A fine anno stop al gas russo attraverso l’Ucraina: le preoccupazioni della Slovacchia

 

L’Ucraina ha ribadito ieri che non intende rinnovare l’accordo sul transito del gas con la Russia, che scade alla fine di quest’anno. Lo ha affermato il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo slovacco, Robert Fico.

“L’Ucraina non rinnoverà l’accordo di transito con la Russia dopo la sua scadenza. L’obiettivo strategico dell’Ucraina è quello di imporre sanzioni al sistema di gas russo, per privare il Cremlino dalle entrate derivanti dalla vendita di idrocarburi, grazie ai quali l’aggressore finanzia la guerra“, ha sottolineato Shmyhal.

Il premier ha anche invitato tutti i Paesi europei a rinunciare completamente al petrolio e al gas dalla Russia. “Comprendiamo la forte dipendenza di alcuni Stati, in particolare la Slovacchia, da questa risorsa. Ma ci aspettiamo una graduale diversificazione delle forniture”, ha aggiunto il primo ministro ucraino.

Lo stop alle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina colpirà soprattutto Slovacchia, Austria e in misura minore l’Italia) anche se nel complesso l’importazione di gas russo da parte dell’Europa continua a registrare forti incrementi sia attraverso il gasdotto Turkstream (che raggiunge attraverso i Balcani Ungheria e Austria) sia attraverso le navi che trasportano gas liquido GNL come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi.

L’Europa ha aumentato le sue importazioni di gas russo tramite gasdotto del 17% nei primi nove mesi del 2024, secondo i dati di Gazprom e della Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas (ENTSOG): la crescita principale è derivata dal gasdotto TurkStream, ma anche il transito attraverso l’Ucraina è aumentato del 7%, raggiungendo 11,5 miliardi di metri cubi.

La scorsa settimana, Fico ha sottolineato l’importanza di mantenere il transito di gas e petrolio attraverso l’Ucraina, definendolo “di vitale importanza per la Slovacchia”.

“Sì, possiamo comprarlo dall’Occidente, per esempio, e si tratta per lo più di gas russo, ma la realtà è che ci sta molto a cuore garantire che il gas e il petrolio continuino a transitare attraverso l’Ucraina. E lo diremo ai nostri partner ucraini”, ha detto Fico.

Dopo i colloqui di lunedì con Shmyhal, Fico ha sottolineato che le discussioni hanno confermato “un interesse reciproco” nel mantenere l’uso del sistema di transito ucraino per il petrolio e il gas. “Questa è un’informazione cruciale per tutti noi”, ha aggiunto Fico.

L’attuale accordo di transito tra Ucraina e Russia scade alla fine di quest’anno. Ján Pišta, analista slovacco di JPX, ha dichiarato ad agosto a Euractiv Slovacchia che “tutti i clienti di Gazprom si stanno preparando in qualche modo” e che “esiste la possibilità concreta che il gas russo smetta di arrivare in Slovacchia”.

“Tuttavia, si prevede un altro inverno mite. E anche i serbatoi di gas saranno pieni, grazie al fatto che ci sono rimasti circa 60 miliardi di metri cubi dopo lo scorso inverno”, ha spiegato Pišta.

“Il transito attraverso l’Ucraina è di circa 14 miliardi di metri cubi all’anno, quindi teoricamente, nel peggiore dei casi, potremmo coprirlo con le scorte. L’Europa ha già un numero sufficiente di terminali di GNL, per cui possiamo contare anche su quelli”, ha aggiunto.

Il primo ministro slovacco, Robert Fico, ha invitato il governo ucraino a Bratislava per nuove consultazioni intergovernative a gennaio o febbraio. Il premier slovacco ha ribadito che il suo governo sostiene tutti i piani che possono garantire la pace in Ucraina ma non fornisce armi a Kiev e ha ribadito il no della Slovacchia all’ingresso dell’Ucraina nella NATO.

“Finché sarò a capo del governo slovacco, dirò ai parlamentari che sono sotto il mio controllo in quanto presidente del partito, di non accettare mai l’adesione dell’Ucraina alla NATO“, ricordando inoltre che l’entrata nell’Alleanza dev’essere ratificata da tutti gli stati membri. “Sarebbe solo una buona base per una terza guerra mondiale”, ha aggiunto il premier slovacco che si è invece espresso a favore dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.

Il 3 ottobre Fico aveva dichiarato che se la guerra in Ucraina finirà durante il mandato dell’attuale governo slovacco, “farò del mio meglio per ripristinare i legami con la Russia. L’Unione Europea ha bisogno della Federazione Russa e la Federazione Russa, naturalmente, dell’Unione Europea”, ha sostenuto Fico. L’esecutivo di Bratislava ha anche a cuore “legami normali e amichevoli con l’Ucraina”, ragione per la quale “desideriamo una fine rapida a questa disgrazia” che è la guerra, ha continuato Fico. Che non ci sia una soluzione militare alla guerra “sta diventando evidente dalle dichiarazioni di molti politici che parlano già di compromessi”, ha rilevato il premier slovacco.

Foto: UNN,  Governo Ucraino e Commissione Europea

 

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