Il Pakistan: Un mosaico di identità e un futuro incerto
Alberto Cossu – Vision & Global Trends
Nel saggio “Nord dell’India. Storia e attualità politica del Pakistan” edito da Aracne, Francesco Valacchi delinea la storia e la politica del Pakistan dall’indipendenza ad oggi. Con un approccio e un linguaggio chiari, l’Autore presenta una panoramica completa e dettagliata di una nazione segnata da profonde divisioni interne e da un’instabilità politica che ne ha caratterizzato gran parte dell’esistenza e che si riflette anche sulla sua postura internazionale oscillante tra Sati Uniti e Cina.
L’Autore, in particolare, offre una visione circolare del Pakistan, considerando differenti fattori che ne disegnano la politica e il ruolo internazionale.
Il Pakistan, nato dalle ceneri dell’Impero britannico, è un Paese giovane e complesso, plasmato da una storia tumultuosa e da profonde divisioni interne. La partizione dell’India nel 1947, avvenuta sulla base di criteri religiosi, diede vita a due nazioni separate, ma profondamente interconnesse. Il Pakistan, concepito come la patria dei musulmani del subcontinente indiano, si trovò fin da subito a confrontarsi con sfide enormi: una popolazione eterogenea, risorse limitate e una fragile stabilità politica. La sua evoluzione è segnata dal conflitto con l’India riguardo ai confini del Kashmir che il Pakistan rivendica e che l’India considera invece parte della Federazione.
La costruzione di un’identità nazionale pakistana è stata un processo lungo e tortuoso, ostacolato da profonde divisioni etniche, linguistiche e regionali. Punjabi, Sindhi, Pashtun e Baluchi, ciascuna con la propria storia e cultura, hanno lottato per affermare i propri diritti e interessi, spesso in contrasto con il potere centralizzato. A ciò si sono aggiunte le tensioni religiose, con la presenza di diverse scuole di pensiero islamiche e di una significativa minoranza sciita.
La storia politica del Pakistan è stata caratterizzata da un alternarsi di regimi democratici e dittature militari. L’esercito pakistano, fin dalla nascita del paese, ha svolto un ruolo centrale nella vita politica, intervenendo più volte per rovesciare governi civili e instaurare regimi autoritari. Questa centralità dell’istituzione militare è stata giustificata dalla necessità di garantire la sicurezza nazionale e l’unità del paese, ma ha spesso limitato lo sviluppo democratico e alimentato la corruzione.
Un punto di svolta nella storia del Pakistan è stata la guerra civile del 1971 e la conseguente secessione del Pakistan orientale, che ha portato alla nascita del Bangladesh. La repressione violenta del movimento indipendentista bengalese ha lasciato profonde ferite nella coscienza nazionale e ha indebolito ulteriormente l’unità del paese.
La scena politica pakistana è dominata da due grandi partiti: il Pakistan People’s Party (PPP) e la Pakistan Muslim League-N (PML-N). Il PPP, fondato da Zulfikar Ali Bhutto, si è sempre presentato come un partito progressista e nazionalista, mentre la PML-N è più legata agli interessi delle élite economiche e industriali del Punjab. Entrambi i partiti hanno alternativamente guidato il paese, ma sono stati spesso accusati di corruzione e nepotismo.
Negli ultimi anni è emerso il Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), guidato da Imran Khan, che ha attirato un vasto consenso popolare grazie a promesse di cambiamento e di lotta alla corruzione. Tuttavia, anche il PTI ha dovuto confrontarsi con le difficoltà di governare un paese così complesso e diviso.
L’Islam è una componente fondamentale dell’identità nazionale pakistana e ha una profonda influenza sulla politica del paese. Diversi partiti religiosi, come il Jamaat-e-Islami e il Jamiat Ulema-e-Islam, hanno sempre avuto un ruolo importante nella scena politica, promuovendo un’interpretazione rigorosa dell’Islam e sostenendo politiche conservatrici.
Il Pakistan si trova ad affrontare numerose sfide nel XXI secolo: la crescita demografica, il cambiamento climatico, la povertà, l’analfabetismo e il terrorismo. A ciò si aggiungono le tensioni con l’India per il controllo del Kashmir, che rappresentano una costante minaccia alla pace e alla stabilità della regione.
L’occupazione statunitense dell’Afghanistan ha generato un’ondata di terroristi e rifugiati che hanno minacciato la sicurezza del Pakistan, ma gli americani si sono irritati per lo sforzo del Pakistan di proteggersi mantenendo relazioni cooperative con i talebani afghani. Gli Stati Uniti hanno sostenuto le brutali operazioni antiterrorismo interne dell’esercito pakistano, ma poi hanno fatto la predica al paese sui diritti umani e la democrazia.
I prestiti e gli investimenti cinesi hanno radicato il paese nel debito senza stimolarne sensibilmente lo sviluppo. La costosa e lenta espansione cinese del porto pakistano di Gwadar si sta dimostrando debole nella logica economica e ha inimicato la popolazione locale dei Baluchi. I paesi dell’area del subcontinente indiano non approvano il sostegno del Pakistan ai gruppi militanti che conducono attacchi terroristici nel Kashmir amministrato dall’India né sono disponibili a difendere le posizioni del Pakistan su questioni diplomatiche che gli porterebbero in contrasto con il paese più influente, l’India. Il Pakistan si trova in una situazione in cui è insoddisfatto sia della Cina sia degli Stati Uniti ma non può lasciar andare nessuno dei due, per timore che l’altro acquisisca troppa influenza.
Nonostante le difficoltà, il Pakistan ha un grande potenziale. Il paese possiede risorse naturali importanti, una popolazione giovane e dinamica e una ricca cultura. La sfida consiste nel trasformare questo potenziale in sviluppo e prosperità, promuovendo uno sviluppo istituzionale più stabile.
La storia del Pakistan è una storia di lotte, di compromessi e di trasformazioni. Un paese giovane e complesso, che cerca ancora di definire la propria identità e di trovare un equilibrio tra le diverse forze in gioco. Il futuro del Pakistan dipenderà dalla capacità di superare le divisioni interne, di rafforzare le istituzioni democratiche e di affrontare le sfide globali.
In conclusione, Valacchi riesce a coprire un arco temporale ampio, dalla nascita del Pakistan fino ai giorni nostri, analizzando gli eventi chiave che hanno plasmato l’identità nazionale. Dedica ampio spazio all’analisi delle divisioni etniche, religiose e regionali che hanno caratterizzato la storia del Pakistan, sottolineando l’importanza di questi fattori nella comprensione della politica contemporanea.
Non si limita a un’analisi politica, ma intreccia storia, sociologia e cultura, offrendo una visione a 360 gradi della complessità pakistana. Un maggiore analisi sul ruolo geopolitico del Pakistan nel contesto regionale del Subcontinente Indiano avrebbe sicuramente arricchito il libro.
Il linguaggio utilizzato è chiaro e conciso, rendendo la lettura accessibile anche a chi non è esperto della materia. E’ un ottima lettura per studenti universitari, ricercatori interessati alla storia e alla politica del Sud Asia, giornalisti e operatori umanitari che lavorano nella regione, lettori curiosi di conoscere meglio un paese complesso e critico per gli equilibri geopolitici e militari dell’area del subcontinente indiano.
Nord dell’India. Storia e attualità politica del Pakistan”
di Francesco Valacchi
Aracne, Roma, 2024
Euro 14
Pagine: 108
ISBN 979-12-218-1545-0
PDF: 979-12-218-1546-7
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