalation materiale nel sostegno dell’Iran alla guerra di aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina”, ha aggiunto il portavoce Ue aggiungendo che “la posizione unanime dei leader dell’Ue è sempre stata chiara. L’Unione Europea risponderà rapidamente e in coordinamento con i partner internazionali, anche con nuove e significative misure restrittive contro l’Iran”.

il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani ha respinto “con forza le affermazioni sul ruolo dell’Iran nell’esportazione di armi a una delle parti in guerra” replicando all’Unione Europea ma il giorno successivo gli Stati Uniti hanno formalmente accusato l’Iran di aver fornito missili balistici a corto raggio alla Russia da usare “entro poche settimane” nella guerra in Ucraina.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che “non sempre questo tipo di informazioni corrisponde alla realtà” definendo l’Iran “un partner importante”, con cui Mosca vuole “continuare a sviluppare la cooperazione e il dialogo in tutti i settori possibili, compresi quelli più sensibili, e continueremo a farlo nell’interesse dei popoli dei nostri due Paesi”.

Nonostante la Casa Bianca non fosse in grado di confermare la fornitura dei Fath-360, il 10 settembre il segretario di Stato americano Antony Blinken, ha denunciato che tale sviluppo rappresenta “una minaccia per tutta l’Europa” e dimostra come “l’influenza destabilizzante dell’Iran si estenda ben oltre il Medio Oriente”. In conferenza stampa a Londra accanto al collega britannico, David Lammy, Blinken ha annunciato l’imminente varo di nuove sanzioni contro Teheran applicate anche da Gran Bretagna, Francia e Germania.

Consideriamo disumana la fornitura di assistenza militare alle parti coinvolte nel conflitto, che porta a un aumento delle vittime umane, alla distruzione delle infrastrutture e a un allontanamento dai negoziati di cessate il fuoco”, ha dichiarato di recente la rappresentanza diplomatica iraniana presso le Nazioni Unite. Alti funzionari diplomatici e militari a Teheran continuano a insistere sul fatto che la Repubblica islamica non prenderà posizione in questa guerra. Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanaani, ha ribadito nel fine settimana che l’Iran “non è coinvolto in questo conflitto” e ha ricordato che la cooperazione militare con la Russia “è precedente alla guerra” e “basata su norme internazionali e legali”.

Oggi Teheran ha minacciato di rispondere alle sanzioni annunciate dai Paesi occidentali. Lo ha annunciato il portavoce sostenendo che la “tesi che la Repubblica islamica dell’Iran ha venduto missili balistici alla Federazione Russa è completamente infondata e falsa’‘, ha detto il diplomatico accusando Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania di essere i principali fornitori di armi a Israele e quindi di collaborare al massacro della popolazione civile della Striscia di Gaza.

La missione permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite a New York ha affermato nell’agosto scorso che la Repubblica islamica aveva stretto una partnership strategica a lungo termine con la Russia in vari settori, tra cui la cooperazione militare. “Tuttavia, da un punto di vista etico, l’Iran si astiene dal trasferire armi, compresi i missili, che potrebbero essere potenzialmente utilizzate nel conflitto con l’Ucraina fino alla sua conclusione”, si legge nella dichiarazione.

Un alto funzionario iraniano, che ha chiesto l’anonimato, ha affermato il mese scorso alla Reuters che l’Iran ha venduto missili e droni alla Russia, ma non ha fornito missili Fath-360. “Non esiste alcun divieto legale per Teheran di vendere tali armi alla Russia”, ha aggiunto la fonte.
“Iran e Russia si impegnano nell’acquisto reciproco di parti e attrezzature militari. Il modo in cui ogni paese utilizza queste attrezzature è interamente una loro decisione”, ha affermato il funzionario, aggiungendo che l’Iran non ha venduto armi alla Russia per l’uso nella guerra in Ucraina.

Alla fine di agosto il comandante delle forze armate ucraine, generale Olekdandr Syrsky, ha rivelato che i russi hanno colpito l’Ucraina con 14mila droni e 10mila missili dall’inizio del conflitto: dr Syrsky, affermando che la metà dei primi ma solo un quarto dei secondi era stata intercettato dalla difesa aerea di Kiev. Numeri che nessuna fonte neutrale potrà mai verificare.

Foto:  Tasnim e DEFA Press

 

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